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Con i soli Panthers matematicamente certi dell’esclusione dalla postseason, dando un rapido sguardo alla situazione nelle due Conference in ottica playoff, troviamo una situazione molto ingarbugliata. Nella NFC vi sono due blocchi ben distinti: da un lato Eagles, 49’s, Lions, Cowboys nettamente staccate dalle altre ed impegnate nell’aggiudicarsi il seed n° 1; dall’altro 7 team separati tra loro da una sola vittoria e con concrete possibilità di proseguire la stagione oltre la 18^ giornata. Nella AFC, volendo, il quadro è ancora più complesso: le prime 7 squadre hanno tutte discrete possibilità di giocarsi il primo posto (nelle ultime 3 settimane il seed 1 è stato occupato da tre distinte franchigie) e le sei che le seguono non sono assolutamente tagliate fuori dai giochi. Ad oggi solo Jets, Titans e Patriots possono ritenersi virtualmente in vacanza.
Errare è umano, perseverare è…..Steelers
Riavvolgiamo il nastro di 11 giorni; Pittsburgh ha appena battuto in trasferta i favoriti Bengals consolidando il suo record positivo (7-4) e attestandosi al quinto posto in AFC, che vuol dire presenza quasi certa ai playoff. D’altronde il calendario ha in programma un back to back in casa con 2 compagini derelitte, alle prese con mille problemi e che assieme contano 4 vittorie, poco più della metà degli Steelers. Neanche il tempo di assaporare l’aria rarefatta dell’alta classifica che Arizona rifila uno schiaffone ai gialloneri che smorza l’entusiasmo e riporta con i piedi per terra gli acciaieri della Pennsylvania. Poco male; per fortuna giovedì si ritorna già in campo contro la peggior squadra dell’AFC; quale occasione migliore per dimenticare l’inaspettato passo falso?
Ed invece Pittsburgh Steelers 18 – New England Patriots 21. Gli Steelers mettono in scena il peggior primo tempo della stagione (probabilmente si potrebbe estendere l’arco temporale a qualche lustro!!) consentendo ai Patriots di segnare 21 punti in soli 2 quarti, dopo che gli stessi ne avevano segnati la miseria di 13 nei precedenti 12. A nulla è valso il tentativo di rimonta messo in atto nel secondo tempo e, per rimarcare una volta di più il pessimo stato di forma dei propri giocatori, con 12 minuti a disposizione Pittsburgh non è riuscita a segnare nemmeno il field goal che avrebbe garantito almeno il supplementare.
Eagles non volano più in alto
Ci eravamo lasciati scorsa settimana con l’interrogativo se la vera Philadelphia fosse quella resiliente delle tante vittorie al fotofinish o quella molle, forse un po’ sopravvalutata e travolta nell’ultimo turno dai 49’s. La partita Dallas Cowboys 33 – Philadelphia Eagles 13 non lascia molto spazio all’interpretazione. I Cowboys hanno spinto al massimo nel primo tempo, chiuso in vantaggio 24-6, e poi hanno controllato il risultato dominando il cronometro in modo da vanificare ogni tentativo di rimonta degli Eagles. Il tanto decantato attacco guidato da Hurts (fino a ieri sera tra i papabili MVP di stagione) è stato lasciato all’asciutto e costretto a 3 turnover. L’unico TD di giornata è arrivato grazie alla difesa che ha riportato un endzone un fumble di Prescott. Philadelphia in soli 8 giorni ha perso la testa della Conference, della Division e molte delle certezze acquisite fin qui. Dallas, al contrario, ha dato continuità ai risultati dell’ultimo periodo e, soprattutto, ha vinto uno scontro diretto con una compagine di pari livello (vero tallone d’achille di inizio stagione). Solitamente la settimana di riposo è accolta in modo più che positivo dalle franchigie sia per la possibilità di recuperare i giocatori infortunati sia per la necessità di ricaricare un po’ le energie in vista del rush finale.
Quanto accaduto in Baltimore Ravens 37 – Los Angeles Rams 31 sembra invece sfatare questo mito. Avevamo lasciato dei Ravens in ottima forma, reduci da 2 vittorie convincenti contro due dei migliori QB della AFC e ci siamo ritrovati una squadra in alcuni frangenti involuta ed in difficoltà soprattutto nella fase difensiva, tendenzialmente fiore all’occhiello della squadra. Bisogna riconoscere anche i meriti a dei Rams indomiti che, per nulla intimoriti dal blasone di Jackson e compagni, hanno sempre tenuto testa agli avversari, costringendoli all’overtime grazie al field goal della parità calciato dal Kicker Havrisik a 11 secondi dalla fine. Eroe di giornata per Baltimore il WR Wallace che ha segnato il TD della vittoria su un ritorno di punt da 76 yards.
Ancora una volta Kansas City Chiefs 17 – Buffalo Bills 20 ci ricorda che i ricevitori a disposizione di Mahomes non meritano la fortuna di essere lanciati dal miglior QB in circolazione. Dopo aver faticosamente recuperato uno svantaggio di 2 possessi i Chiefs hanno avuto l’ovale in mano e 2 minuti (che con un elite QB come Mahomes si trasformano in eternità) per riprendere ed addirittura superare dei coraggiosi Bills. Ed il duo delle meraviglie Mahomes-Kelce ci è anche riuscito grazie ad un colpo di genio di quest’ultimo che dopo una ricezione ha passato la palla dietro al WR Toney che è comodamente giunto in endzone. Peccato, per Kansas City, che Toney fosse ingenuamente in offside e tutta l’azione fosse nulla. I Bills mantengono vive le speranze di playoff e guadagnano fiducia in vista delle restanti 4 partite che saranno, per loro, delle vere e proprie finali.
