A New Orleans si è aperta quella che per il football americano è senz’altro la settimana più elettrizzante dell’anno. La strada verso il Super Bowl LIX è ormai tracciata, quando siamo a quattro giorni dalla sfida che vedrà in campo Kansas City Chiefs e Philadelphia Eagles, rematch del Super Bowl LVII di due anni fa, quando a Glendale la squadra guidata da Andy Reid vinse 38-35 conquistando così allora il terzo successo in quattri anni. Nel frattempo le vittorie sono diventate quattro nelle ultime cinque stagioni e i Chiefs andranno domenica a caccia del threepeat. Iniziata la Media Availability, con giocatori e allenatori delle due squadre che hanno iniziato a rispondere alle domande dei giornalisti provenienti da ogni angolo del globo in vista del match.
La legacy di Mahomes
Da un lato, ancora loro due, Patrick Mahomes e Travis Kelce. Il quarterback classe ’95 uscito da Texas Tech è ormai già parte della storia della NFL, ma conquistare il terzo titolo consecutivo rappresenterebbe inevitabilmente uno step in avanti di una certa importanza nella sua legacy. “GOAT? Sto solo cercando di essere il più grande Patrick Mahomes che posso essere”, ha detto ai giornalisti. “Voglio dire, l’obiettivo di chiunque è ovviamente quello di essere il migliore nella propria professione, ma per farlo devi essere la migliore versione possibile di te stesso ogni singolo giorno. Questa l’etica del lavoro che metto in campo e anchee fuori dal campo nel padre e marito che sono.”
Domenica Mahomes va a caccia del quarto anello, che lo porterebbe a piazzasi al secondo posto nella lista dei QB di tutti i tempi e tre dietro al leggendario quarterback Tom Brady. “Cerco sempre di essere il migliore, e quando avrò finito con il football, se avrò dato veramente tutto in quanto a impegno e mentalità, allora sarò felice dei risultati ottenuti e lascerò che gli altri parlino di chi sia il più grande”, ha aggiunto.
Kelce non pensa al ritiro
Kelce nell’ultimo anno e mezzo sarà anche salito alle cronache per la sua relazione con Taylor Swift che l’ha reso conosciuto e popolare anche all’esterno del mondo NFL, ma a 35 anni – pur non avendo più la continuità di un tempo – è ancora l’arma preferita di Mahomes quando c’è da chiudere un down importante. Al ritiro ci ha pensato, ma al momento i piani sono altri: “Amo ancora quello che faccio. Adoro andare al lavoro ogni giorno. Un mese di playoffs come quello che abbiamo appena vissuto mi fa sentire come se potessi giocare questo sport per sempre. Credo di poter dare ancora tanto, vediamo cosa succede. Ma sono soddisfatto comunque di aver già iniziato a programmare il mio futuro, alla fine è sempre stato quello l’obiettivo. Il football può durare fino a un certo punto”.
Hurts non cerca rivincite
In Jalen Hurts c’è voglia di rivincita chiaramente, ma gli Eagles arrivano a questo Super Bowl con Saquon Barkley come MVP di una loro stagione in cui invece sono emersi dubbi sul quarterback. Martedì, alla domanda sugli scettici, ha detto: “Non mi interessa, tutto questo non riguarda loro. Parte tutto dall’impegno che metti in questo sport, il reesto è un riflesso di ciò. Mi sono sempre concentrato su me stesso e ho cercato di migliorare e, alla fine, di battere chiunque fosse di fronte”. Alla domanda su cosa c’è di diverso in lui adesso, rispetto al 2023, Hurts ha aggiunto: “Sono una persona più matura e un leader migliore. Ogni giorno c’è una nuova lezione e un’opportunità per apprendere qualcosa”.
Su cosa significhi avere un’altra possibilità per la gloria il 26enne ha detto che “significa tutto. Avere l’opportunità di perseguire qualunque cosa ti appassiona, qualunque cosa ami, è molto importante”.