Hamilton, Vettel e Verstappen, l’ultimo podio di una stagione intensa ed emozionante. Yas Marina saluta la Formula 1 con un trio scoppiettante in rappresentanza di tre scuderie differenti, pronte a darsi battaglia per un altro anno. Sotto le stelle di Abu Dhabi cala il sipario sul Mondiale 2018 della classe regina che, ancora una volta, ha premiato la caparbietà e il talento di Hamilton al termine di un grandioso duello con Vettel, condito dagli acuti di Verstappen “e compagni” che hanno animato ancor di più il campionato.
Probabilmente abbiamo assistito al Mondiale più bello degli ultimi anni nell’era dell’ibrido, un’era dominata dalla Mercedes ma che mai come quest’anno è andata in affanno nel confronto, pista su pista, con la concorrenza. Nonostante ciò le frecce d’argento hanno usufruito di un perfetto teamwork tra Hamilton e Bottas con il finlandese sacrificatosi numerose volte per l’attuale cinque volte iridato. Un teamwork ‘abbozzato’ in casa Ferrari, prima della separazione con Raikkonen, e completamente assente in Red Bull con un Ricciardo scontento e “separato in casa” per gran parte della stagione. Ma se il teamwork ha inciso sull’andamento delle scuderie nel corso dei Gran Premi, come cambierà l’approccio in vista del 2019?
TEAMWORK D’ARGENTO – Certamente squadra che vince non si cambia. Un motto chiaro per la Mercedes che durante il corso della stagione ha esteso i contratti di Hamilton (fino al 2020) e di Bottas (2019 con opzione per il 2020). La star, indiscussa, sarà ancora una volta il britannico, forte dei numeri record e di una fame insaziabile di risultati. Bottas, che arriverà al terzo anno nella scuderia di Brackley, sarà chiamato a dare maggiori sicurezze dopo aver chiuso la stagione con zero vittorie e con un preoccupante quinto posto nella classifica piloti (peggior risultato di un pilota Mercedes nell’era dell’ibrido). Per altro il finlandese sarà insidiato da Ocon, nuovo terzo pilota Mercedes dopo le ‘porte chiuse’ in Force India dall’arrivo di Stroll, figlio dell’attuale proprietario della ‘Racing Point’ Lawrence. Riuscirà Valtteri a confermarsi?
SPAZIO AI GIOVANI – Se la Mercedes non cambia, Ferrari e Red Bull volteranno pagina confermando le proprie ‘prime guide’ e aggiungendo giovani talenti di belle speranze. Prima vera opportunità per Leclerc e Gasly, entrambi campioni della categoria cadetta prima dell’esordio in F1. Leclerc (classe 1997) sarà il secondo pilota più giovane della storia della Ferrari mentre Gasly dovrà cercare di non far rimpiangere Ricciardo, trasferitosi alla Renault per la contrastante gestione interna con Verstappen. Ferrari e Red Bull per contrastare il dominio Mercedes dovranno gestire al meglio i propri talenti, speranzosi di poter imprimere il proprio marchio alla prima chance a disposizione. Aiuto ai big oppure via libera nelle prime gare per dimostrare interamente le proprie abilità?
Russell alla Williams con Kubica, Giovinazzi alla Sauber con Raikkonen: mix di gioventù ed esperienza con tanti cambi che regaleranno ancor più imprevedibilità alla stagione che scatterà nel mese di marzo a Melbourne. Una nuova stagione nella quale non ci sarà Alonso, salutato da eroe nella domenica di Abu Dhabi con tanto di splendido tributo di Hamilton e Vettel al suo fianco. Lo spagnolo saluta la F1 con il rimpianto di non aver potuto guadagnare ciò che realmente avrebbe meritato, soprattutto nel corso degli ultimi anni condizionati da scelte rivelatesi errate.
Ed è così che con l’addio di Alonso sulla griglia rimarranno solamente tre campioni del mondo: Hamilton (5), Vettel (4) e Raikkonen (1). Numeri importanti e che le stelle del futuro, da Leclerc a Verstappen passando per Gasly, vorranno riscrivere. La classe regina dell’automobilismo volta pagina con certezze e curiose novità, ma per assistere al nuovo show bisognerà attendere oltre 100 giorni. Arrivedereci F1.