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Un viaggio dall’Italia verso il Regno Unito e la Francia: andiamo a trovare il 1° aviere scelto Vittoria Panizzon, il caporale dell’Esercito Italiano Giovanni Ugolotti e il carabiniere Arianna Schivo, atleti del Concorso Completo azzurro che hanno fatto ottenere all’Italia il pass di squadra per i Giochi Olimpici di Tokyo, insieme all’agente delle Fiamme Oro Pietro Roman. I campioni degli sport equestri si raccontano in questo momento di stop da Covid-19.
Come avete preso la notizia del rinvio delle Olimpiadi di un anno?
Giovanni: Credo che sia stato inevitabile, probabilmente la miglior soluzione per ciò che sta succedendo nel mondo. Giusto così, aspettiamo!
Vittoria: Sono d’accordo, è molto più importante risolvere la situazione Covid-19, anche perché poi non avremmo avuto possibilità di prepararci bene. Per noi, per quanto ci dispiaccia aspettare, è meglio rimandare e allenarci al meglio per il 2021.
Arianna: Ci siamo tutti resi conto della gravità della situazione in tutto il mondo. Sarebbe stato molto complicato, la stagione sportiva per molti atleti non era ancora nemmeno iniziata. Per noi è un dispiacere, attendere un anno in più sicuramente sarà impegnativo, ma è una decisione necessaria.
Qual è stata l’emozione nel regalare all’Italia un risultato così importante come l’ottenimento di un pass olimpico?
Giovanni: Il 2019, per quanto riguarda il Concorso Completo azzurro, è stato molto importante. Tanti risultati per i nostri cavalieri. Ottenere il pass olimpico e far parte della squadra che è riuscita a guadagnarlo in occasione dei Campionati Europei, per me ha rappresentato un grande onore e spero tanto di poter essere tra gli atleti che difenderà il tricolore a Tokyo.
Vittoria: una bellissima esperienza, accompagnata da un forte spirito di squadra che ha contribuito molto nei risultati che abbiamo raggiunto. Un lavoro lungo che ha coronato una stagione ottimale. Quando ho saputo della qualifica mi sono emozionata molto e non sono particolarmente emotiva! Dopo tanti mesi di impegno è stato stupendo, quasi un sollievo! Era da Pechino 2008 che l’Italia non si qualificava come squadra, ma solo a titolo individuale, quindi anche a livello tecnico significa che stiamo andando nella giusta direzione.
Arianna: Ricordo benissimo il momento di cui parla Vittoria: piangeva dall’emozione e ci siamo scambiate un lungo abbraccio per festeggiare quel momento speciale. Un Europeo splendido, con un grande spirito di gruppo. Erano tanti anni che l’Italia non si qualificava direttamente da un campionato, aspetto che sottolinea il buon livello raggiunto dal settore del Concorso Completo.
Come sta andando e come state trascorrendo questo difficile periodo storico?
Giovanni: Seguiamo le linee guida che il Governo inglese ci ha dato, andiamo in scuderia perché i cavalli hanno necessità di muoversi e devono essere tenuti sotto controllo. Abbiamo circa venti cavalli e, insieme alle ragazze che mi aiutano e che vivono in maneggio, riusciamo a garantire il giusto movimento agli animali pur non seguendo l’allenamento abituale.
Vittoria: Sono sempre in Inghilterra, seguo le stesse linee guida di Giovanni. Per fortuna vivo in scuderia con un grande terreno, per cui non mi sento “bloccata” e riesco a muovere i cavalli a seconda delle attività richieste dalle caratteristiche dei singoli animali. Ho molto spazio a disposizione e mi sento fortunata per questo, ho anche iniziato ad occuparmi di un orto!
Arianna: Mi trovo in Francia, rispettando le regole del nostro Governo, che ci chiede di restare a casa. Faccio un po’ di tutto, mi occupo dei cavalli per tenerli un po’ in condizione a seconda dell’età e caratteristiche dell’animale. Poi via alle grandi pulizie, giardinaggio e a riordinare armadi!
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