Déjà vu è un termine francese dal suono molto armonioso, utilizzato per indicare un fenomeno psichico che consiste nella sensazione di aver già visto un’immagine o vissuto un avvenimento o una situazione. Ed è proprio quello che è successo ai tifosi dei Bills domenica scorsa al minuto 58 del Divisional Playoff contro i campioni dei Kansas City Chiefs, quando il Kicker Bass ha mancato un calcio facile dalle 44 yards decretando la sconfitta e la contestuale fine della corsa al titolo LVIII.
Immaginiamo che la memoria della quasi totalità dei presenti sugli spalti dello Highmark Stadium sia volata a quel fatidico 27 gennaio del 1991, quando l’allora kicker Norwood sbagliò all’ultimo secondo del Super Bowl XXV il calcio finale della vittoria da 47 yards (anche questo finito largo sulla destra dei pali) consegnando il Lombardi Trophy ai New York Giants. Un errore destinato a segnare un incredibile periodo: infatti Buffalo riuscì a raggiungere consecutivamente altri 3 volte il Super Bowl (nei 3 anni a seguire) senza mai riuscire a trionfare anzi perdendo sempre in malo modo. Ed ancora oggi insegue il sogno di tornare a giocarsi l’ambito trofeo. Purtroppo, per i tifosi Bills, anche quest’anno il sogno è rimandato, ma il loro augurio è che l’errore di Bass sia la naturale chiusura di un ciclo maledetto iniziato con il “wide right” (come fu ribattezzato il fatale errore nel 1991) e terminato 33 anni dopo con un altro “wide right”.
Non c’è quattro senza cinque
La finale di conference della AFC ha messo di fronte Baltimore Ravens 10 – Kansas City Chiefs 17, un confronto tra la miglior squadra della regular season 2023 e la più continua degli ultimi 5 anni. Ebbene, nonostante i pronostici fossero tutti favorevoli a Jackson e compagni, saranno ancora una volta i Chiefs a partecipare al grande ballo di Las Vegas il prossimo 11 febbraio. I Ravens sono arrivati all’appuntamento forti del miglior record di lega, della miglior difesa e guidati dal quasi certo MVP stagionale, il QB Jackson. Il rientro del forte TE Andrews, reduce da diverse settimane di infortunio, ha rafforzato l’idea che Baltimore avesse molte più carte da giocarsi dei dirimpettai del Missouri.
Ma è bastata l’infinita classe di Mahomes, sempre meravigliosamente connesso con il suo TE Kelce per colmare il gap iniziale poi, contro ogni aspettativa, ci ha pensato la difesa ospite a sbaragliare definitivamente le carte. Infatti, il reparto guidato da coach Spagnuolo ha rifilato una lectio magistralis ai tanto decantati difensori nero-viola, considerati, a ragione, massimi esponenti del settore. Il gioco offensivo di Baltimore è stata praticamente azzerato: basti pensare che nei 50 minuti che sono seguiti al TD del momentaneo pareggio (7-7), la difesa di Kansas City ha concesso un solo misero field goal. In queste condizioni è stato praticamente impossibile per i Ravens immaginare di vincere la partita. Per l’ennesima volta Jackson è sembrato sciogliersi come neve al sole; mai completamente padrone del gioco, non è riuscito a trovare il modo per svoltare un incontro che da subito aveva preso una brutta piega; anzi i suoi errori nei momenti cruciali (1 fumble ed 1 intercetto) hanno affossato ogni minima speranza di rimonta. Ad oggi i suoi numeri ai playoff (cioè quando i match contano doppio) sono implacabili (2 vittorie e 4 sconfitte) e non giustificano le bizze estive per ottenere il rinnovo faraonico poi effettivamente ricevuto.
Al contrario Mahomes continua a meritarsi ogni centesimo del suo contratto; nonostante un parco ricevitori parso inadeguato per una squadra della caratura dei Chiefs, il campione texano, pungolato nel suo spirito ultracompetitivo, continua a disegnare football ed a condurre il team verso traguardi ambiziosi. Con la prossima saranno 4 le apparizioni al Super Bowl nelle ultime 5 edizioni. Roba da predestinati, e lui lo è!
Continua la favola di Mr Irrilevant
Molto più spettacolare l’altra finale di Conference, quella che vedeva scendere in campo San Francisco 49’s 34 – Detroit Lions 31, gli ultimi 2 team rimasti in gioco nella NFC. Detroit è partita fortissimo chiudendo il primo quarto sul 14-0 ed andando al riposo addirittura con 3 possessi di vantaggio sul 24-7. Purtroppo, per i tifosi di motorcity, il sogno si è infranto al rientro dagli spogliatoi, quando l’attacco di San Francisco ha iniziato a macinare yards ed a mettere punti a tabellone. Contestualmente la difesa dei 49’s ha trovato le contromisure al gioco dei Lions che non sono più riusciti ad esprimere la fluidità di gioco dei primi 30 minuti. In questo caso il pronostico è stato rispettato ma Detroit non ha davvero nulla da rimproverarsi: ha dimostrato di essersi spinta al limite delle proprie possibilità e forse anche oltre.
I Lions hanno pagato a caro prezzo gli errori di gioventù (fumble della matricola Gibbs che poi ha comportato il TD del pareggio di San Francisco) e gli azzardi del coach Campbell. Ma la loro scelta è più che comprensibile, soprattutto quando sai di confrontarti in trasferta con i più forti della Conference. Al netto della sconfitta, continua il percorso di crescita della franchigia del Michigan; se il 2022 era servito per ridare credibilità ad un team reduce da stagioni imbarazzanti, il 2023 è stata la stagione della consacrazione che li ha rivisti giocare una partita di playoff dopo oltre 30 anni. Con questo Goff (stagione conclusa con quasi 5.500 yards e 34 TD) i Lions possono ambire a frequentare stabilmente i quartieri alti della NFC.
Non smette di stupire Purdy, il QB di San Francisco, Mr Irrilevant del Draft 2022 (262^ ed ultima scelta), che con l’arrembante rimonta del secondo tempo si è regalato quello che il destino gli aveva sottratto lo scorso anno. Infatti l’infortunio al gomito durante la finale di Conference contro Philadelphia era costata l’incontro e la possibilità di partecipare al Super Bowl alla giovane matricola ed ai suoi 49,s. Una carriera, quella di Purdy, nata quasi per caso (titolare per gli infortuni dei 2 QB che lo precedevano nelle gerarchie di squadra), divenuta una favola e che adesso necessita del lieto fine.