Fiducia a Ventura. Con un obbligo: strappare il biglietto per il Mondiale di Russia 2018, perché altrimenti “sarebbe una apocalisse”. Carlo Tavecchio non usa giri di parole. Mal digerita la pesante sconfitta contro la Spagna nello spareggio qualificazione del gruppo G, il presidente della Federcalcio guarda ai probabili playoff per il Mondiale (“Li giocheremo”) senza perdere la fiducia nel proprio commissario tecnico, al quale ha rinnovato il contratto meno di un mese fa. “Gli ho telefonato questa mattina per ribadirgli la fiducia – ha sottolineato Tavecchio al termine del Consiglio federale odierno – Siamo con lui, vada avanti come ritiene opportuno”.
Giusto così alla vigilia della sfida contro Israele, partita da vincere a tutti i costi per archiviare in fretta il passo falso di Madrid e ipotecare la partecipazione ai playoff di novembre. Un destino in fondo pronosticabile per l’Italia fin dal giorno del sorteggio, quando l’urna mise gli azzurri nello stesso girone della Spagna. Meno prevedibile, invece, era il rinnovo del contratto di Ventura in piena estate, ancor prima della qualificazione al Mondiale: “Ho voluto dare al commissario tecnico una grande forza nei confronti dei calciatori, un prestigio da spendere – ha spiegato Tavecchio – Noi abbiamo un progetto giovane, che parte da lontano: fino alla partita con la Spagna tutti erano contenti, ora questa sconfitta mette in discussione le cose. Certamente il progetto deve restare in piedi: se non dovessimo qualificarci, faremo delle valutazioni”.
Tradotto: nonostante il contratto firmato fino al 2020, senza qualificazione a Russia 2018 l’esperienza di Ventura sulla panchina azzurra non potrebbe continuare. “Se dovessimo fallire la qualificazione, faremo tutto ciò che è necessario per tutelare gli interessi della Federazione, valutando le cose al momento opportuno insieme al ct e a tutto il Consiglio federale”. Per ora, però, in Figc sono al fianco di Ventura e delle sue scelte tattiche offensive. “Contro la Spagna bisognava vincere, avevamo un solo risultato a disposizione – ha sottolineato Renzo Ulivieri, vicepresidente federale e numero uno dell’Associazione italiana allenatori – Che vuoi fare se il pareggio non ti basta? Devi rischiare e lui lo ha fatto. Poi la partita è finita 3-0 ed è chiaro che può esserci qualche critica legittima: chi fa l’allenatore lo sa. Ma noi facciamo altre considerazioni, andiamo al di là”.
E ora al di là ci sono tre partite da vincere (domani contro Israele, il 6 ottobre la Macedonia e tre giorni dopo la trasferta in Albania) per chiudere il girone nel modo giusto, migliorare il ranking e meritare una testa di serie per gli spareggi di novembre. “E poi la Fifa ragionerà sul sistema di qualificazione – ha dichiarato Tavecchio – Perché l’Italia ha vinto quattro Mondiali: non è possibile non tenerne conto, così si va contro la storia”. Una storia che parla chiaro: gli azzurri non mancano la qualificazione mondiale dal 1958. Perdere il biglietto per la Russia sarebbe davvero un’apocalisse.