Il dressage, incantevole disciplina equestre olimpica, è una specialità che sa emozionare i suoi appassionati con la continua ricerca della perfezione e del miglioramento. Ne abbiamo parlato con due protagonisti degli sport equestri italiani: l’appuntato Valentina Truppa – per lei due Olimpiadi, Londra 2012 e Rio 2016, due medaglie d’oro del World Dressage Master, svariati podi e piazzamenti in tappe di Coppa del Mondo e Campionati Europei, ventotto medaglie d’oro nei Campionati Italiani, dalle categorie Junior fino a Senior Assoluto, tra il 1999 e 2019 – e Francesco Zaza, cavaliere che ha terminato il suo 2019 alla tappa di Coppa del Mondo di Salisburgo ed ha iniziato il suo 2020 con la partecipazione alla tappa di FEI World Cup di Amsterdam con ottimi risultati in entrambi gli appuntamenti.
Stiamo vivendo momenti particolari, come avete trascorso questo periodo?
Francesco: Mi ritengo un po’ fortunato, perché ho trascorso questo periodo principalmente in scuderia ad occuparmi dei cavalli e in questo modo sono riuscito a stare un po’ fuori casa e soprattutto a continuare a fare ciò che amo: prendermi cura e allenare i miei animali.
Valentina: Come Francesco, ho passato la maggior parte del tempo in scuderia a lavorare i cavalli. È stato un momento molto difficile, ma non vediamo l’ora di poter ripartire, a tempo debito e con tutte le precauzioni, a pieno regime!
Cosa rende speciale il dressage?
Valentina: Il Dressage è parte di me: mi sono ritrovata in questo mondo fin da bambina, poiché mio padre è Istruttore e Giudice Internazionale di questa disciplina, se avessi scelto un altro sport mi avrebbe diseredata – ride – mi è sempre piaciuto, quindi è stato un percorso abbastanza semplice da seguire.
Ciò che più mi piace del Dressage è la continua ricerca del miglioramento, il ripetere e ripetere finchè l’esercizio non viene pressoché perfetto. Ad alcuni potremmo sembrare un po’ “maniacali”, ma io trovo che quello di cercare di fare sempre di più sia un insegnamento molto importante, utile nella vita, oltre che nello sport.
Francesco: Si, condivido, e devo dire che l’aspetto che mi affascina molto è l’importanza della costruzione nel corso del cavallo e la ricerca della tecnica con tutte le piccole attenzioni che ci sono dietro.
Prima di dedicarmi solo al Dressage, ho praticato anche il Concorso Completo, ma questi aspetti che ho appena elencato rappresentano i motivi della mia decisione di seguire questa strada “in esclusiva”.
Entrambi avete collezionato delle emozioni speciali: quale ricordo occupa un posto unico nel vostro cuore?
Valentina: Sicuramente le due Olimpiadi, soprattutto la prima (Londra 2012): partecipare ai Giochi Olimpici è fantastico, penso sia l’obiettivo numero uno di qualsiasi atleta. Per il futuro mi piacerebbe riuscire a fare qualcosa in più, ma aver già avuto l’onore di rappresentare il tricolore in queste due occasioni è qualcosa che porterò sempre con me. Anche la mia prima medaglia a titolo Europeo, ottenuta nel 2004, è stata un’emozione unica, anche perché è quel risultato è stato il primo di quel livello nel Dressage italiano.
Francesco: L’ultima esperienza prima del lockdown da Covid-19 è stata una delle più importanti della mia carriera. È stata una competizione di altissimo livello e nel 2019 ero andato ad Amsterdam da spettatore. Mi sono detto: “L’anno prossimo sarò tra i partecipanti”. E così è stato!