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In questa calda giornata di metà agosto è arrivata una notizia che forse ci aspettavamo, ma non così presto: la Red Bull ha deciso di sostituire Pierre Gasly con Alexander Albon, mentre il pilota francese ritornerà in Toro Rosso. Una bocciatura vera e propria per il campione della GP2 2016, che non ha mai brillato dall’inizio della stagione.
Il pilota francese è arrivato in Red Bull quasi casualmente, grazie all’addio di Ricciardo dal team austriaco e dal passaggio di Sainz in McLaren. Helmut Marko e Christian Horner avevano scelto lui perché ha dimostrato, specialmente nelle categorie minori, di essere molto competitivo e con il suo talento avrebbe dare una grande mano d’aiuto al compagno di squadra. Un bel progetto, mai messo in pratica dall’inizio della stagione.
Gasly è approdato in Red Bull nel momento migliore, perché dalla stagione odierna la monoposto di Milton Keynes viene spinta dal motore Honda, e non da quello Renault. Lui conosceva già il motore nipponico, perché lo scorso anno la Toro Rosso ha fatto da “cavia” alla squadra madre proprio con tali powerunit. Aveva tutte le carte in regola per fare bene, ma alcune volte le cose non vanno come da programma.
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La RB15 è stata un vero e proprio incubo per il pilota francese, perché non è mai stato competitivo e faticava terribilmente a trovare il giusto set-up. Troppi errori e troppe volte è finito non solo lontano dal compagno di squadra, ma anche fuori dalla top-10. Questa situazione forse era stata messa in conto da Horner, ma c’è stato un vero e proprio colpo di scena non preventivato ad inizio stagione: la grande competitività della RB15 con Verstappen.
Il pilota olandese ha dimostrato la bontà del progetto della RB15, di conseguenza la Red Bull ha iniziato a comprendere realmente che può lottare per dei risultati migliori rispetto alle aspettative: secondo posto nel mondiale piloti e costruttori. Per il Mondiale dei team, però, è ben noto che per fare bene sono necessarie delle ottime prestazioni da parte di entrambi i piloti. La Ferrari, nonostante alcuni problemi, sta andando bene con entrambi i piloti, meno la Red Bull. Dati alla mano, Verstappen ha conquistato 181 punti, mentre Gasly soltanto 63; Vettel 156, invece Leclerc 132 punti. E con questo divario di prestazioni dei due piloti la Red Bull non può minimamente pensare di conquistare ad Abu Dhabi la seconda posizione nel mondiale costruttori.
Tutto questo, insieme alle prestazioni non idilliache di Gasly, hanno portato Marko e Horner a promuovere Alexander Albon in Red Bull, mentre il francese torna in Toro Rosso. Questa scelta sembra un po’ la preview della stagione 2020, perché ormai da settimane si parlava di un possibile approdo di Albon in Red Bull dalla prossima stagione.
Perché è stato scelto Albon? La Red Bull, al momento, non ha un vivaio molto florido. Horner poteva scegliere soltanto tra Kvyat e Albon. Basandoci sui risultati in pista il team di Milton Keynes avrebbe dovuto optare per il russo, perché è nono in classifica con 27 punti (miglior risultato è il terzo posto in Germania), mentre Albon è 15esimo. Kvyat, però, è già stato pilota della Red Bull ed era stato silurato da Marko durante la stagione. Non sarebbe stato coerente da parte della dirigenza Red Bull riprendere Kvyat, perché in un certo senso avrebbero contraddetto le loro stesse parole.
Albon, dunque, era l’unica opzione sensata. Il pilota thailandese nelle categorie minori ha fatto bene, ma questa è la sua prima stagione in F1. Sarà in grado di reggere questa pressione da Spa e rendere al meglio da subito? La Red Bull si è giocata il jolly, ma può essere un’arma a doppio taglio:
- Può funzionare e Albon potrebbe essere determinante per la conquista della seconda posizione nel Mondiale
- Albon potrebbe rendere ancor meno di Gasly, bruciandosi l’occasione della vita in un top team
Sicuramente la Red Bull sarebbe dovuta intervenire, perché le prestazioni di Gasly erano ben al di sotto delle aspettative. Il pilota francese non è riuscito a fare quel salto di qualità che è necessario quando approdi nei team che contano. Nonostante questo, però, è sempre un problema cambiare il pilota durante il corso della stagione, perché può essere deleterio per entrambe le parti. Quando Horner aveva promosso Verstappen nel corso della stagione aveva fatto bingo, vedremo in questo caso.
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