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Se dovessimo scegliere due immagini per raccontare la terza giornata NFL andremmo diretti a pescare negli archivi dei Chiefs e dei Dolphins. Kansas City ci ha mostrato finalmente qualcuno in grado di offuscare le prestazioni del fenomeno Mahomes: Swift. Ma non parliamo di D’Andre, rampante RB degli Eagles, ma di Taylor, cantante ed attrice protagonista di una chiacchieratissima love story con il TE Kelce. Chiudiamo immediatamente la parentesi gossip a stelle e strisce e per la seconda istantanea andiamo a Miami, dove domenica abbiamo assistito ad una spaventosa prova di forza che al contempo è stato un avviso ai naviganti: chiunque vorrà giocarsi il titolo dovrà vedersela con Tagovailoa e sodali. Scherzi del calendario l’imminente giornata li vedrà confrontarsi con I Bills, l’altra franchigia (assieme ai 49’s) che ha destato la miglior impressione in queste prime partite.
Questi Lions fanno maledettamente sul serio
Al Lambeau Field Green Bay Packers 20 – Detroit Lions 34 sono scese in campo appaiate nella NFC North, consapevoli del fatto che, grazie alla presenza nella stessa division dei deludenti Vikings e dei derelitti Bears, entrambi a 0 alla voce win, una vittoria avrebbe fornito un discreto vantaggio in ottica playoff. Partenza shock di Goff che prima effettua un lancio con perdita di 2 yards e poi si è fatto intercettare consegnando l’ovale ai Packers sulle proprie 16. I padroni di casa non hanno capitalizzato a pieno il regalo e si sono accontentati di un field goal che li ha portati avanti di 3 punti. I Lions visti dalla seconda metà della stagione scorsa non sono tipi da demoralizzarsi facilmente e come se niente fosse hanno rimediato alla falsa partenza con un drive perfetto che li ha portati in meta in meno di 4 minuti. Neanche il tempo di scaldare il braccio e Love è tornato a sedersi in sideline in tempo per osservare un nuovo eccellente drive di Goff questa volta durato una manciata di secondi in più ma con lo stesso risultato: TD. Dopo il calcio di Detroit che è valso il 17 a 3, la quarta presenza in campo dei Packers è durata 1 solo lancio, intercettato dal LB Campbell e tre azioni dopo i Lions hanno ottenuto la terza segnatura piena. Il tabellone recitava 24-3 e si sono sentiti i primi mugugni dei tifosi di casa che si sono trasformati in fischi quando allo scadere del secondo quarto sono arrivati altri 3 punti per i Lions.
Come già successo scorsa settimana contro i Saints, i Packers sono rientrati in campo con una ritrovata determinazione e le giocate di Love sono salite di livello; infatti grazie anche ad alcuni big play (tra cui un lancio da 44 yards per il WR Watson) Green Bay ha segnato 2 TD e si è riportata a 10 punti di distanza. L’ennesimo TD su corsa del RB ospite Montgomery ha riportayo un margine di sicurezza tra le 2 franchigie ed il field goal quasi allo scadere di Green Bay non ha cambiato l’esito della contesa consentendo ai Lions di vincere per la quarta volta di fila contro i rivali divisionali. I Lions hanno lanciato un segnale a tutta la NFC; al solito attacco divertente ed equamente distribuito tra lanci e corse hanno affiancato una difesa dominante che, oltre a 2 intercetti e 5 sack, ha costantemente messo pressione al QB Love. Lodevole prestazione del RB Montgomery che ha prodotto tra ricezioni e corse 142 yards e 3 TD. Green Bay ha dimostrato ancora una volta di essere squadra giovane ed in costruzione. Love costantemente sotto pressione, complice la sua porosa linea d’attacco, è stato meno preciso del solito.
Il primo big match sorride a Buffalo
Alla luce di quanto visto nelle prime settimane Buffalo Bills 48 – Miami Dolphins 20 è stato il primo vero e proprio scontro diretto nella AFC. Partita dalle aspettative altissime, soprattutto alla luce delle prestazioni monstre offertaedalle due franchigie la scorsa settimana. Tagovailoa si è presentato a Buffalo con il miglior rating dell’intera lega mentre Allen è sceso in campo forte del suo record 4-1 contro il QB dei Dolphins. La partenza ha confermato quanto siano spettacolari ed inarrestabili i due attacchi; i primi 5 drive sono terminati con altrettanti TD. I 3 dei Bills per tre giocatori diversi mentre i 2 dei Dolphins sono stati segnati dal rookie Achane, sembrato ancora in trance agonistica dopo i 4 segnati domenica scorsa contro i Broncos. Le statistiche di Allen recitavano: 10/11, 123 yards e 2 TD; le statistiche di Tagovailoa: 9/10 e 126 yards. A questo punto è stato quasi naturale per le due squadre prendersi una pausa ed infatti si sono susseguiti tre punt. Dopo aver tirato un po’ il fiato le squadre hanno ricominciato a macinare yards, solo che questa volta al TD dei Bills non è corrisposta la reazione di Miami; anzi il fumble del RB Mostert ha consentito alla franchigia di casa di guadagnare ben 3 possessi di distacco.
