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AD UN PASSO DAL TOUCHDOWN – I Dolphins non superano l’esame Chiefs. Si rilanciano i Bengals

NFL - Joe Burrow - Cincinnati Bengals
Joe Burrow - Foto by All-Pro Reels (CC BY-SA 2.0)

Questa NFL non ha padroni. Ad una sola giornata dal giro di boa di metà stagione non riusciamo ancora ad individuare una o più squadre che emergono nettamente rispetto alle altre per qualità di gioco e tenuta mentale. Già alla sesta giornata non vi erano più team imbattuti, peggior dato degli ultimi 6 anni: nel 2022 e nel 2019 era avvenuto alla decima e nel 2020 addirittura alla tredicesima. Come per una sorta di maleficio, le franchigie che destano la migliore impressione sistematicamente disilludono i propri tifosi e gli addetti ai lavori cimentandosi in prestazioni al limite dell’imbarazzo. Ultimi in ordine di tempo i Chiefs che domenica scorsa hanno rivitalizzato i derelitti Broncos (quelli dei 70 punti subiti dai Dolphins); ma era già successo ai Bills che, dopo aver schiantato i Dolphins (gli stessi dei 70 punti), avevano rimediato una magra figura contro i Jaguars o ai Cowboys capaci di regalare la vittoria ai Cardinals, tuttora unico sorriso del team dell’Arizona.

Un fiore nel deserto

In Pennsylvania il rientro in campo del QB di casa Pickett è coinciso con il ritorno al successo dei Tennessee Titans 16 – Pittsburgh Steelers 20.  Come già successo in altre occasioni gli Steelers riescono a rimontare in extremis lo svantaggio e vincere in volata. Partenza sprint dei gialloneri che al primo drive, condotto magistralmente da Pickett, mettono 7 punti a referto con quella che poi si rivelerà la specialità della serata: la corsa. I Titans, che per la seconda partita consecutiva si presentano con il rookie QB Levis, fresco di debutto vincente e convincente contro i Falcons, non restano a guardare e rispondono colpo su colpo chiudendo il primo tempo in vantaggio di 3 punti. Vantaggio che manterranno fino a 4 minuti dal termine quando il WR Johnson, ben trovato da un lancio di 3 yards, torna a festeggiare in endzone a distanza di quasi 2 anni dall’ultima volta sancendo definitivamente la vittoria di Pittsburgh. Steelers che raggiungono quota 5 vittorie di stagione grazie soprattutto ad un ottimo gioco di corse ed alla solita difesa dominante che ha inflitto un intercetto, 4 sack e continui colpi al giovane Levis. A proposito della matricola dei Titans, da sottolineare l’ottima impressione destata; il front seven degli Steelers, che ha sovrastato la linea offensiva di Tennessee, pur mettendogli spesso le mani addosso, non ha impedito a Levis di mostrare tutto il suo talento.

Esami di maturità indigesti

Ritorna in Europa il carrozzone NFL, questa volta a Francoforte, per il primo dei 3 big match di giornata Kansas City Chiefs 21 – Miami Dolphins 17.  La presenza di 2 dei migliori attacchi della Lega lasciava presagire una partita dal punteggio altissimo ed il primo drive è andato proprio in quella direzione: Mahomes ha impiegato meno di tre minuti per trovare in endzone il WR Rice e dare il primo vantaggio ai Chiefs. Poi come per incantesimo la partita si è bloccata e si sono susseguiti una serie infinita di punt fino allo scadere del 2° quarto quando prima un TD del WR McKinnon e poi un fumble di Hill riportato in endzone dalla Safety Cook hanno dilatato il distacco fino al 21-0. Nel secondo tempo le parti si sono invertite; l’attacco di Kansas City si è assopito e Tagovailoa ha ritrovato la connessione con i suoi ricevitori. Il QB di Miami con un bel lancio da 31 yards ha messo i primi punti a referto e poi un futile errore di Mahomes (fumble sulle proprie 20) ha consentito al RB Mostert di ridurre la distanza ad un solo possesso con tutto il 4° quarto da disputare. Purtroppo, per i tifosi di Miami, in 15 minuti i Dolphins non sono mai riusciti ad avvicinarsi all’area di meta avversaria se non nell’ultimo disperato tentativo comunque naufragato a seguito di una clamorosa topica sullo snap tra centro e QB. Miami ha fallito l’ennesima prova del nove; in stagione tre confronti diretti persi su tre. Agatha Christie ci insegna che 2 indizi sono una coincidenza ma tre fanno una prova.

Ci trasferiamo in NFC per il secondo confronto al vertice tra Philadelphia Eagles 28 – Dallas Cowboys 23. Il primo lunghissimo possesso (quasi 8 minuti) dei padroni di casa si è concluso con un TD; i texani hanno reagito immediatamente e nei 2 drive successivi Prescott ha trovato prima il TE Ferguson e poi il WR Turpin per il 14-7. Nuovo lungo drive degli Eagles che si sono riportati in parità. L’equilibrio si è rotto nel terzo quarto quando sono entrati in scena i 2 fenomenali WR di casa, Brown e Smith, autori di un TD a testa. A nulla è valso il tentativo di rimonta di Dallas fermatosi sulla linea delle 4 yards della franchigia di casa. Notevole lo sforzo difensivo di Philadelphia che nel drive finale è riuscita ad infliggere un sack a Prescott e provocare un fumble sull’ultimo disperato tentativo. Dallas ha perso questo secondo confronto diretto anche se, a differenza della debacle contro San Francisco, al termine di una partita molto equilibrata.

