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Nel mondo dei “gialli” uno delle frasi più utilizzate è quella che recita che “il colpevole torna sempre sul luogo del delitto” e noi, smesso l’abito da critico musicale per il recentissimo festival dalle canzone italiana (altra frase abusata in questo periodo), indossiamo quello da esperto di football e partiamo da questo luogo comune trito e ritrito per presentare quello che a detta di tutti è l’evento sportivo più seguito sul pianeta: il Super Bowl. Abbiamo citato il luogo del delitto in riferimento alla finalissima tra San Francisco e Kansas City del febbraio 2020; infatti se per i Chiefs di Mahomes quella partita ha sancito l’inizio dei trionfi (questo sarà il quarto Super Bowl negli ultimi 5 anni con 2 anelli vinti che potrebbero diventare 3) per i 49’s ha significato il ritorno ai fasti di un tempo (con un Super Bowl perso e 2 finali di Conference negli ultimi 4 anni) a cui manca solo la consacrazione finale.
Una partita all’insegna dell’equilibrio
Le due franchigie sono arrivate all’attesissimo finale di stagione senza particolari assenze e nelle migliori condizioni mentali per affrontare il match dell’anno: i 49’s (per la partita di oro vestiti) spinti dai favori del pronostico e con il vento in poppa per lo scampato pericolo a seguito della doppia vittoria in volata nelle prime due gare di playoff; i Chiefs (in tenuta rossa) animati dalla ritrovata compattezza di squadra conseguita con la duplice vittoria in trasferta contro team più forti, più in forma e decisamente determinati a buttar fuori i campioni in carica. A dispetto delle premesse l’avvio è stato sottotono e dominato dalla tensione: primo possesso per San Francisco culminato con un fumble del RB McCaffrey in zona da field goal a cui sono seguiti tre punt per un primo quarto terminato sullo 0-0 con le 2 squadre ferme a sole 100 yards di produzione (84 a 16 per i 49’s). Leggermente migliore lo spettacolo offerto nel secondo quarto, iniziato con i primi punti messi a referto dal Kicker californiano a cui, dopo qualche altro sterile possesso, se ne sono aggiunti ulteriori 7 grazie al TD su trick play del RB, quasi MVP stagionale, McCaffrey. Il 10-0 è servito da sveglia a Mahomes e soci perché dopo una serie di drive infruttuosi (l’unico degno di nota si è concluso con un fumble) finalmente i Chiefs sono riusciti a mettere in moto il gioco aereo che ha consentito loro di sporcare il tabellino con i primi 3 punti di serata. I giocatori sono rientrati negli spogliatoi per lasciare il palcoscenico a Usher e Alicia Keys sul 10-3.
Tralasciamo il commento dell’halftime show in quanto troppo provati dalla querelle Geolier vs resto dell’Italia e ci tuffiamo a capofitto nella cronaca del secondo tempo. L’intercetto subito da Mahomes in apertura di terzo quarto ha dato la possibilità a San Francisco di dare lo strappo decisivo all’incontro ma Purdy non ha accettato il gentile cadeau offerto e con una serie di incompleti ha restituito immediatamente l’ovale al QB rivale. Potremmo considerare questo il primo turning point della gara; infatti con un parziale di 10-0, determinato da un calcio ed un TD, i Chiefs hanno messo per la prima volta la testa avanti nella contesa. L’ultimo quarto è stato sicuramente il più spettacolare ed emozionante dell’intera partita; tutti i possessi si sono conclusi con una segnatura (1 TD, senza conversione, e 1 field goal per i 49’s e 2 field goal per i Chiefs), il vantaggio una volta ha arriso ai californiani e la volta dopo ai giocatori del Missouri. Il field goal della parità sul 19-19 è stato calciato dal Kansas City con soli 6 secondi rimanenti sul cronometro.
Il secondo overtime della storia del Superbowl
Per la seconda volta nei 58 anni di storia di questo evento il vincitore è stato deciso da un supplementare. Il sorteggio è stato vinto da San Francisco, segno tangibile che la sorte ha inteso fornire un’ulteriore chance ai californiani per raggiungere Patriots e Steelers in cima alla NFL per Lombardi Trophy vinti. Come se non bastasse la Dea bendata ha nuovamente dato una spinta ai giocatori di Coach Shanahan quando su un terzo e lungo, una tanto ingenua quanto inutile penalità del CB di rosso vestito McDuffie, ha consentito di proseguire il drive fino alle 4 yards dei Chiefs.
Il regolamento prevede che l’overtime si conclude nel momento in cui una delle due squadre segna un TD; con tutti i segnali lanciati dalla buona sorte quel 4° down e 4 da giocare alla mano è sembrata davvero l’unica scelta da percorrere ma San Francisco, decidendo di ignorare tutti i “suggerimenti” forniti della Provvidenza ha optato per un conservativo calcio del 22-19. Questo è stato il secondo punto di svolta di giornata. Mahomes, poi nominato MVP del Super Bowl, dall’alto della sua infinita classe e forte della tranquillità acquisita in tante partite decisive (d’altronde quasi tutte vinte) ha guidato i suoi per tutto il campo (chiudendo 3 terzi down ed 1 quarto down) fino al TD del definitivo del San Francisco 49’s 22 – Kansas City Chiefs 25.
Chiefs nuova dinastia del terzo millennio
Nell’incipit abbiamo utilizzato l’adagio spesso incluso nei romanzi gialli e noir di successo; ebbene il ritorno sul luogo del delitto ha visto nuovamente trionfare il colpevole. Kansas City, come già nel 2020, si è resa protagonista di una clamorosa rimonta dimostrando come nei momenti caldi i suoi nervi sono davvero d’acciaio. In questa occasione però il successo è arrivato utilizzando una nuova strategia: infatti i Chiefs, da sempre protagonisti di un gioco votato all’attacco con una fase offensiva nettamente più performante di quella difensiva, hanno messo in mostra durante tutto l’arco di questa postseason 2023 una difesa granitica che ha spesso imbavagliato le offense avversarie.
Nel 1953 Hemingway vinceva il Premio Pulitzer con “Il vecchio e il mare”, esattamente 71 anni dopo Mahomes ha deciso di sublimare una delle più famosi citazioni tratte dal romanzo, non soffermandosi a pensare a quello che non fosse nelle sue disponibilità (un parco ricevitori degno di un elite QB) ma utilizzando e plasmando il materiale umano presente nel roster fino a renderli degli attaccanti credibili. Gli ultimi ad ottenere due vittorie consecutive in un Super Bowl erano stati i Patriots di Brady nel 2004 e nel 2005 e, come loro, i Chiefs ne hanno guadagnati 3 in 5 anni. Proprio quei Patriots che, a ragione, sono stati definiti l’ultima dinastia della NFL grazie ai loro 6 Super Bowl vinti (su 9 partecipazioni) nei 18 anni intercorsi tra il 2002 ed il 2019. Adesso è impossibile negare che quanto fatto da Kansas City ha tutti i crismi dell’inizio di una nuova dinastia e Mahomes con i suoi soli 28 anni e tre titoli già vinti può, a ragione, ambire ad insidiare il trono di GOAT del football ad oggi saldamente ancora nelle mani di Brady.
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