Editoriali

Rafael Nadal e la Coppa Davis, storia di un (quasi) imbattibile

Rafa Nadal
Rafa Nadal - Foto IPA

“In Coppa Davis ho perso il primo match venti anni fa e il secondo oggi”. Così ha parlato Rafael Nadal dopo la sconfitta con Botic Van de Zandschulp a Malaga. In singolare, Rafa, ha infatti perso all’esordio in Nazionale contro Jiri Novak nel 2004 per poi conquistare 29 match di fila sino all’incontro con l’olandese, che ha sancito l’addio al tennis del maiorchino. Andando a comparare questi (clamorosi) numeri con quelli degli altri campioni del terzo millennio, troviamo Novak Djokovic con 41 vittorie e 8 sconfitte (83,7%), Roger Federer con un record di 40-8 (83,3%) e un super Andy Murray con 33 successi su 36 match (91,6%). La percentuale di Rafael Nadal è del 93,5%. Surreale, mostruosa, unica.

SCONFITTA INDOLORE. L’esordio in Davis coincide con una trasferta durissima per la Spagna di capitan Jordi Arrese, che nel primo turno del World Group affronta la Slovacchia di Jiri Novak, Radek Stepanek e di un giovane Tomas Berdych. Si gioca (ovviamente) a Brno su un campo indoor velocissimo e nel primo singolare Nadal (all’epoca numero 40 del mondo) viene sorpreso da Novak, numero 16 ATP ma due anni prima in Top 5. Giocatore esperto, ostico, dal tennis con poche rotazioni. Lo slovacco si impone 7-6 6-3 7-6, ma gli iberici raddrizzano subito la situazione con Tommy Robredo, abile a sconfiggere Stepanek in quattro set. Nella giornata di sabato Novak e Stepanek superano Nadal e Robredo in doppio, anche stavolta tre set a zero. Domenica mattina Arrese tira fuori dal cilindro Feliciano Lopez, che batte Berdych. È il momento di Nadal, che in Slovacchia finora ha perso 6 set su 6. Scende in campo a 17 anni contro Stepanek e vince 7-6 7-6 6-3. È la prima di una lunga, lunghissima, quasi infinita serie di vittorie in singolare, che si interromperà oltre vent’anni dopo.

IMBATTIBILE. Il maiorchino in quel 2004 è decisivo anche in semifinale contro la Francia (vittoria in singolare e doppio nel 4-1 ai transalpini nella Plaza de Toros di Alicante), ma è nella finalissima contro gli Stati Uniti che arriva il capolavoro ‘nadaliano’. Nello Stadio Olimpico di Siviglia, davanti a 27.000 spettatori, Moya supera nettamente Fish mentre Rafa si trova di fronte il numero 2 al mondo Andy Roddick. È vero, lo statunitense non ha mai avuto nella terra battuta (superficie ovviamente scelta da Arrese) l’habitat naturale, anzi; ma è pur sempre uno dei tennisti più forti al mondo. Roddick vince il primo set al tiebreak 8-6, Nadal conquista il secondo 6-2. Il terzo sembra essere decisivo, Nadal se lo aggiudica al tiebreak 8-6 chiudendo poi 6-2 il quarto parziale. Rafa è una molla, prende tutto, passa Roddick da ogni posizione possibile e immaginabile. Al match point si sdraia in terra, prendendosi tutta l’ovazione del pubblico di casa. Si alza, stringe la mano Roddick e, prima di festeggiare con la panchina, salta in braccio a capitan Arrese.

Rafa Nadal
Foto IPA

SEPPI E VOLANDRI. Nei 29 successi consecutivi Nadal non ha semplicemente vinto, ha demolito (quasi) sempre gli avversari. Basti pensare che i parziali lasciati per strada sono stati solamente 5 e nessuno è mai riuscito a portarlo al quinto set. Cinque, come le insalatiere alzate al cielo da Rafa, anche se nel 2008 non partecipò alla finale in Argentina (gli eroi di Mar del Plata furono Fernando Verdasco e Feliciano Lopez) per un infortunio al ginocchio. Ma quali giocatori sono riusciti a strappare un set e a far match pari, per larghi tratti, con Nadal in Coppa Davis? Due sono italiani. Andreas Seppi, che nel 2005 a Torre del Greco prima supera Ferrero in 5 set e poi spaventa Rafa. Il campione spagnolo alla fine si impone 6-1 6-2 5-7 6-4, spegnendo le già flebili speranze azzurre, alimentate da un grande doppio vinto da Bracciali e Galimberti proprio contro Nadal e Feliciano Lopez. E poi Filippo Volandri, che nel 2006 a Santander gioca un tennis fantascientifico. L’attuale capitano azzurro domina Robredo nella prima giornata (6-3 7-5 6-3) e poi per un’ora e mezzo surclassa Rafa dinnanzi a 10.000 spettatori sbigottiti: Filo sale 6-3 5-4 e si porta 0-30 sul servizio di Nadal che, però, a quel punto alza il livello a dismisura e vince 3-6 7-5 6-3 6-3. L’anno dopo, Volandri, avrebbe sconfitto Federer al Foro Italico raggiungendo la semifinale del Masters 1000 romano.

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Siviglia, la Spagna vince la Coppa Davis – Foto IPA

RAFA VS DELPO. Oltre agli azzurri e a Roddick, gli altri due tennisti ad aver strappato un set a Rafa in Davis sono Sam Querrey e soprattutto Juan Martin Del Potro, in quello che è probabilmente l’incontro più difficile mai giocato dallo spagnolo in Nazionale. Siamo nuovamente a Siviglia per la finale di Coppa Davis 2011, Nadal domina Juan Monaco nella prima giornata, mentre Ferrer sconfigge Del Potro in cinque set. Il doppio, nella giornata di sabato, è appannaggio dell’Argentina. L’Albiceleste è spalle al muro. Domenica mattina si parte con Del Potro contro Nadal. Il primo set è un monologo di ‘Delpo’, che tira comodini e cassapanche da ogni zona del campo. Un vincente dopo l’altro (14 nel parziale!), il silenzio a Siviglia è irreale. L’argentino sale 6-1 1-0 40-0 ma Rafa, in Davis, non perde mai. Si riprende, nonostante sia giunto a questa finale non al meglio. Lotta, corre, supera difficoltà e dolori, si esalta con recuperi folli in quello che sembra un riassunto perfetto della sua carriera. Va 2 set a 1 ma Del Potro riesce a tornare avanti nel quarto servendo per il parziale. Nulla da fare: Rafa rimette in piedi la situazione e chiude al tiebreak con un eloquente 7-0. Per la cronaca, tennisti come Djokovic, Zverev, Tsonga e Berdych, contro Nadal in Davis, non hanno mai vinto alcun set. Nessuno è mai riuscito, da quel 2004, a metterlo in difficoltà sino alla fine. Sino a Botic Van de Zandschulp, l’ultimo avversario di una carriera per cui è anche complesso trovare un aggettivo adatto. Forse, semplicemente, nadaliana.

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