Al rientro dalla pausa la difesa dei Bills è salita in cattedra ed il 1° TD di serata di Tagovailoa, segnato all’alba del 3° quarto non solo non è servito a rimettere in corsa Miami ma è coinciso con l’ultima segnatura della franchigia della Florida. Ottimo rendimento fornito dall’attacco dei Bills: Allen ha concluso la partita con più TD segnati (4 lanciati ed 1 su corsa) che lanci incompleti e per la terza volta in carriera con 4 o più TD realizzati contro Miami; il WR Diggs ha prodotto 120 yards e 3 mete segnando per la nona volta in carriera almeno 2 TD nella stessa partita. Ancora migliore la prestazione difensiva di Buffalo. Miami, che solo 7 giorni prima aveva segnato 10 TD, è stata limitata a sole 3 segnature; il QB dei Dolphins è stato costantemente sotto pressione subendo 4 sack e 2 intercetti. Unica nota negativa della serata è il grave infortunio al forte CB White. Sponda Miami possiamo parlare di una brusca frenata sul percorso di crescita. Perdere contro i rivali divisionali di Buffalo era un’opzione, magari non in queste proporzioni. Dal secondo quarto in poi l’attacco ha smesso di funzionare mentre la difesa non ha praticamente mai trovato le contromisure al gioco di Allen.
Al Lincoln Financial Field Philadelphia Eagles 34 – Washington Commanders 31 hanno dato vita ad un incontro molto più equilibrato di quanto preventivato alla vigilia. Gli Eagles da imbattuti, nonostante prestazioni non esaltanti, affrontavano dei Commanders reduci dalla lezione di football impartita loro dai Bills e con le ambizioni nettamente ridimensionate. In avvio un drive lunghissimo dei Commanders è culminato con un TD su corsa del WR Samuel. Pronta risposta degli Eagles ed altro drive lungo con esito identico: TD del pareggio con il RB Swift. È enorme la fatica che hanno fatto i padroni di casa per guadagnare terreno e ne hanno approfittato i giocatori della capitale che con un altro TD ed un field goal hanno piazzato un allungo da 10 punti. Allo scadere del 2° quarto un calcio da 3 punti di Philadelphia ha riportato il distacco ad un possesso. L’intervallo ha consentito alla franchigia di coach Sirianni di riordinare le idee ed il gioco ha riacquistato la fluidità che caratterizzava le partite dello scorso anno; 2 field goal e soprattutto un TD con connessione Hurts-Brown da 59 yards hanno dato il primo vantaggio a Philadelphia. Il distacco è stato subito azzerato da un nuovo TD su corsa di Washington. Il secondo big play di giornata (questa volta da 28 yards) dei soliti Hurts-Brown, ottenuto a poco più di 100 secondi dal termine, ha sancito il secondo vantaggio di giornata per gli Eagles. Howell ha pensato bene di rendere ancora più elettrizzante l’incontro e con un drive di soli lanci ha segnato il TD della nuova parità a 2 secondi dal termine. Overtime con ovale in mano ai Commanders che questa volta non hanno approfittato del regalo della buona sorte; il field goal dalle 54 yards del Kicker di casa Elliott ha messo fine alla partita. In casa Eagles grande prestazione del WR Brown con 175 yards e 2 TD. Per i Commanders continuano i problemi della linea offensiva; dopo la disfatta della terza giornata anche questa serata sono stati concessi altri 5 sack.
Pronta riscossa dei Dallas Cowboys 38 – New England Patriots 3 dopo l’umiliante sconfitta subita contro i Cardinals nella scorsa giornata. La partita è durata meno di un quarto; dopo un botta e risposta in avvio, con scambio di field goal tra le 2 squadre, i Cowboys hanno cambiato marcia e messo quasi sempre punti a referto; al contrario i Patriots sono praticamente scomparsi dal campo e non sono più riusciti ad arrivare nemmeno nel range da field goal se non nel finale di 4^ frazione (d’altronde sbagliando la realizzazione). New England ha capito che la giornata da difficile sarebbe diventata impossibile quando sul finire del 1° quarto si è infortunato il CB Gonzales fresco di nomina a rookie difensivo del mese. L’azione successiva, con il sostituto dello sfortunato difensore bostoniano fatto bersaglio del lancio dell’astuto QB di Dallas, è stata l’inizio di un diluvio di punti che ha sommerso i Patriots. Dallas si è rimessa subito in moto e la prestazione fornita, al netto della flebile resistenza opposta dai Patriots, dimostra che la brutta sconfitta di Glendale non ha lasciato scorie. Gara diligente di Prescott, spiccano i 2 intercetti del giovane CB Bland. In casa Patriots nulla da salvare, nella sconfitta con maggior scarto subita dall’head coach in 29 anni di carriera da capo allenatore. Il QB Jones continua a sprecare le sue chance ed il fatto che lo stesso Belichick lo abbia panchinato a metà terzo quarto non fa presagire nulla di buono per il prodotto da Alabama.
