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Mancano solo 3 settimane al termine di questa stagione regolare che ha espresso contenuti tecnici modesti ma, probabilmente per la stessa ragione, può essere considerata una delle più combattute ed incerte degli ultimi anni. Se escludiamo le 4 squadre già matematicamente qualificate e le 6 certe dell’esclusione, abbiamo ancora 22 team che possono sperare in uno dei restanti 10 posti utili per la post-season. Di questi 22 solo 6 hanno le speranze ridotte al lumicino mentre sono in 16 ad avere concrete chance di partecipazioni ai playoff. In siffatto contesto viene spontaneo immaginare che assisteremo a 180 minuti di rara intensità e il nostro augurio è che, almeno per questi ultimi 12 quarti, sia accompagnata da una buona dose di spettacolo.
I Rams corrono spediti verso i playoff
Doveva essere una stagione di transizione ed invece conquistando la 5 vittoria nelle ultime 6 gare i Los Angeles Rams 30 – New Orleans Saints 22 sono ampiamente in zona playoff. Successo agevole per i losangelini, ben oltre quanto racconti il risultato (a metà ultimo quarto il tabellone recitava 30-7 per i Rams). 15 dei 22 punti per i Saints sono giunti in garbage time e sono serviti solo per rendere un po’ meno amara la sconfitta. Los Angeles ha surclassato con le corse la difesa di New Orleans che al contrario via terra non è andata oltre le 35 yards di guadagno. Il resto lo hanno fatto il QB Stafford, come al solito affidabile, ed un parco ricevitori di assoluto livello con un Nacua ispiratissimo che, grazie ad una prestazione da 180 yards e 1 TD, ha messo in ombra anche il fenomenale Kupp. In ottica playoff questi Rams così in forma diventano un cliente scomodo per tutti.
Un matto sabato di football
Abbiamo capito, i Pittsburgh Steelers 34 – Cincinnati Bengals 11 hanno deciso di interpretare il ruolo di guastafeste in questa ingarbugliata AFC. Dopo aver praticamente gettato alle ortiche una quasi certa qualificazione ai playoff, perdendo inopinatamente contro 3 team ampiamente alla portata (i mediocri Cardinals e Patriots e gli abbordabili Colts), gli Steelers decidono di portare con loro all’inferno i malcapitati Bengals. Le 3 vittorie consecutive della compagine dell’Ohio, ottenute nonostante le assenze delle 2 stelle (Burrow e Chase), sembravano certificare le rinnovate ambizioni di playoff. D’altronde la perdurante assenza del QB avversario Pickett e la promozione a titolare del terzo QB Rudolph erano un ulteriore incentivo a prolungare la striscia di vittorie. Ed invece un primo tempo da incubo chiuso 0-24, con soli punt ed intercetti, ha messo una pietra tombale sull’incontro e forse sulla stagione di Cincinnati. Malissimo Browning, sceso in campo nella sua versione “a salve”, che ha lanciato 3 intercetti ed un solo TD quando oramai la situazione era più che compromessa.
Poco ci è mancato che anche i Los Angeles Chargers 22 – Buffalo Bills 24 giocassero un brutto scherzo ad Allen e soci. I Chargers, che non hanno più nulla da chiedere a questa stagione, si sono portati subito sul 10-0 poi, una volta rimontati, con la calma e la serenità di chi ha testa libera da qualsiasi pressione hanno segnato 3 piazzati consecutivi riguadagnando il vantaggio a 5 minuti dal termine. Questa volta però i Bills non si sono demoralizzati ed Allen è riuscito a portare l’ovale in una comoda zona per calciare il field goal della vittoria.
I Lions ed i Dolphins si regalano i playoff
Dopo esattamente 30 anni, vincendo fuori casa Minnesota Vikings 24 – Detroit Lions 30 si aggiudicano la Division e staccano il pass per i playoff. Lo fanno alla loro maniera, soffrendo oltremodo e regalando ai Vikings nei secondi finali la possibilità di segnare il TD del sorpasso. La gara è rimasta in equilibrio fino ad inizio 4° quarto, quando il secondo TD di giornata del RB Gibbs veniva seguito dal terzo intercetto lanciato dal catastrofico Mullens, QB dei Vikings. Sul 30 a 21, con soli 10 minuti sul cronometro e palla in mano i giochi sembravano chiusi. Ma i Lions, come da loro DNA, si sono complicati la vita; prima hanno consentito ai Vikings di riportarsi sotto e poi hanno rapidamente restituito loro l’ovale per un ultimo drive. Mullens per fortuna dei tifosi di motorcity, non ha accettato la gentile offerta e ha preferito esibirsi nella specialità della casa: il lancio ciofeca con conseguente intercetto (4° di giornata e 29° in 31 gare in carriera).
