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La nona giornata ci ha lasciato in eredità le performance di alcuni QB che resteranno impresse nelle nostre memorie per molto tempo. Impossibile non partire dal quasi certo rookie MVP stagionale: CJ Stroud. Il giovane prospetto californiano domenica ha infranto un nuovo record per una matricola lanciando 470 yards e 5 TD; l’ultima segnatura, ottenuta a pochi secondi dal termine, ha sancito la vittoria finale sui Buccaneers.
Altrettanto clamorosa, soprattutto per il contesto in cui è maturata, è stata la prestazione di Dobbs. L’ex QB dei Cardinals giunto ai Vikings al termine di una sessione di mercato alquanto fiacca, è stato buttato nella mischia non conoscendo gli schemi, ignorando i nomi dei compagni ed essendo all’oscuro delle parole in codice per chiamare i movimenti dell’attacco; ciononostante, affidandosi unicamente all’improvvisazione, è riuscito ad ottenere una preziosa vittoria che ha proiettato la sua nuova franchigia in zona playoff. Degno di nota, anche se per motivi diametralmente opposti, è quanto fatto da Tommy De Vito. Il QB dei Giants, solo omonimo del ben più famoso personaggio che valse l’oscar a Joe Pesci, è riuscito nell’impresa di lanciare due intercetti back to back….ma in fondo è un record anche questo!
Anticipo del giovedì in tono minore
La decima giornata NFL si è aperta con Chicago Bears 16 – Carolina Panthers 13, non esattamente un incontro di cartello. Probabilmente la Lega, alla stesura del calendario, mai avrebbe immaginato che lo spettacolo offerto dalle due franchigie non avrebbe rappresentato il miglior prodotto per reclamizzare il football americano nel mondo. Se volessimo dare un titolo alla partita opteremmo per “vorrei ma non posso”. Infatti in queste 4 parole è racchiusa l’enorme difficoltà incontrata dai 2 team a muovere la catena e, di conseguenza, nel mettere punti a tabellone.
I Panthers non sono mai entrati nella red zone avversaria (le ultime 20 yards) e l’unico TD di giornata è stato ottenuto con un ritorno su punt avversario. Non che Chicago abbia espresso un gioco migliore: anche loro hanno realizzato un solo TD (su corsa) e poi si sono affidati ai calci del Kicker Santos. Continua ad ampliarsi il divario tra le prestazioni di Young, prima scelta assoluta all’ultimo draft, e Stroud, protagonista di questa prima metà di stagione. Immaginiamo che la pressione generata da questo incessante confronto non giovi al morale della matricola dei Panthers. D’altronde perdere la sfida anche con Bagent, rookie undrafted dei Bears, non è il miglio viatico per cambiare i giudizi fin ad oggi espressi sul suo rendimento.
Quando il gioco si fa duro
Erano i più attesi, avevano addosso gli occhi di tutti e dovevano reagire alle 3 sconfitte consecutive dopo un inizio entusiasmante. Jacksonville Jaguars 3 – San Francisco 49’s 34 ha accontentato tutti coloro si aspettavano questo genere di reazione. I 49’s sono entrati in campo con una ferocia che ha annichilito Jacksonville. Primo quarto terminato 10-0, 111 yards a 20 e con Lawrence sottoposto alla costante pressione dalla difesa californiana. Gli altri parziali sono proseguiti sulla falsa riga del primo con San Francisco che ha macinato gioco e punti (si è notato il rientro in campo del LT Williams e del WR Samuel) e con Jacksonville alle prese con palle perse (alla fine saranno 4) e con una difesa avversaria che ha imperversato per tutto il tempo. È stata confermata la statistica che vede San Francisco al primo posto tra i team che segnano più punti nel drive di apertura: con il TD di Aiyuk diventano 45 i punti realizzati durante il primo possesso. Purdy ha spazzato via le critiche subite sfoderando una prestazione da quasi 300 yards e 3 TD e con la chicca del big play da 66 yards in connessione con il TE Kittle.
Incredibile vittoria in rimonta dei Baltimore Ravens 31 – Cleveland Browns 33 ottenuta con un field goal allo scadere del Kicker Hopkins. Eppure la partita è iniziata nel segno dei Ravens: primo lancio di Watson intercettato e riportato in endzone dalla S Hamilton: 40 secondi ed i Browns sono sotto di 7 punti che diventano 14 una manciata di minuti dopo. Passato lo shock iniziale (Watson tenuto sotto le 20 yards nel primo quarto) Cleveland è rimasta aggrappata alla partita affidandosi al suo miglior reparto, la difesa. Nel secondo tempo un Watson molto più performante che ha ricordato quello dell’era texana, ha guidato la rimonta fino al perfetto drive finale, orchestrato in modo da utilizzare tutto il tempo a disposizione. Duole dirlo, ma ancora una volta Jackson, QB di Baltimore, è scomparso nel momento cruciale. In vantaggio di un TD e con palla in mano è incappato in un secondo intercetto, poi riportato in endzone, e nel possesso successivo non è riuscito ad andare oltre un punt che ha dato il via all’azione finale dei Browns.
