Daniil Kvyat, Toro Rosso F1 - Foto Bruno Silverii
Amarcord

L’angolo del ricordo: Hockenheim 2019, Kvyat riporta la Toro Rosso sul podio dopo 11 anni

Il Mondiale 2020 di Formula 1 non è ancora scattato e, al momento, regna ancora l’incertezza riguardo la possibile data dell’esordio stagionale. Negli ultimi anni questo sport ha regalato davvero poche soddisfazioni ai colori italiani, con una Ferrari capace di tenere testa alla Mercedes soltanto in alcune gare.

La Rossa di Maranello non è ancora riuscita a trovare l’assetto giusto per contrastare la scuderia tedesca e il suo alfiere Lewis Hamilton, raramente messo in difficoltà da Charles Leclerc e Sebastian Vettel, che insieme hanno portato a casa solo tre successi lo scorso anno.

La Ferrari, però, come ben noto, non è il solo team italiano presente in Formula 1, infatti, a rappresentare il tricolore c’è anche la Toro Rosso, che da questa stagione ha preso il nome di Alpha Tauri. La squadra diretta da Franz Tost ha come obiettivo principale quello di conquistare più punti possibili nel corso del campionato, ma certamente non ha i mezzi per stare al passo con i top team.

Nella stagione 2019 la Toro Rosso sceglie come piloti il thailandese Alexander Albon e il russo Daniil Kvyat, al suo ritorno sulla monoposto di Faenza. L’avvio del Mondiale è abbastanza in sordina per i due alfieri, ma ottengono comunque dei buoni piazzamenti nella top 10, che valgono punti preziosi per la classifica iridata.

Un campionato che sembra rientrare nella norma per la Toro Rosso, almeno fino al 28 luglio, giorno del Gran Premio di Germania, sul circuito di Hockenheim, in cui Kvyat centra un sorprendente terzo posto, permettendo alla squadra italiana di tornare sul podio.

Sulla griglia partenza il russo si schiera in 14a posizione, mentre il compagno Albon scatta dalla 16a casella; in pole position c’è la Mercedes del campione del mondo in carica Lewis Hamilton, seguita dalla Red Bull di Max Verstappen e dall’altra freccia d’argento di Valtteri Bottas.

La gara, sin dall’inizio, si presenta molto insidiosa, soprattutto a causa della pioggia battente, che mette subito fuori causa Sergio Perez, finito in testacoda. Entra in pista la Safety Car e alcuni piloti decidono di effettuare la sosta ai box per montare le gomme intermedie.

Intorno al ventottesimo giro, dopo aver scelto gomme slick, Charles Leclerc è costretto al ritiro per essere finito nella ghiaia. Lewis Hamilton commette un errore molto simile a quello del monegasco, ma riesce a restare in gara, anche se deve passare ancora una volta dai box, visti i danni riportati dalla sua vettura.

Nel frattempo al comando della corsa, nonostante diversi problemi, c’è Max Verstappen, davanti a Nico Hulkenberg, Valtteri Bottas e Alexander Albon. Al quarantesimo giro Hulkenberg finisce contro le barriere, causando un nuovo ingresso della Safety Car, che ricompatta ulteriormente il gruppo guidato dall’olandese della Red Bull.

Verstappen e gli altri top driver ne approfittano per cambiare nuovamente le gomme, rivoluzionando totalmente la graduatoria alle spalle dell’olandese che, contro ogni pronostico, si ritrova inseguito dalla Racing Point di Lance Stroll e dalla Toro Rosso di Daniil Kvyat.

La gara si avvicina al termine, ma resta piena di emozioni, infatti, Hamilton commette un’altro errore che lo estromette definitivamente dalla lotta per il podio, mentre il compagno di scuderia Bottas si ritira dopo essere andato contro le barriere. Kvyat sorpassa Stroll e si prende il secondo posto, ma l’ombra di Vettel incombe pesantemente sul russo: il tedesco guadagna centesimi giro dopo giro, sopravanzando anche Sainz e Stroll. Kvyat prova a difendersi dagli attacchi del ferrarista, ma alla fine è costretto ad arrendersi e a cedere la seconda posizione.

Max Verstappen vince il Gran Premio di Germania 2019, davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel e alla sorpresa di giornata, la Toro Rosso di Daniil Kvyat, che torna sul podio per la prima volta dopo il GP di China del 2016, quando guidava una Red Bull, e festeggia nel migliore dei modi la nascita di sua figlia. Anche per la scuderia di Faenza si tratta di un ritorno nella top 3 in una gara, dato che l’ultima volta fu nel 2008, grazie alla vittoria di Sebastian Vettel a Monza. Inoltre, due vetture italiane di costruttori diversi non andavano a podio nella stessa gara dal GP del Belgio del 2001, all’epoca furono Ferrari e Benetton.

Una giornata memorabile per i colori italiani e, soprattutto, per un team che merita pienamente di stare, almeno per una volta, tra le migliori case automobilistiche del Mondiale di Formula 1.

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