Il 2016 della Formula 1 non verrà ricordato solamente per la vittoria del campionato da parte di Nico Rosberg ai danni di Lewis Hamilton. C’è un altro evento, a inizio anno, altrettanto importante e del tutto inatteso: una svolta che rilancerà il marchio, le ambizioni e il futuro della Red Bull. Il 5 maggio, dopo un avvio di stagione disastroso e al centro delle polemiche per i numerosi incidenti, il team austriaco decide di “retrocedere” il russo Daniil Kvyat in favore dell’astro nascente del motorsport: Max Verstappen. Diciottenne, sbarbato e con la faccia tosta, Max aveva già fatto tanto parlare di sé avendo esordito a soli 17 anni e 166 giorni nel Gran Premio d’Australia del 2015. Guida aggressiva con magie alternate a errori banali, in pieno stile rookie. Quattro ritiri, numerosi incidenti ma anche due quarti piazzamenti appena giù dal podio in Ungheria e negli Stati Uniti.
Poi un 2016 iniziato sulla falsariga dell’anno di debutto e la promozione inattesa dinnanzi alla scontentezza di Horner e Marko in merito alle prestazioni negative di Kvyat. Pochi giorni per ambientarsi: dal 5 maggio al giorno 13 dove Max a Barcellona (Gran Premio di Spagna) prova per la prima volta la Red Bull nelle sessioni di libere, una macchina non da sogni iridati ma che su alcune piste mette i bastoni tra le ruote alla Mercedes. L’avvio è brillante: quarto posto in qualifica, con poco meno di mezzo secondo di distacco dal compagno di squadra Ricciardo che gli regala la seconda fila davanti alle Ferrari di Raikkonen e Vettel.
E nella gara domenicale (15 maggio) le Mercedes si annullano a vicenda con Hamilton che nel tentativo di riprendersi la prima posizione entra in collisione con Rosberg e dopo pochi secondi dal via finiscono sulla ghiaia. Al comando passa Ricciardo ma l’australiano fa i conti con un eccessivo degrado gomme che nella gestione dei pit-stop favorisce Verstappen. Max guida con grande calma e freddezza mantenendo le due Rosse alle sue spalle per poi trionfare in volata alla conclusione del 66° giro con soli sei decimi di vantaggio sulla Ferrari di Raikkonen. Una giornata indimenticabile, una giornata che ha cambiato il futuro della Red Bull e anche della Formula 1. Max Verstappen merita di stare tra i grandi.
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