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Siamo in dirittura di arrivo di una stagione dominata dall’incertezza e, tra le varie incognite, c’è pure quella relativa al premio individuale per eccellenza: l’MVP di regular season. Il primo serio candidato per il 2023 è stato Hurts, QB degli Eagles protagonista di tante partite vinte al fotofinish che avevano proiettato il team della città dell’amore fraterno in testa alla Lega. Poi, in un dicembre davvero nero per Philly, è arrivata una serie di 3 sconfitte consecutive che ha fatto crollare le azioni di Hurts e rilanciato quelle di Prescott, QB dei Cowboys, soprattutto all’indomani dell’ottima prova esibita nel testa a testa proprio con Hurts. Anche in questo caso ad un acuto sono seguite due immediate stecche che hanno infranto i sogni di gloria del texano. A questo punto è sembrato naturale far ricadere la candidatura su Purdy che a suon di TD ha inanellato 6 vittorie in serie rendendo San Francisco la più temibile tra le contendenti al titolo. Ma puntuale come le tasse la maledizione del candidato MVP si è abbattuta sul malcapitato Purdy che nell’ultima gara giocata ha lanciato 4 intercetti (più della metà di quanti lanciati nelle precedenti 14 partite) autoescludendosi dalla corsa a tale titolo individuale. Già circolano nuovi nomi in questo gioco di pronostici ma evitiamo di citarli perché, come diceva il compianto Eduardo De Filippo: “Essere superstiziosi è da ignoranti ma non esserlo porta male”.
Flacco riporta i Browns ai playoff
Più forti della sfortuna e degli infortuni i Cleveland Browns 37 – New York jets 20 si qualificano matematicamente ai playoff dopo 3 anni. Al quarto QB di stagione i Browns hanno trovato la quadratura del cerchio con il veterano Flacco; magari gli intercetti restano ancora una costante, ma in 4 gare consecutive oltre le 300 yards di lancio sono arrivate altrettante vittorie. Finalmente Cleveland può affiancare ad una delle prime 3 difese dell’intera NFL un attacco credibile. Nonostante vi siano ancora residue speranze, difficilmente i Browns chiuderanno la stagione regolare in testa alla propria Division; pertanto si apprestano ad affrontare la terza apparizione alla postseason degli anni 2000 (le altre nel 2020 e nel lontanissimo 2002) da vera e propria mina vagante. Due parole sui Jets: nella mente di Johnson, proprietario dal 2000 e con un curriculum di sole 2 finali di Conference perse nel 2009 e 2010, il 2023 doveva rappresentare la stagione della rinascita ed invece è durata 4 snap, quelli intercorsi tra l’esordio in maglia verde e la rottura del tendine d’Achille di Rodgers. Non vi saranno rivoluzioni, vista la riconferma dell’head coach Saleh, ed il progetto tecnico ripartirà da quel fatidico quarto snap di un maledetto lunedì notte di settembre nella Grande Mela.
Chi troppo vuole nulla stringe
Non si può non partire da quanto avvenuto negli ultimi 43 secondi di Dallas Cowboys 20 – Detrioit Lions 19. Dopo una gara costantemente giocata sul filo (ben 6 cambi di leadership nel punteggio), costellata di errori (3 intercetti ed 1 fumble) ma anche di belle giocate (TD da 92 yards su lancio profondo di Prescott per Lamb) si è giunti a 43 secondi dalla fine con i Lions sotto di 7 punti su un terzo down lungo; praticamente con l’acqua alla gola Goff, QB dei Lions, prima scova il TE La Porta, sua vera e propria coperta di Linus, per chiudere il down e poi, dopo aver scagliato a terra l’ovale per fermare il tempo, conclude il drive con il TD per il WR St Brown. I Lions sono riusciti nell’impresa di segnare un TD in poco più di un minuto ad una signora difesa come quella di Dallas e con l’extra point possono costringerli all’overtime.
Ma a questo punto Campbell, coach dei Lions che ci ha abituato a decisioni estreme, opta per la conversione da 2 punti al fine di ottenere un immediato successo senza passare dalla lotteria dei supplementari. Il primo tentativo va a buon fine. Vittoria Lions! Anzi no, gli arbitri ravvedono un’irregolarità di Detroit: 5 yards di penalità, si ritorna indietro e si riprova la conversione da 2 punti. Il secondo tentativo finisce con un incompleto; vittoria Cowboys! Anzi no, gli arbitri questa volta segnalano un fallo della difesa texana: come una quadriglia 2.0 si ritorna in avanti di 5 yards per un nuovo ulteriore tentativo. Anche questa volta l’ovale finisce a terra e tutti rivolgono gli occhi verso le zebre che però in questo caso lasciano i fazzoletti gialli nelle proprie tasche. Partita finalmente conclusa sul 20-19 che consente ai Cowboys di continuare a sperare nel primo posto in Division.
