Sono passate poco più di 24 ore dalla scadenza del termine per effettuare scambi in quella che può essere considerata una delle sessioni più noiose degli ultimi anni. Nessuna scelta scambiata al primo giro e 4 tra il secondo ed il terzo (nel 2022 furono 9 le scelte scambiate nei primi 3 giri, di cui 1 al primo) e nessun elite QB coinvolto sono il manifesto di un mercato bloccato e caratterizzato solo da movimenti secondari. Questo fino a quando la proprietà dei Las Vegas Raiders ha deciso di cancellare con un colpo di spugna l’ennesimo progetto fornendo finalmente materiale da discussione.
La Patriots way funziona…..solo a Boston
Martedì 31 ottobre è universalmente riconosciuto come Halloween, vigilia della festa di Ognissanti, celebrazione diffusa soprattutto nei paesi anglofoni. Nell’ambito di questa ricorrenza, una delle attività più note è quella del “dolcetto o scherzetto”. Josh McDaniels, capo allenatore dei Raiders da poco più di un anno, mai avrebbe immaginato di ritrovarsi sull’uscio di casa Mark e Carol Davis, rispettivamente proprietario e consorte della storica franchigia, impegnati nel giro per le abitazioni dei propri dipendenti; ed alla classica domanda “Trick or treat?”, vista la mancanza di caramelle e dolciumi vari, è stato costretto ad optare per lo scherzetto rivelatosi poi essere un licenziamento in tronco. Stessa sorte toccata al general manager Ziegler ed all’offensive coordinator Lombardi. Dopo aver fornito una chiave di lettura più “leggera”, effetto anche dell’allegro spirito di festa che ancora aleggia, cerchiamo di comprendere quali siano le motivazioni alla base del repulisti attuato dalla proprietà e se effettivamente questo fallimento fosse impronosticabile. La chiusura dell’esperimento Ziegler-McDaniels non è stato un fulmine a ciel sereno. Erano settimane che i fan dei Raiders reclamavano a gran voce l’allontanamento del capo allenatore alla luce dei pessimi risultati fino ad allora raccolti e che già in parte avevano caratterizzato lo scorso anno. Assumendo il duo in uscita dai Patriots, Davis si augurava di replicare le stagioni dei successi della franchigia bostoniana. Purtroppo nel processo decisionale di scelta non è stato dato molto peso al curriculum vitae di McDaniels. L’ex coordinatore dell’attacco dei Patriots aveva avuto una prima esperienza da capo allenatore dei Broncos nelle stagioni 2009-2010 conclusasi con il licenziamento dopo un mediocre record di 11 vittorie e 17 sconfitte. Non deponeva a suo favore nemmeno quanto avvenuto con i Colts nel 2018, quando era tornato sui suoi passi dopo aver praticamente raggiunto l’accordo con il team dell’Indiana. Assunto come guru della fase offensiva non è mai riuscito a far girare a dovere l’attacco di Las Vegas che annovera, tra gli altri, veri e propri playmaker quali il RB Jacobs ed il WR Adams. McDaniels ha pagato anche la scelta di puntare sul QB Garoppolo, da lui fortemente voluto, nonostante il numero record di intercetti lanciati nelle stagioni precedenti. La combinazione di questi elementi ha reso esplosiva la situazione nello spogliatoio tanto che da tempo si rincorrevano le voci di un Adams insofferente nei confronti del suo allenatore e desideroso di essere scambiato. La parentesi Raiders si è conclusa con sole 9 vittorie e ben 16 sconfitte.
Tutto cambia affinché nulla cambi
Non è la prima volta che i Raiders rivoluzionano lo staff e ripartono con progetto e protagonisti nuovi. Era già successo al termine della stagione 2021, iniziata con Gruden,alla guida (dimessosi dopo la 5 giornata al culmine dello scandalo delle mail omofobe e razziste) e conclusa con il traghettatore Bisaccia che comunque era riuscito a riportare i Raiders ai Playoff. La fugace apparizione alla postseason non era bastata e sia Bisaccia che il GM Mayok erano stati allontanati per dare il via all’era Ziegler-McDaniels. Tornando indietro nel tempo arriviamo al 2018 quando Mayok-Gruden avevano preso il posto di Del Rio-McKenzie. Prima ancora c’era stata una lunga lista di allenatori: Turner dal 2004 al 2005, Shell nel 2006, Kiffin dal 2007 al 2008, Cable dal 2009 al 2010, Jackson nel 2011, Allen dal 2012 al 2013, Sparano nel 2014. Tutti i partecipanti a questo elenco chilometrico sono accomunati dal fatto di non essere riusciti a rivincere il Vince Lombardi Trophy e l’ultima apparizione al Super Bowl (comunque poi non vinto) resta quella del 2002. Who’s next?