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Sabato sera alle 22.30, orario italiano, con il primo snap tra Houston Texans e Cleveland Browns, avranno inizio i playoff della stagione 2023. A questa prima tre giorni di gare non parteciperanno i Ravens ed i 49’s, vincitori delle rispettive Conference e in attesa di conoscere il loro avversario per il Divisional playoff. Queste 2 franchigie godranno di una settimana in più di riposo cercando di recuperare le energie e gli infortunati in modo da confermare la posizione conquistata sul campo durante la regular season.
Ma arrivare primi e guadagnarsi i galloni di favoriti fornisce concreti vantaggi in ottica Superbowl? A guardare le statistiche effettivamente verrebbe da rispondere di no. Prendendo in considerazione i campionati disputati nel terzo millennio, solo in 7 occasioni su 22 (poco più del 30%) ad alzare il Lombardi Trophy è stato un team che ha concluso al primo posto la propria Conference. D’altro canto, essersi qualificato alla post season per il rotto della cuffia, abbassa notevolmente la statistica. Infatti nello stesso arco di tempo solo 2 volte (quindi meno del 10% di casistica) si è verificata tale evenienza: stiamo parlando degli Steelers nel 2005 e dei Packers nel 2016, proprio le 2 squadre che quest’anno hanno acciuffato l’ultimo posto utile nella AFC e NFC. Che sia un segnale?
Mahomes la conferma e Stroud la piacevole novità
Houston Texans 45 – Cleveland Browns 14 hanno inaugurato le partite da dentro o fuori, 2 squadre che, seppur per motivi diversi, in pochi si aspettavano ancora in azione a questo punto della stagione. Cleveland è sopravvissuta all’infortunio del QB e RB titolare e all’avvicendarsi di 5 diversi giocatori in cabina di regia. I Texans invece non sono mai entrati nella lista dei favoriti in quanto all’anno zero dell’ennesima rivoluzione nel roster e nel coaching staff. Alla vigilia si paventava un incontro dominato dalla difesa dei Browns, a detta di tutti la migliore, assieme a quella dei Ravens, dell’intera NFL. Ancora una volta Stroud ha pensato bene di sconvolgere l’ordine delle cose e di dimostrare che Houston ha trovato il suo franchise QB. L’equilibrio è durato un quarto o poco più perché il TD dell’effimero vantaggio di Cleveland (14-10) non solo è stato l’ultimo punto messo a referto dagli ospiti ma è servito a scatenare il QB matricola texano che si è reso protagonista di un quarto da urlo con 131 yards e 2 TD a seguito di big play (il primo da 76 ed il secondo da 37 yards). Nel secondo tempo 2 consecutivi pick six ai danni del veterano Flacco hanno messo la parola fine alla contesa riportando Houston ad un Divisional Playoff dopo 4 anni.
Nell’altro incontro Kansas City Chiefs 26 – Miami Dolphins 7, come ampiamente previsto, passano il turno Mahomes e soci. I segnali della debacle di coach McDaniels c’erano tutti: un clima particolarmente sfavorevole (oltre -20° la temperatura all’Arrowhead Stadium) per giocatori abituati al mite clima della Florida; un’avversione per gli incontri con team di pari valore, una difesa decimata, le cattive condizioni di Tagovailoa e Mostert, QB e RB titolari. E l’esito della partita è andato proprio verso questa direzione, con Mahomes a dettare i ritmi incurante delle pessime condizioni climatiche (oltre 300 yards di produzione e 1 TD) e Tagovailoa a pasticciare nel tentativo di tenere il ritmo di Kansas. Si è concluso male il ritorno in Missouri di Hill, protagonista solo nel big play che ha consentito di segnare a Miami gli unici punti di serata. Ancor peggio termina la stagione dei Dolphins, partita tra i favori del pronostico e demolita dalle continue batoste subite nei confronti diretti con team di fascia alta. A questo punto pare doverosa una valutazione del coaching staff di Miami, incapace di portare un team pieno di talento oltre il primo turno di playoff. Per una volta i Chiefs si sono ricordati di essere i campioni in carica e, seppur i limiti del parco ricevitori restano importanti, con un Mahomes del genere potrebbero rivelarsi un osso duro per chiunque.
Che tonfo Dallas!
La prima domenica di playoff è stata orfana di una delle tre partite in quanto le condizioni meteorologiche avverse hanno posticipato la gara di Buffalo. I primi a scendere in campo per la NFC sono stati Dallas Cowboys 32 – Green Bay Packers 48. Entrambi i team erano in striscia positiva: i Cowboys, reduci da 16 vittorie consecutive tra le mura amiche ed i Packers con 5 vittorie e zero sconfitte all’ AT&T Stadium. L’approccio alla gara dei giovani e sbarazzini Packers è stato perfetto: TD al primo drive con quasi 8 minuti di possesso, intercetto a ridosso della red zone offensiva e Prescott relegato a 0 yard nel primo quarto; il secondo quarto è andato ancora meglio con altri 3 TD segnati dai ragazzi del Wisconsin. Solo allo scadere del primo tempo Dallas ha segnato i primi punti ma il tabellone, tra lo stupore generale, recitava un perentorio 27-7 per Green Bay. Chi si aspettava un secondo tempo arrembante da parte dei Cowboys è rimasto deluso; infatti al rientro in campo è andata in scena una riedizione di quanto avvenuto nei primi 30 minuti con i Packers a segno con ulteriori 3 TD a fronte di soli 9 punti segnati dagli uomini di casa. A metà dell’ultimo quarto, sul 48 a 16 la sorpresa di giornata era praticamente servita. Gli ultimi 2 TD segnati da Dallas in pieno garbage time sono serviti solo per le statistiche. Per i Cowboys si conclude in modo davvero inglorioso una stagione nata sotto tutt’altri auspici. Nel prossimo weekend i Packers sono attesi dai favoritissimi 49’s, ma se il loro atteggiamento si mostrerà simile a quello evidenziato domenica allora il divertimento sarà assicurato.
