Mentre la Ferrari si gode un’altra prova di solidità e di ritrovata competività e prova a dare consistenza all’onda lunga di Monza anche su un circuito totalmente diverso, e Charles Leclerc per la quarta volta di fila partirà dalla pole a Baku, le qualifiche del GP dell’Azerbaigian hanno l’altra faccia della medaglia, quella dei grandi delusi, che sono i due piloti che si stanno giocando il Mondiale.
Lando Norris, a sorpresa, con la macchina più competitiva, è stato eliminato nel Q1 e partirà dalla diciassettesima casella. Una caporetto per il britannico della McLaren, che di sicuro si aspettava la prima fila su una pista dove, peraltro, superare è assai complesso. Una rimonta quasi impossibile, una partenza rischiosa nel mischione, punti che volano via quando le gare diventano sempre meno. E il giallo della sua eliminazione, con quel giro stranamente abortito nel finale, si dipinge per l’appunto di giallo: è il colore della bandiera esposta a Norris, che sapeva dunque di andare incontro alla cancellazione del tempo. E per una questione di sfortuna, dunque, non ha la possibilità di migliorarsi e rimane invischiato tra gli ultimi cinque. In ogni caso, poteva – anzi, doveva – essere gestita meglio dal team Papaya, non nuovo a sprecare grandi opportunità in modo grossolano.
E poi, ormai non è una novità, c’è Max Verstappen, che può sorridere delle disgrazie altrui, senza però dimenticarsi di fare i conti con le proprie. L’olandese da diverse gare non riesce più a vincere, e soprattutto ha difficoltà anche nel competere per vincere, e pian piano sia qualifiche che gara stanno diventando un calvario. Per sua fortuna, il bottino totalizzato nella prima metà di stagione, quando la sua Red Bull era più forte di tutte le altre vetture, potrebbe bastare per il quarto titolo consecutivo, ma ci sarà da soffrire. Se gli altri la buttano via così, poi, tutto diventa più facile. Ciò che non sarà facile accettare per l’olandese, però, è essere stato battuto in qualifica da Sergio Perez: il messicano quarto, lui sesto. Sembra cambiato il mondo, anche se in realtà Checo da queste parti ha sempre fatto benissimo, con due vittorie e cinque podi nelle precedenti sette edizioni. Ma il Max di ora, con questa Red Bull di ora, non può tollerare questo ulteriore smacco che d’altri tempi avrebbe accolto col sorriso un po’ sbruffone che lo contraddistingue.