Amarcord

L’angolo del ricordo: Singapore 2015, Vettel trionfa e canta ‘Lasciatemi guidare…’

Alla prima stagione in Ferrari Sebastian Vettel ci mise veramente poco per conquistare i cuori di tutti i tifosi della Rossa. Dopo aver più volte affermato di aver realizzato il suo sogno di diventare un pilota Ferrari, Seb si è subito messo all’opera per cercare di riportare il Cavallino sul gradino più alto del podio. E già alla seconda gara, in Malesia, Vettel riuscì a vincere dominando la scena. Poi il successo in Ungheria e infine quello a Singapore, del quale parleremo quest’oggi. Tre vittorie, poche se consideriamo le 19 gare totali del Mondiale 2015. Tante se invece le pesiamo e le contestualizziamo nell’era dell’ibrido dominata con grande facilità dalle Mercedes di Lewis Hamilton e Nico Rosberg.

Ma domenica 20 settembre 2015, al Gran Premio del Singapore, la concorrenza della Mercedes faceva un po’ meno paura. Tra i pochi passaggi a vuoto della scuderia tedesca Singapore ha pesato tanto per le ambizioni dominio incontrastato. Hamilton 5° e Rosberg 6°, dietro a entrambe le Ferrari e le Red Bull “mischiate” nella composizione delle prime due file. C’è Vettel in pole con un tempo stratosferico in 1:43.885, unico pilota sotto il muro dell’1:44 con oltre mezzo secondo di vantaggio sul secondo, nonché suo ex compagno di squadra, Ricciardo.

La gara, come di consueto tra le strade di Marina Bay, non regala tanti sorpassi e si svolge a “trenino” dove l’unica cosa che conta è mantenere un ritmo costante ed essere pronti a qualsiasi strategia perché l’entrata della safety car, causa incidenti, è sempre alta. Seb comanda fin dall’inizio e lo fa in maniera straordinaria tanto che dopo il primo giro vanta già tre secondi di vantaggio su Ricciardo rifilandogliene uno per ogni settore. Dietro, invece, Raikkonen prova ad attaccare la stessa Red Bull mentre le due Mercedes si difendono dagli attacchi delle Williams. Verstappen, allora in Toro Rosso, rimane invece piantato sulla griglia e grazie all’aiuto dei suoi ingegneri porta la macchina al box e riesce a ripartire due giri più tardi sperando in una SC per sdoppiarsi.

Al 13° giro, infatti, arriva la prima chance per tutti: Massa effettua il pit-stop e all’uscita dalla linea di pit-lane colpisce in pieno la Force India di Hulkenberg che, colpevolmente, aveva cercato di chiudere anticipatamente la curva. Safety car e tutto rimescolato tanto che lo stesso Verstappen torna regolarmente in gara. Vettel mantiene la leadership e alla ripartenza non concede nessuna opportunità a Ricciardo mentre Hamilton, più tardi, al 26° giro lamenta una pesante perdita di potenza. Prima viene scavalcato da Rosberg, poi da Kvyat e infine da Bottas: ritiro inevitabile.

Succede di tutto nella seconda parte del GP: dal contatto Button-Maldonado alla rimonta aggressiva di Verstappen che arriva fino all’ottava posizione e disobbedisce all’ordine di scuderia per il quale avrebbe dovuto lasciare il piazzamento al compagno Sainz, fino ad arrivare all’invasione in pista di un uomo segnalata da Vettel. Ma niente ostacola il tedesco che alla bandiera a scacchi esulta e conquista la terza vittoria in carriera con il Cavallino.

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E poco dopo aver esultato con il suo team Seb libera tutta la sua felicità cantando “L’italiano” di Toto Cutugno… a modo suo: “Lasciatemi guidare, perché non sono lento… lasciatemi guidare, una gara bella“.

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