Detroit Lions 24 – Los Angeles Rams 23 era la partita degli ex. Nel 2021 le 2 squadre avevano deciso di scambiarsi i QB così Goff, mai ripresosi dalla batosta del Superbowl perso contro i Patriots, finiva a Motown assieme ad una manciata di prime scelte nei futuri draft mentre Stafford, dopo 12 stagioni caratterizzate da tanto impegno e molte più delusioni, si accasava ai Rams vincendo al primo tentativo il Lombardi Trophy. L’incontro andrebbe suddiviso in due momenti completamente diversi tra loro: il primo tempo altamente spettacolare e dominato dalla frenesia degli attacchi (6 drive su 7 terminati con una segnatura e ben 38 punti messi a referto) ed il secondo molto più bloccato e sterile dal punto di vista finalizzativo con soli 3 field goal realizzati. Alla fine l’hanno spuntata i Lions che dopo 32 anni tornano a vincere una gara di playoff. Anche se non è servita a portare a casa la vittoria, impeccabile la prova di Stafford con 367 yards e 2 TD in sintonia con l’incredibile matricola Nacua ancora protagonista di una prestazione da record (181 yards e 1 TD). Meno appariscente la prova di Goff (277 yards e 1 TD) che comunque si è dimostrato affidabile e lucido nei momenti topici della gara.
Mayfield pone fine all’agonia di Philidalphia
Questo primo Monday night di playoff con doppio appuntamento inizia con Tampa Bay Buccaneers 32 – Philadelphia Eagles 9. Il 26 novembre Philly batteva all’overtime i Bills dopo, appena una settimana prima, essersi aggiudicata la rivincita del Superbowl 2022 contro i Chiefs in una doppia win che li legittimava nel ruolo di favoriti n. 1 al titolo. Poi improvvisamente è cambiato tutto, come se uno dei virus uscito dalla penna di Kirkman avesse contagiato i giocatori trasformandoli da campioni affermati in zombie, addirittura meno famelici e mobili dei protagonisti della famosa serie “The walking dead”. Nelle ultime 6 partite, fatta eccezione per la vittoria contro i resti dei Giants, si sono accumulate 5 sconfitte che hanno costretto la squadra della città dell’amore fraterno ad iniziare dal Wild Card game in trasferta e con il ruolo di sfavorita: praticamente un crollo verticale. L’epilogo di tale situazione non poteva che essere una disfatta. I Bucs non hanno praticamente incontrato resistenza, hanno disposto a loro piacimento della difesa degli Eagles, imbavagliando il loro attacco relegato a soli 9 punti (peraltro segnati tutti nel secondo quarto). Detto dei demeriti di Philadelphia bisogna anche rendere onore allo spesso bistrattato Mayfield, protagonista di una signora gara con oltre 350 yards e 3 TD.
Liberato il campo dal manto nevoso, con 24 h di ritardo si è giocata anche Buffalo Bills 31 – Pittsburgh Steelers 17. I Bills continuano nella loro marcia sfoderando una prestazione tutta sostanza e con pochi fronzoli. L’inizio è stato praticamente un monologo di Buffalo capace di segnare 3 TD e di costringere gli avversari a 2 turnover. Sul 21-0, i Bills si sono fatti bloccare un calcio che ha dato l’ovale agli Steelers in zona molto favorevole, consentendo ai gialloneri di mettere i primi punti a referto. Dal possibile 24-0 si è passati al 21-7. La segnatura poteva rappresentare un punto di svolta della gara anche perché l’insperato regalo ha fornito rinnovate energie a Pittsburgh che ad inizio ultimo quarto è riuscita a portarsi ad un solo possesso di distanza, sul 24-17. Ma per una volta i Bills hanno evitato di fare i Bills e con maturità e sangue freddo hanno chiuso l’incontro con il TD di Shakir. Onestamente era difficile chiedere di più a questi Steelers, con il terzo QB e senza Watt, di gran lunga il miglior difensore del team (e tra i migliori della lega).
Divisional playoff
La prossima giornata è riservata agli incontri di Divisional playoff ed in base ai risultati dei Wild Card game le gare programmate sono le seguenti: Baltimore Ravens (1) – Houston Texans (4), San Francisco 49’s (1) – Green Bay Packers (7), Detroit Lions (3) – Tampa Bay Buccaneers (4) e Buffalo Bills (2) – Kansas City Chiefs (3).
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