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Nel campionato 2019 c’è un episodio che ricorderemo a lungo e che ha certamente tracciato l’inizio della rivalità delle “nuove leve” della Formula 1. Quando terminerà l’era di Lewis Hamilton, di Sebastian Vettel e di tutti gli altri piloti che hanno segnato gli ultimi anni della classe regina sarà il turno di Max Verstappen e Charles Leclerc. Già al volante di due top-team come Red Bull e Ferrari, i ragazzi classe 1997 hanno ampiamente dimostrato di saper contendere pole e vittoria ai più grandi e senza alcun timore. Talento e sfrontatezza, due caratteri opposti ma con obiettivi identici: imporre la propria leadership. E se i due obiettivi entrano in conflitto? È ciò che è successo al Gran Premio d’Austria, crocevia per la F1 e per questa giovane rivalità che è destinata a riempire le pagine di storia di questo sport.
Domenica 30 giugno al Red Bull Ring di Spielberg la prima fila era tutta loro. Leclerc in pole in 1:03.003, nuovo record della pista. Al suo fianco Verstappen che dopo il terzo tempo in qualifica scala in avanti grazie alla penalità comminata a Hamilton formando così la più giovane prima fila nella storia della F1. Alla partenza, però, il monegasco scappa via e Max (come spesso gli accade) sbaglia lo stacco e rimane piantato per qualche secondo prima di subire numerosi sorpassi in curva 1.
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Una situazione ideale per Leclerc che per la seconda volta nella sua carriera aveva tra le mani la possibilità di vincere il primo GP dopo il beffardo ko tecnico in Bahrain. Ma l’appuntamento con la storia, il monegasco, lo dovrà rinviare. Perché dalle retrovie, grazie anche a una perfetta strategia dal muretto box, Verstappen mostra un passo fenomenale nella parte finale della gara e dopo aver rimontato e superato con grande facilità Vettel e Bottas, si mette all’inseguimento di Leclerc. Il primo attacco non va a segno con Charles che si difende agevolmente sul cordolo e tiene la posizione all’esterno. Ma il secondo a tacco è quello giusto: Max frena tardi, piazza il muso davanti in curva e quando Leclerc cerca di tenere la posizione gli rifila una ruotata mandandolo all’esterno della pista.
Proteste, polemiche e team radio di rabbia. Charles torna in pista ma di lì non riuscirà mai più a riprendere Max che scappa via e davanti alla marea orange, che per l’occasione aveva occupato gran parte degli spalti austriaci, trionfa da eroe. Leclerc mostra tutto il suo disappunto e assieme alla Ferrari chiama l’intervento della direzione gara ritenendo scorretto il comportamento di Verstappen. Charles, inoltre, abbandona il podio subito dopo gli inni e si reca nell’hospitality Ferrari prima di tornare in zona mista per le interviste in attesa di decisioni dalla direzione. Passano le ore e attorno alle 19:00 nel paddock si diffonde una fake news secondo la quale Verstappen sarebbe stato penalizzato. L’euforia in casa della Rossa dura poco meno di un minuto prima di scoprire che il documento divulgato è falso. “No further action“, è il documento che uscirà qualche minuto più tardi e che ufficializzerà la vittoria dell’olandese.
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Da Spielberg, dunque, nascerà la nuova rivalità tra Verstappen e Leclerc, mai amici nemmeno nelle sfide ai kart. Ma soprattutto dall’Austria la F1 volterà pagina permettendo a team e piloti di battagliare ruota a ruota liberamente (sempre nel rispetto dell’avversario). Niente più penalità affrettate che uccidono il concetto di “gara”. Una vera e propria svolta.
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