[the_ad id=”445341″]
Per arrivare a Baku ci sono volute tre settimane, per Miami è back-to-back e allora è subito adrenalina in pista attorno all’Hard Rock Stadium, dove c’è chi vuole provare a confermarsi, chi cerca il pronto riscatto e chi vuole dimostrare di aver intrapreso la strada giusta. Il sogno americano è vincere nel secondo appuntamento in questa pista nuova di zecca per la F1, voluta per trovare il massimo spettacolo possibile nel modello puramente a stelle e strisce, e per Max Verstappen, al comando della classifica, è tempo di tornare a vincere dopo che per un po’ di sfortuna in Azerbaigian è arrivato un secondo posto dietro Perez.
NEMICO INTERNO PER MAX – Il nemico per il due volte campione del mondo è in casa, vista la superiorità quasi imbarazzante della Red Bull nei confronti di tutte le altre: il messicano sembra aver fatto quel salto di qualità per provare a uscire dal ruolo di spalla e mettere in difficoltà l’olandese, e proverà fino a quando possibile a giocarsela per il titolo. Un “gioco” che può far perdere punti per strada a entrambi, a patto però che le altre siano in grado di approfittarne.
FERRARI IN CRESCITA – Se l’Aston Martin fatica un po’ in qualifica e in gara non ha ancora una gestione perfetta del gran potenziale, se la Mercedes al momento non sembra avere il passo per inserirsi e per puntare al podio senza dover sperare in qualche disastro altrui, le speranze sono tutte affidate su una Ferrari che viene a Miami portando aggiornamenti e che già a Baku è tornata per due volte in pole con Leclerc, salvo poi faticare – al solito – nella gestione delle gomme in una gara piatta nella quale non è stato possibile tentare di sparigliare le carte in qualche modo. Il monegasco ora però ha più fiducia e vuole un’altra pole, come quella del 2022 qui nella gara inaugurale su questo circuito: poi vinse Verstappen in uno schema troppe volte accaduto lo scorso anno, l’obiettivo ora è di crescere a tal punto da giocarsela alla pari per la vittoria, ma purtroppo al momento è pura utopia.
INFO PISTA – A Miami si tratta pur sempre di un circuito cittadino, anche se molto veloce e con una carreggiata larga, ricavato attorno all’Hard Rock Stadium, dove normalmente c’è il parcheggio. Questo però non vuol dire che in diversi tratti non ci saranno dei muretti a delimitare la pista, e dunque aumenta il rischio di terminare la gara per una semplice escursione rispetto alla traiettoria ottimale. Ma, come detto, i lunghi rettilinei e le curve sostanzialmente veloci rendono questa pista poco guidata e adatta a un basso carico aerodinamico. Soltanto la porzione finale del circuito, tra le curve 11 e 15, metterà alla prova l’abilità di guida dei piloti e in questo settore sarà complicatissimo superare. La lunghezza di un giro è pari a 5.412 metri, se ne dovranno compiere 57 per una distanza totale di 308.326 km.
GOMME E ORARI – Veniamo alla scelta Pirelli per le gomme. Decisi i compound intermedi per questa pista, C4 per le soft, C3 per le medie e C2 per le hard. Mentre per quanto riguarda gli orari, saranno serali: libere alle 20.30 e 24 di venerdì 5 maggio, sabato 6 maggio alle 18.30 le ultime libere e alle 22 le qualifiche, domenica 7 maggio la gara alle 21.30.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]