Continua la risalita dei Cincinnati Bengals 24 – Buffalo Bills 18. La franchigia dell’Ohio ha ottenuto la quarta vittoria consecutiva e, notizia ancora più importante, Burrow ha confermato di essere ritornato quello delle ultime 2 stagioni. Il primo tempo è stato praticamente un monologo dei Bengals: 3 TD segnati e attacco dei Bills relegato a una manciata di yards in complessivi 4 drive (escludendo il drive iniziale che ha dato il momentaneo pareggio). Nel secondo tempo il grave errore del TE Kincaid e il metodico controllo del cronometro di Cincinnati hanno impedito la rimonta ai Bills. In casa Buffalo stanno risuonando tutti gli allarmi; a metà stagione hanno già rimediato più sconfitte rispetto a tutto lo scorso anno. Le lacune difensive hanno l’alibi delle pesanti defezioni di uomini chiave che si sono infortunati in queste prime giornate. Meno spiegazioni si trovano per le difficoltà che sta incontrando l’attacco a muovere la catena. A coach McDermott l’ardua sfida di trovare soluzioni per evitare che la stagione da titubante si trasformi in fallimentare.

Le altre partite della domenica

Doverosa apertura per Houston Texans 39 – Tampa Bay Buccaneers 37. La matricola Stroud continua a battere record su record: lancia per 470 yards e 5 TD e vince la partita nonostante Houston avesse come Kicker un RB (titolare infortunato a termine primo tempo). Esordio vincente per Dobbs in Atlanta Falcons 28 – Minnesota Vikings 31. Il nuovo QB, arrivato in extremis l’ultimo giorno di scambi, lancia il TD del sorpasso a meno di 30 secondi dalla fine. Come già avvenuto con Detroit alla settima giornata, i Baltimore Ravens 37 – Seattle Seahawks 3 frantumano i sogni di gloria del team dello stato di Washington senza scomodare il QB Jackon ma correndo come se non ci fosse un domani (quasi 300 yards guadagnate su corsa).

Dopo diverse settimane Watson gioca tutta la partita e conduce i Cleveland Browns 27 – Arizona Cardinals 0 ad una facile vittoria. Green Bay Packers 20 – Los Angeles Rams 3 fermano l’emorragia di sconfitte vincendo agevolmente sui Rams privi del loro QB titolare. L’ennesimo intercetto lanciato dal QB Jones condanna i New England Patriots 17 – Washington Commanders 20 alla settima sconfitta in 9 incontri. Molto più faticosa del previsto la vittoria dei New Orleans Saints 24 – Chicago Bears 17; ancora protagonista il solito Hill, QB/RB dei Saints che per l’occasione si traveste anche da ricevitore. Applausi a scena aperta per il primo TD di giornata del TE ospite Kmet che si candida a gesto atletico della stagione.

Continua a fare enorme fatica la scelta n° 1 al draft 2023 Young; sono 3 gli intercetti lanciati in Carolina Panthers Panthers 13 – Indianapolis Colts 27. Protagonista che non ti aspetti Moore, CB dei Colts autore di 2 intercetti poi riportati direttamente in endzone. Dopo la rivoluzione attuata dalla proprietà, i Las Vegas Raiders 30 – New York Giants 6 portano a casa agevolmente la win. Nuovo infortunio per Jones, QB titolare dei Giants sostituito da De Vito. Non molto amichevole il benvenuto riservatogli dai Raiders: 2 intercetti e 6 sack. Settimana di riposo per Jacksonville Jaguars, San Francisco 49’s, Detroit Lions e Denver Broncos.

Ah quanto manca Rodgers!

Leggendo il punteggio di New York Jets 6 – Los Angeles Chargers 27 il primo pensiero è quello di una partita dominata in lungo e largo dai californiani. Al contrario il Monday night della 9^ giornata è stato un match tecnicamente molto povero e con protagoniste due squadre alle prese con molti più dubbi che certezze. Per avvalorare queste tesi ci affidiamo al tabellino dell’incontro: i Chargers, vincenti di 21 punti, hanno guadagnato solo 191 yards (80 meno dei Jets), hanno prodotto la media di 3 misere yards per giocata ed avuto un tempo di possesso di ben 10 minuti inferiore rispetto agli avversari; in pratica hanno semplicemente approfittato dei tanti errori commessi dai Jets che a loro volta non sono stati capaci di cogliere le numerose opportunità di rientrare in gara regalate loro dai Chargers. Herbert, QB di Los Angeles, ha completato solo il 50% dei lanci per 136 yards e 0 TD.

Da salvare per i californiani, oltre al risultato, la prestazione della difesa: 8 sack inferti al malcapitato Wilson con 3 giocatori capaci di registrarne almeno 2 (erano 11 anni che non accadeva). Proprio il QB newyorchese continua a tenere banco; dopo qualche timido segnale di ripresa mostrato nelle ultime uscite, la sua prestazione è tornata ad essere ampiamente insufficiente. Mai in grado di reagire alla pressione avversaria, lento nelle letture (2 fumble persi) e anche nelle rare circostanze in cui la linea colabrodo non soccombeva ha mancato clamorosamente ricevitori aperti. Nella big apple speravano che a Wilson giovasse fare il training camp al fianco di Rodgers ma evidentemente solo un miracolo potrebbe renderlo un QB presentabile in NFL.

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