Il Mondiale 2018 di Formula 1 ha dato vita a numerose battaglie tra cui spicca certamente il duello iridato fra Lewis Hamilton (Mercedes) e Sebastian Vettel (Ferrari). Ma sfida mondiale a parte in casa Red Bull, terza forza del campionato, si è vissuta una situazione alquanto scomoda, un dualismo rivelatosi corrosivo per le ambizioni del team. Da una parte Max Verstappen, dall’altra Daniel Ricciardo: due pupilli della scuderia austriaca che già a metà stagione ha dovuto fare i conti con la scontentezza della coppia. Max spinge la macchina fino al limite, lotta con tutti e senza guardare in faccia nessuno. Daniel, invece, subisce un po’ di più il dualismo e spesso mostra tutto il suo nervosismo mettendo in luce alcuni punti scomodi dove evidenzia che la Red Bull preferisca Max per le scelte strategiche e per l’evoluzione della monoposto.
Fin dal suo esordio in F1, nel 2015 in Toro Rosso, Verstappen è sempre stato considerato un gran talento con un carattere piuttosto fumantino. Il classico pilota che pensa solamente alle proprie ambizioni, che vuole essere re della pista, che vuole imporre il proprio dominio. Tutto sembra facile quando al volante si presenta Max che non fa distinzioni quando attacca un pilota per la vittoria o per la quinta posizione. Un’esuberanza sofferta da Daniel, specialmente in un 2018 con pochi acuti per l’australiano, vittorioso solamente nella prima parte di stagione in Cina e nel Principato di Monaco.
È il Gran Premio d’Azerbaijan a porre la parola fine sul rapporto dei due torelli. Dopo essersi beccati più volte in pista, come accaduto nel 2017 in Ungheria con Max che elimina Daniel al primo giro per poi ricevere un bel dito medio da bordo pista al secondo passaggio, a Baku i due Red Bull danno vita a un duello che conta di più di un semplice piazzamento finale. È lotta per l’orgoglio, è lotta sui sorpassi e sulle staccate per le vie del tracciato cittadino di Baku. Una lunga sfida tra i due conclusasi, inevitabilmente, con un incidente carico di tensione e rabbia. Daniel cerca il sorpasso nel lungo rettilineo, Max si muove leggermente e frena bruscamente causando un maxi-crash che mette fuori entrambi i piloti.
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Entrambi i piloti si ritirano ma la Red Bull, non troppo sottovoce, bacchetta Ricciardo per aver forzato il sorpasso, difendendo e preferendo ancora una volta Verstappen. È la goccia che fa traboccare il vaso, è il momento che divide i due piloti all’interno del team: del resto nel corso della stagione sarà sempre la monoposto numero 3 di Daniel ad avere maggiori problemi tecnici mentre Max vola a suon di podi. E l’unica rivincita di Daniel arriva in Messico quando per una manciata di millesimi scippa la pole al compagno di squadra, salvo poi ritirarsi dalla gara per l’ennesimo problema tecnico. Ricciardo saluta tutti a fine stagione e va alla Renault, Verstappen rimane e si conferma il re del team, il resto è storia.