Baltimore e San Francisco vincono le rispettive Conference
La partita della settimana era sicuramente Baltimore Ravens 59 – Miami Dolphins 19; la posta in palio era il primo posto della AFC che garantisce una settimana in più di riposo prima degli scontri ad eliminazione diretta e la possibilità di giocare sempre in casa fino al Superbowl. L’incontro è durato un solo quarto poi la difesa dei corvi ha preso il sopravvento ed i Dolphins, come già successo negli altri scontri diretti stagionali, si sono smarriti e sono stati travolti dalle giocate di un Jackson particolarmente ispirato. Alla fine saranno 5 i TD lanciati dal QB in odore di MVP (ecco lo abbiamo detto, fossimo in lui toccheremmo ferro!). Miami ancora una volta stecca una prova di maturità e la prossima settimana dovrà affrontare e superare i Bills per finire davanti in AFC East.
Comoda vittoria anche per Washington Commanders 10 – San Francisco 49’s 27. La franchigia della capitale offre una modesta resistenza con un solo sussulto d’orgoglio ad inizio di secondo quarto quando grazie ad un TD di McLaurin impattano sul 10-0. Poi la contesa diventa un monologo con i californiani a segnare punti e i Commanders a lanciare intercetti. Bene Purdy che pare aver dimenticato in fretta la pessima prestazione fornita contro i Ravens.
I 49’s blindano il primo posto in NFC grazie alla concomitante sconfitta di Arizona Cardinals 35 – Philadelphia Eagles 31. Vero e proprio harakiri quello di Hurts e soci. Chiuso il primo tempo in vantaggio 21-6 abbandonano mentalmente il campo e consentono la rimonta ai modesti Cardinals. Da notare come Arizona, in una sorta di “par condicio” della palla ovale, ottengono lo scalpo degli Eagles dopo aver già battuto ad inizio stagione i Cowboys loro rivali diretti.
Le altre partite della domenica
Continua la risalita dei Buffalo Bills 27 – New England Patriots 21. Qualche settimana addietro erano praticamente fuori dai playoff, domenica prossima si giocheranno il primo posto in Division. Sconfitta da Patriots per i bostoniani: tanta buona volontà e troppi turnover (3 intercetti e 1 fumble). Affermazione senza discussione per i Chicago Bears 37 – Atlanta Falcons 17. Fields non molla il sogno di continuare a guidare gli orsi anche la prossima stagione: per lui oltre 300 yards e 2 TD. Torna Stroud e il successo arride nuovamente a Houston Texans 26 – Tennessee Titans 3.
Lo scontro diretto contro i vittoriosi Indianapolis Colts 23 – Las Vegas Raiders 20 della prossima settimana determinerà chi tra le 2 compagini della AFC South parteciperà alla post-season. Pur privi dell’acciaccato Lawrence, vincono in scioltezza i Jacksonville Jaguars 26 – Carolina Panthers 0. Attacco dei Panthers a dir poco sterile; 124 yards totali e solo 1 terzo down su 13 convertito. Scherzano con il fuoco ma vincono New York Giants 25 – Los Angeles Rams 26 grazie al field goal del sorpasso calciato largo dal Kicker dei Giants allo scadere dell’incontro.
Probabilmente i tanti complimenti ricevuti hanno rilassato Mayfield protagonista in negativo in Tampa Bay Buccaneers 13 – New Orleans Saints 23. Vittoria molto più ampia di quanto racconti il punteggio; a metà dell’ultimo quarto il risultato era fissato sul 23-0. Vittoria in trasferta in Seattle Seahawks 23 – Pittsburgh Steelers 30. Probabilmente gli acciaieri non amano le cose semplici; infatti dopo aver buttato la stagione nelle sconfitte contro le cenerentole della NFL, grazie al secondo successo consecutivo si giocano il tutto per tutto nello scontro contro i Ravens di domenica prossima.
Cambia il QB di partenza, cambia l’esito della gara ma non cambia il destino della stagione; nonostante la vittoria Denver Broncos 16 – Los Angeles Chargers 9 i ragazzi del Colorado sono fuori dai playoff. In Kansas City Chiefs 25 – Cincinnati Bengals 17 Mahomes non risolve i problemi dell’attacco (1 solo TD realizzato) ma quantomeno ferma l’emorragia di sconfitte. Restano aggrappati all’ultimo posto utile per il prosieguo della stagione Minnesota Vikings 10 – Green Bay Packers 33. Love realizza 4 TD e arriva a 30 in stagione, con i Packers che ora controllano il proprio destino verso l’ultimo turno: con un successo nella sfida casalinga contro i Chicago Bears sarebbero ai playoff.
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