
Football NFL - Foto Tommy Gilligan-Imagn Images/Sipa USA
Sembra essere giunto a una conclusione il caso dei numerosi furti che hanno colpito diversi atleti professionisti di NFL e NBA. Come riporta la CNN, infatti, da un documento federale si apprende di una denuncia nei confronti di sette uomini che tra ottobre e dicembre avrebbero perpetrato i suddetti furti mentre gli sportivi erano impegnati nelle partite dei rispettivi campionati. In particolare, la denuncia è per violazione di domicilio e furto per un totale di due milioni di dollari di refurtiva. Tra i giocatori colpiti ci sarebbero anche Patrick Mahomes e Travis Kelce dei Kansas City Chiefs. I sette indagati sono tutti di nazionalità cilena, hanno tra i 20 e i 38 anni e farebbero parte di una banda di ladri: in caso di condanna, potrebbero dover affrontare una pena massima di dieci anni di prigione ciascuno.
L’FBI aveva avvisato i giocatori di NFL e NBA
Il documento pubblicato martedì arriva una settimana dopo che i pubblici ministeri federali avevano indicato tre dei sette uomini come sospetti per la rapina a casa di Joe Burrow. Tra i documenti allegati alle denunce figurano anche dei selfie che ritraggono alcuni dei soggetti con parte della refurtiva. Gli investigatori federali, negli ultimi mesi, hanno messo in guardia gli atleti dall’impennata di furti con scasso sempre più sofisticati messi in atto da bande organizzate internazionali. Come si legge in un bollettino pubblicato dall’FBI di recente, i membri di tali gang “attuano una tecnica di sorveglianza fisica e tecnica in preparazione ai furti”. Un ulteriore mezzo utilizzato dai malviventi riguarda le informazioni di dominio pubblico, anche divulgate attraverso i social media. Questo per identificare un certo pattern nello stile di vita delle vittime, tanto da sapere in anticipo, in alcuni casi, dove si trovano gli oggetti di valore.
“I gruppi criminali bypassano i sistemi di allarme, usano disturbatori Wi-Fi per bloccare le connessioni Wi-Fi e disattivare i dispositivi. Inoltre, coprono le telecamere di sicurezza e camuffano la loro identità”, ha aggiunto l’FBI nella nota ai giocatori. Un’ulteriore documento era stato pubblicato dalla NFL lo scorso novembre. Nell’avviso, si faceva chiaro riferimento allo sfruttamento del calendario così da puntare le case dei giocatori nei giorni di partita. La sorveglianza messa in atto era davvero accurata, includendo “tentativi di consegna a domicilio” oppure fingendosi “giardinieri o joggers nel quartiere”.