Nuova affermazione al fotofinish in Cincinnati Bengals 27 – Houston Texans 30. Burrow ha iniziato il match con un drive metodico concluso con un lancio da 32 yards per il TD del 7-0. Il fumble commesso da Houston sul finire del primo quarto ha dato l’idea che i Bengals fossero proiettati verso la quinta vittoria consecutiva: nulla di più sbagliato. Dal secondo quarto abbiamo rivisto lo Stroud ammirato nelle prime uscite della sua giovanissima carriera e con una serie di segnature i Texans hanno ribaltato il punteggio fino a portarsi sul 20-7. Burrow, caso più unico che raro, ha lanciato due intercetti in successione ma un peccato di gioventù del rookie ospite ha consentito a Cincinnati di riportarsi in parità. I Bengals però non hanno fatto i conti con la solidità del nuovo QB di Houston, che pare aver preso gusto a condurre drive vincenti nel finale. Infatti in poco più di 90 secondi ha ripercorso magistralmente il campo fino a dare la possibilità al proprio Kicker di calciare comodamente il field goal della vittoria. Nuovo record stabilito da Stroud; mai nessuna matricola aveva guadagnato così tante yards, segnato così tanti TD e subito così pochi intercetti nelle prime 10 partite.
Le altre partite della domenica
Continuano ad inanellare sconfitte i New England Patriots 6 – Indianapolis Colts 10. Jones, dopo aver lanciato l’ennesimo intercetto stagionale viene panchinato e sostituito dalla riserva Zappe che per non essere da meno, appena entrato in campo, lancia l’intercetto che chiude l’incontro. Minnesota Vikings 27 – New Orleans Saints 19 conquistano la quinta vittoria consecutiva mettendo nuovamente in mostra un ottimo Dobbs. Continua la risalita dei Pittsburgh Steelers 23 – Green Bay Packers 19 che sono a meno di un incontro dalla vetta della AFC North. Vittoria ottenuta con la solita prova difensiva intercettando Love a pochi passi dalla meta del sorpasso. Dopo qualche battuta a vuoto di troppo tornano a vincere Tampa Bay Buccaneers 20 – Tennessee Titans 6. Gran prestazione del WR Evans che riceve per 143 yards e segna 1 TD. Erano 12 mesi che Murray non calcava il tappeto verde ed il suo rientro è coinciso con la vittoria dei suoi Arizona Cardinals 25 – Atlanta Falcons 23. Prestazione più che decorosa per il QB di casa che ha prodotto 282 yards ed 1 TD.
I Los Angeles Chargers 38 – Detroit Lions 41, in una partita ad altissimo punteggio, non riescono a completare la rimonta e subiscono a 2 secondi dalla fine il piazzato che li condanna. Come ampiamente previsto Dallas Cowboys 49 – New York Giants 17 dispongono a loro piacimento della franchigia newyorchese. Dallas realizza ben 7 TD equamente distribuiti tra ricevitori e RB a disposizione. Seattle Seahawks 29 – Washington Commanders 29 è il quinto incontro vinto sul fil di lana. Ottima la prestazione dei 2 QB, entrambi oltre le 300 yards di produzione. I Las Vegas Raiders 16 – New York Jets 12 sono 2-0 nell’era post rivoluzione d’ottobre. I Raiders approfittano del puntuale intercetto di Wilson che questa volta si materializza a 80 secondi dalla fine dell’incontro. Settimana di bye per Miami Dolphins, Los Angeles Rams, Kansa City Chiefs e Philadelphia Eagles.
Buffalo, addio sogni di gloria
La partita Buffalo Bills 22 – Denver Broncos 24 ha ufficialmente sancito la crisi della franchigia di coach McDermott; ancora una volta i Bills devono interrogarsi sulle motivazioni di una stagione molto al di sotto delle aspettative. E come se non bastasse, quest’anno c’è anche il concreto pericolo che il momento delle riflessioni giunga anzitempo in quanto, ad oggi, Buffalo è fuori dai playoff, circostanza che non si verifica dal 2018. I segnali di una serata da incubo sono stati subito evidenti: primo snap fumble; secondo possesso intercetto, poi punt, punt e, a seguire dell’unico TD del primo tempo, secondo intercetto. Chiudere i primi 30 minuti di gioco sotto solo di 7 lunghezze (15-8 per i Broncos) è stato un affare. Nella seconda parte di gara, complice qualche errore di troppo di Denver, Buffalo è anche riuscita a mettere il naso davanti segnando il TD del sorpasso a meno di 2 minuti dal termine.
Ma la serata nata male è finita anche peggio quando Denver è riuscita a segnare il calcio della vittoria praticamente allo scadere. In realtà il primo calcio del Kicker del Colorado è stato sbagliato, ma un’incredibile penalità dei Bills (12 uomini in campo) ha concesso una seconda possibilità ai Broncos che si sono ben guardati da mancare nuovamente. Possiamo considerare il turning point stagionale dei 2 team la partita contro Miami; nel bene per i Broncos che, dopo aver subito 70 punti contro i Dolphins hanno dato inizio ad un mini parziale di vittorie che ha riacceso una flebile speranza di accedere ai playoff; nel male per i Bills che, all’indomani della batosta inflitta alla compagine della Florida, si sono involuti a tal punto da mettere a serio rischio la partecipazione alla postseason.
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