Domenica 29 marzo 2015. Sembra trascorsa un’intera epoca e invece stiamo parlando di soli cinque anni fa. In quella domenica a Sepang andava in scena il Gran Premio della Malesia, tappa cara agli appassionati di Formula 1 ma che negli ultimi tempi a causa di problemi economici ha dovuto salutare il circus. Quella domenica verrà per sempre ricordata per la prima vittoria di Sebastian Vettel con la Scuderia Ferrari, alla seconda gara con la tuta rossa. C’era grande attesa per l’esordio di Seb dopo l’addio di Fernando Alonso. Un nuovo corso che stuzzicava i piloti ferraristi, vogliosi di vedere all’opera un quattro volte campione del mondo a caccia del riscatto dopo l’ultima annata complicata in forza alla Red Bull. Tutta l’Italia già dalla presentazione alla stampa aveva iniziato ad amare e apprezzare Vettel, visto e percepito all’epoca come unico vero pilota in grado di poter riportare il Cavallino al trionfo.
Ma ovviamente in F1 si sa, tutto va pesato in base alle potenzialità di ogni singola scuderia. E nell’era dell’ibrido la Mercedes si trovava agli inizi degli albori con una monoposto pressoché imbattibile che caratterizzava i GP in soli duelli tra Hamilton e Rosberg il più delle volte. È proprio per questo che alla seconda gara di quel Mondiale 2015 quella di Vettel venne catalogata come una vera e propria impresa. Dopo aver conquistato la prima fila in qualifica chiudendo alle spalle del pole-man Hamilton per una manciata di millesimi, Seb sfrutta la sosta anticipata del britannico dopo pochi giri a causa dell’ingresso della safety car. La Mercedes richiama entrambi i piloti ai box per cambiare immediatamente strategia mentre la Ferrari non varia i propri piani e rimane con Vettel in pista.
Seb prende il comando della gara e lo cede solamente al 17° giro. Dopo aver montato nuovamente gomme medie il tedesco registra il giro più veloce e rapidamente riesce a superare Rosberg. Proprio quando si porta attaccato al posteriore della Mercedes di Hamilton, Lewis decide di tornare ai box per una seconda sosta. Variare la strategia, nel corso della gara, si rivelerà un mezzo pasticcio perché l’unico a gestire efficacemente le mescole in pista è Seb che gira in tutta tranquillità ed effettua il secondo pit-stop al 37° giro. È proprio la straordinaria gestione dell’usura delle gomme e del ritmo che manda in crisi i due Mercedes, costretti invece ad effettuare un pit in più rispetto al proprio rivale.
Poco da fare quella domenica: Vettel fu irraggiungibile e la Ferrari si mostrò competitiva e affidabile. Un lampo nel buio dopo un 2014 disastroso. Il team radio ricco di gioia ed entusiasmo: una mattinata assolutamente da incorniciare per l’Italia e per la Ferrari. Kuala Lumpur 2015 difficilmente potrà esser scordata.
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