Si iscrivono ai playoff anche i Miami Dolphins 22 – Dallas Cowboys 20. Partita molto intensa ma non esattamente spettacolare, soprattutto alla luce dei canoni a cui ci avevano abituati; da due team rispettivamente primo e quarto per TD realizzati ci si aspettava molto più delle sole 3 segnature da 6 punti. La contesa è stata sempre in equilibrio ed è stata vinta dalla franchigia della Florida con un field goal a 2 secondi dallo scadere dopo che Prescott aveva lanciato in endzone il WR Cooks per il TD del momentaneo sorpasso. Dopo essersi assicurata la postseason, Miami con la vittoria mantiene vive anche le speranze di primo posto nell’AFC che le garantirebbe una settimana in più di riposo. Per Dallas la perentoria affermazione su Philadelphia di due settimane fa doveva rappresentare la gara della svolta e dell’acquisita consapevolezza invece ha, almeno apparentemente, generato una sorta di appagamento nei giocatori texani come testimoniano le due sconfitte consecutive contro team della AFC East.
Le altre partite della domenica
Cambio in cabina di regia e ritorno alla vittoria per gli Atlanta Falcons 29 – Indianapolis Colts 10. Con Heinicke a dirigere il gioco Atlanta è parsa tutta un’altra squadra. A parte il TD iniziale dei Colts è stato un monologo dei giocatori della Georgia. I Falcons hanno doppiato in quasi tutte le statistiche i poveri Colts. Dopo un improvviso ed illusorio segnale di attività ritorna assolutamente piatto l’encefalogramma dei Carolina Panthers 30 – Green Bay Packers 33. In realtà i Panthers erano anche riusciti a raggiungere in extremis i Packers ma poi con un immediato ritorno alla consueta mediocrità lasciano il comodo field goal della vittoria al Kicker del Wisconsin.
Houston Texans 22 – Cleveland Browns 36 ci fa capire quanto sia forte Stroud, anche in sua assenza. Senza il miglior QB rookie di stagione Houston viene demolita dai Browns sempre più vicini all’obiettivo minimo stagionale. Con un Cooper da 265 yards e 2 TD ogni sogno è lecito. I New York Jets 30 – Washington Commanders 28 hanno dovuto vincere due volte la partita: la prima volta negli iniziali 2 quarti e mezzo, conclusi sul 27-7; la seconda negli ultimi 90 secondi quando, dopo un parziale di 21-0 della compagine della capitale, sono stati costretti a calciare un field goal proibitivo dalle 54 yards per non commettere l’ennesimo suicidio sportivo.
Tennessee Titans 17 – Seattle Seahawks 20 è stata un’altra partita con finale in volata. I Seahawks, che non amano le vittorie semplici, mantengono con le unghie e con i denti l’ultimo posto utile per i playoff nella NFC. Un Mayfield sempre più in odore di rinnovo conduce al successo i Tampa Bay Buccaneers Titans 30 – Jacksonville Jaguars 12. Derby della Florida all’insegna del numero 4; quarta vittoria consecutiva per i Bucs e quarta sconfitta di fila per i Jaguars che pagano a caro prezzo il pessimo stato di salute del QB Lawrence. In Chicago Bears 27 – Arizona Cardinals 16 il front office dell’Illinois è alle prese con l’annoso dilemma: concedere una nuova chance a Fields ovvero selezionare un nuovo QB al prossimo draft. Chance che sta cercando di concedersi anche Zappe, nuovo QB titolare dei vittoriosi Denver Broncos 23 – New England Patriots 26. Più che sufficiente la sua prova con 258 yards e 2 TD.
Le grandi squadre in difficoltà
Per molti era un Superbowl anticipato, un antipasto dell’incontro più probabile il prossimo 11 febbraio; San Francisco 49’s 19 – Baltimore Ravens 33 ha messo a confronto le prime delle rispettive Conference ed è stata una gara molto meno equilibrata di quanto ci si aspettasse. Probabilmente tra le 2, San Francisco risultava leggermente favorita, alla luce delle 6 vittorie consecutive (e delle modalità con cui erano state ottenute) e grazie alla presenza di numerosi playmaker offensivi. Ma quello che il campo ha raccontato è tutta un’altra storia. La difesa dei Ravens ha divorato la linea offensiva dei 49’s. Fatta eccezione per i primi illusori 9 minuti, con i californiani avanti di 5 punti, San Francisco non ha mai trovato le contromisure alla ferocia dei difensori di Baltimore; la partita offensiva dei 49’s è stato un susseguirsi di intercetti (alla fine se ne conteranno 5), sack (4 subiti da Purdy) punt e quarti down non convertiti. Jackson è stato ordinato e ha amministrato i continui vantaggi accumulati dalla sua difesa (comunque quasi 300 yards e 2 TD lanciati).
Altra vittoria difensiva è quella di Kansas City Chiefs 14 – Las Vegas Raiders 20. Il turning point della gara sono stati i 2 TD consecutivi segnati dalla difesa dei Raiders nel secondo quarto (fumble riportato in endzone e intercetto subito da Mahomes). Lo stato di enorme difficoltà di questi Chiefs è certificato dal fatto che sono riusciti a soccombere al cospetto di una squadra che ha completato il suo ultimo passaggio nel primo quarto; poi sono seguiti solo corse ed una lunga serie di lanci incompleti.
In Philadelphia Eagles 33 – New York Giants 25 unica nota positiva per i vice campioni in carica è il risultato. Ancora una volta Philadelphia ha sudato più del previsto per avere la meglio di una formazione priva di ambizioni.
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