Le altre partite della domenica
Nella AFC North, unica Division con le 4 squadre con record positivo, resta ancora tutto in bilico grazie ai successi di Cleveland Browns 31 – Jacksonville Jaguars 27 (ottima prova del redivivo Flacco con 3 TD lanciati) e di Cincinnati Bengals 34 – Indianapolis Colts 14. In quest’ultima gara da segnalare il QB di riserva Browning che a riprova del proprio cognome, infila completi a raffica (75%) e grazie ai 3 TD siglati riesce a non far rimpiangere l’infortunato Burrow.
Agli antipodi della AFC North, non solo geograficamente, troviamo la NFC South, unica division con le 4 squadre con record negativo, dove grazie alla vittoria in trasferta Atlanta Falcons 25 – Tampa Bay Buccaneers 29, la squadra della Florida ne guadagna la vetta. Partita intensa e giocata sempre sul filo. Nell’altro scontro divisionale vincono i New Orleans Saints 28 – Carolina Panthers 6 e restano ampiamenti in corsa. Aumentano i dubbi sulla possibilità che Young possa mai diventare un QB professionistico perché, ad oggi, le sue prestazioni sono ferme a livello universitario.
Credevamo che Goff e soci fossero usciti dalla crisi ma con la netta sconfitta Chicago Bears 28 – Detroit Lions 13 falliscono l’ennesimo esame di maturità. Incredibile quanto successo a New York. Come nei più trash dei b-movie di hollywoodiana memoria, in New York Jets 30 – Houston Texans 6 abbiamo assistito allo scambio di corpi tra Wilson e Stroud; il QB di casa si è risvegliato con il braccio e la temerarietà del QB texano mentre Stroud ha ricevuto in cambio l’imprecisione e la pavidità di Wilson. Las Vegas Raiders 0 – Minnesota Vikings 3 non è stato un incontro di calcio né tantomeno una partita di pallavolo ma solo uno squallido scambio di punt (diciasette!!) che ha segnato il record negativo di punti degli ultimi 16 anni.
Con un TD per quarto i San Francisco 49’s 28 – Seattle Seahawks 16 inanellano la quinta vittoria consecutiva e si prendono la vetta della NFC. Dopo il passo falso contro i Texans, Wilson segna 2 TD e regala la vittoria in trasferta in Los Angeles Chargers 7 – Denver Broncos 24. Adesso I Broncos sono ad una sola vittoria dai Chiefs che guidano la Division. Hanno riposato Arizona Cardinals e Washington Commanders.
Siamo su Scherzi a parte!
Ad inizi anni 90 fu lanciato in palinsesto il programma “Scherzi a parte”, un format in cui i protagonisti si trovavano in una situazione assurda e paradossale salvo poi scoprire di essere stati vittime di un raggiro; il tutto si concludeva con grasse risate e con il sollievo dei malcapitati nello scoprire che tutto fosse in realtà uno scherzo. Ebbene in questo doppio Monday night di giornata è andato in scena qualcosa di simile….se non fosse per l’epilogo.
Ma andiamo con ordine: al Metlife è andato di scena New York Giants 24 – Green Bay Packers 22. La squadra del Wisconsis aveva il compito di dare seguito all’ottimo momento di forma, culminato con le vittorie su Lions e Chiefs, e proseguire la scalata nella propria Division al fine di non porre fine al sogno playoff. Inoltre l’avversario di turno non era uno di quelli da far tremare le gambe in quanto i Giants, seppur rivitalizzati in queste ultime giornate, continuavano a navigare nei bassi fondi della NFC. Ma come spesso accade in queste circostanze il campo ha tutt’altri progetti in serbo. L’eccellente Love dell’ultimo mese è stato oscurato dal rampante De Vito, rookie QB di New York e tifosissimo dei Giants, che dopo un inizio di carriera tremebondo, si sta facendo spazio nel football professionistico dimostrando di avere le carte in regola per cimentarsi in NFL. Da applausi il drive finale con cui ha condotto al calcio della vittoria il suo Kicker Bullock: 90 secondi con lanci rapidi e precisi conditi da un big play da 32 yards.
Nel secondo episodio Miami Dolphins 27 – Tennessee Titans 28 abbiamo assistito ad una conclusione ancor più sorprendente, anche se il termine più appropriato sarebbe scioccante. Con meno di 200 secondi da giocare e Miami sopra di 14 punti le statistiche recitavano un 0,4% di possibilità per i Titans di vincere la partita. Possibilità infinitesimali da giocarsi con Lewis, promettente QB ma pur sempre matricola con poche decine di lanci di esperienza. Il giovane prospetto da Kentucky, dimostrando di avere ghiaccio nelle vene, ha orchestrato due rapidi drive impreziositi da alcuni lanci nel profondo e grazie anche ad una conversione da 2 punti ha ottenuto i 15 punti che sono valsi l’impronosticabile vittoria per Tennessee. Miami ha fallito nel peggior modo la possibilità di riconquistare il primo posto nella AFC e nemmeno l’alibi di aver perso agli albori del 2° quarto Hill, il miglior WR della lega, può giustificare questa incredibile occasione mancata.
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