![Kendrick Lamar](https://www.sportface.it/wp-content/uploads/2025/02/Kendrick-Lamar-1-1024x683.jpg)
Kendrick Lamar - Foto Eric Canha/CSM/Shutterstock
Sorridono gli Eagles, escono con i rimpianti gli Chiefs. Al Super Bowl – che ha visto sfumare la storica tripletta consecutiva di Mahomes – c’è come sempre tanto altro di cui parlare. Normale se sugli spalti c’è Donald Trump (che ha lasciato in anticipo l’evento) e se nella scaletta dell’Halftime Show figura la celebre ‘Not Like Us’, la canzone di Kendrick Lamar nata dal dissing con Drake. Fresco della vittoria di cinque statuette ai recenti Grammy Awards, l’artista ha prima proposto altri suoi brani, come Squabble Up, Man at the Garden, Humble, DNA ed Euforia. Super ospite (a sorpresa) Serena Williams, apparsa proprio mentre Lamar intonava ‘Not Like Us’. Una scelta che non sarebbe casuale visto che il gossip USA parla di una relazione (breve) nel 2011 tra la tennista e Drake. Frecciatine a parte, la crip walk improvvisata da Serena ricorda anche quella del 2012 a Wimbledon e si lega alle origini della fuoriclasse che, come Lamar, è cresciuta a Compton, la città della California nota per la sua importanza nella storia dell’hip-hop. Tra i due c’è un ottimo rapporto: “Se ho imparato qualcosa quest’anno, è che nessuno di noi, nessuno di noi, nemmeno io, dovrebbe mai attaccare briga con Kendrick Lamar”, disse l’anno scorso. Williams, prima di salire sul palco, ha anche voluto mandare un messaggio di solidarietà a Taylor Swift dopo i fischi ricevuti all’arrivo al SuperDome. “Non ascoltarli”, ha detto la tennista. Altri ospiti? Samuel L. Jackson, nel ruolo dello Zio Sam, ma anche SZA, che ha eseguito Luther e All the Stars.
Non è l’unico episodio che ha riguardato il momento più atteso dell’esibizione. Mentre Lamar cantava, infatti, un ballerino ha srotolato una bandiera combinata della Palestina e del Sudan. La NFL in un comunicato ha detto che il manifestante faceva parte del gruppo di 400 artisti vestiti di rosso, bianco, blu e nero presenti sul palco. “Aveva nascosto la bandiera e l’ha mostrata solo verso la fine dello spettacolo. Nessuno coinvolto nella produzione era a conoscenza dell’intento dell’individuo”, ha detto la lega. Un rappresentante di Roc Nation, la società di intrattenimento che ha messo in piedi lo show, ha aggiunto che “l’azione non era prevista né faceva parte della produzione e non è mai stata inclusa nelle prove”. L’azione dell’uomo non è stata inquadrata, ma le immagini dal vivo e clip sui social – rapidamente diventati virali – mostrano la persona in tuta nera con le parole “Sudan” e “Gaza” scritte sulla parte bianca della bandiera, accanto a un cuore e a un pugno alzato in segno di solidarietà. Un gesto che potrebbe costargli caro. Il Dipartimento di Polizia di New Orleans ha affermato in una dichiarazione che “le forze dell’ordine stanno lavorando per determinare le accuse applicabili in questo incidente”, fa sapere ESPN.