Dopo Monza, ecco gli antipodi. La F1 fa tappa a Marina Bay e sale l’attesa per il sempre affascinante ed esotico Gran Premio di Singapore, una pista particolare per diversi motivi. Dal layout particolare al fatto che si disputa in notturna, passando per la cosa più clamorosa di tutte: qui Max Verstappen non ha mai vinto (unica pista dell’attuale Mondiale al di là di quelle all’esordio e del Qatar che torna per la seconda volta), nemmeno lo scorso anno, dove per problemi di benzina perse la pole e in gara poi ha lasciato spazio a Perez e alle due Ferrari. Ma quest’anno, reduce da qualcosa come dieci successi di fila, record assoluto della F1, dodici in stagione più due secondi posti, non può certo pensare di tirare il fiato su questa pista. Gara lenta su un circuito cittadino anomalo, sfiorerà quasi le due ore e potrebbe davvero mettere a dura prova la tenuta dei venti piloti.
Cosa potrà pensare di ottenere la Ferrari? Difficile dirlo, ma si può ancora puntare al podio. Questo perché i test di Fiorano hanno prodotto, stando a quanto filtra, buoni risultati per i circuiti da alto carico: facendo un mix dei set-up adottati negli altri tracciati analoghi, Montecarlo, Zandvoort e Budapest, parrebbe essere stata individuata una soluzione in grado di rendere la SF-23 competitiva anche a Singapore. Non si punterà soltanto a limitare i danni, come potrebbe essere facile immaginare guardando ai risultati dei precedenti GP ad alto carico aerodinamico: niente aggiornamenti, ma la consapevolezza di aver trovato il modo di adattarsi e di lottare, se non con Red Bull, almeno per stare davanti agli altri competitor della “seconda fila”.
Quella di Singapore è una delle gare più lunghe della stagione: 309 km da coprire, 5.065 km per ciascun giro, alto il carico aerodinamico richiesto alle vetture che partiranno probabilmente molto cariche a livello di carburante. Un circuito cittadino, dunque difficili i sorpassi, ma non impossibili, bassa la velocità media e l’ulteriore variabile dell’umidità notturna che andrà a mettere a dura prova l’impianto frenante, soprattutto nei primi giri. Veniamo infine alle scelte Pirelli per questa gara: per forza di cose, sono stati portati i compound più soffici della gamma, per cui C3 per le hard, C4 per le medium, C5 per le soft.