Gli altri della domenica
Nel primo dei 5 match londinesi Jacksonville Jaguars 23 – Atlanta Falcons 7, grazie alla prova della difesa dei ragazzi della Florida (2 intercetti, 1 fumble e 4 sack). Il numero 1 del draft Young non si è sbloccati ed i suoi Carolina Panthers 13 – Minnesota Vikings 21 restano a secco di vittorie. Incubo che non termina mai a Chicago Bears 28 – Denver Broncos 31; Fields è riuscito nella titanica impresa di far dimenticare i 4 TD realizzati e dopo essere stato in vantaggio anche di 21 punti prima ha provocato un fumble riportato in meta dal difensore dei Broncos e poi si è fatto intercettare nel disperato tentativo di rimonta. Sognava un esordio differente il QB Thompson-Robinson matricola dei Browns chiamato a sostituire l’infortunato Watson in Cleveland Browns 3 – Baltimore Ravens 28. Purtroppo per lui la difesa dei Ravens ha pensato ad un epilogo diverso e gli ha inflitto 1 fumble, 3 sack e 3 intercetti.
Continua a convincere Stroud in Houston Texans 30 – Pittsburgh Steelers 6. Texani alla seconda vittoria consecutiva. C’è voluto un overtime a Indianapolis Colts 23 – Los Angeles Rams 29 per vincere una partita dominata per tre quarti e poi incredibilmente quasi persa. Continua la favola di Nacua, primo rookie ad effettuare 39 ricezioni nelle prime 4 gare di una stagione da quando è nata l’NFL. In New Orleans Saints 9 – Tampa Bay Buccaneers 26 un ottimo Mayfield ha portato a tre le vittoria della franchigia della Florida. Certificata la crisi di Burrow (0 TD lanciati), Tennessee Titans 27 – Cincinnati Bengals 3 e tigri ultime in una division tutt’altro che semplice. A fine incontro Los Angeles Chargers 24 – Las Vegas Raiders 17, O’Connell, rookie QB dei Raiders, pare sia fuggito nello spogliatoio di corsa pur di non incontrare più il LB di casa Mack, autore di 6 sack e 2 fumble. San Francisco 49’s 35 – Arizona Cardinals 16 vincono in scioltezza; McCaffrey con 4 TD raggiunge quota 7 in meno di un quarto di stagione. New York Jets 20 – Kansas City Chiefs 23: nonostante la prova opaca di Mahomes (più intercetti che TD) i Jets non riescono a vincere.
Il ritorno della Legion of Boom
Monday night con un solo incontro: New York Giants 3 – Seattle Seahawks 24. I Seahawks, sull’onda dell’entusiasmo delle due vittorie consecutive, sono giunti al MetLife Stadium pronti ad approfittare di una squadra in chiara difficolta di risultati e ancor più di gioco. La disputa è stata in equilibrio solo nel primo quarto, quando entrambe le franchigie hanno palesato grandi problemi a guadagnare terreno. Poi sul finire della prima frazione un fumble sulle 15 yards dei Giants, provocato da un bel blitz della difesa di Seattle, ha permesso al QB Smith di sbloccare il punteggio con un TD per il WR Metcalf.
Da lì in poi non c’è stata più partita: I Seahawks hanno segnato altri 2 TD ed un field goal mentre i Giants sono riusciti a mettere a referto solo 3 miseri punti. La linea offensiva newyorkese continua a dimostrarsi un colabrodo; i difensori di Seattle hanno imperversato per tutto il tempo. Il povero QB di casa non è mai riuscito ad avere più di una frazione di secondo per rilasciare la palla. Anche l’approccio al match continua ad essere deficitario: sommando il risultato di ieri, il parziale dei primi tempi giocati dai Giants recita 77 punti subiti e 6 segnati. In sostanza, mediamente New York si trova, al rientro dalla pausa di metà gara, a dover recuperare 18 punti di svantaggio. A Seattle sembrano tornati i tempi d’oro della Legion of Boom quando Sherman, Thomas, Chancellor e soci disponevano a loro piacimento degli attaccanti avversari. Nella sola partita di ieri la difesa Seahawks ha messo a segno 11 sack, 2 intercetti (di cui riportato in endzone) e 1 fumble. Su tutti citiamo il rookie, quinta scelta al primo giro del recente draft, Witherspoon capace di 2 intercetti e 2 sack.
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