Il dubbio non è sul gradimento del pubblico: la risposta sta nei numeri e in un giro d’affari ultramilionario. Il vero interrogativo da porsi sul match che il prossimo 20 luglio in Texas vedrà sul ring Mike Tyson, 57 anni, e Jake Paul, 27, è sui limiti di una tendenza (con influencer e youtuber sul ring) che dopotutto sta probabilmente portando alla boxe più vantaggi che altro. Lo youtuber statunitense, ora pugile e promoter a tempo pieno, ha dimostrato di saperci fare e di aver coniugato senso degli affari con un contributo neanche troppo limitato al pugilato. A chi gli rimproverava di snaturare il senso dello sport, lui ha risposto dando priorità al movimento femminile con la sua organizzazione, la Most Valuable Promotions, che ha messo in copertina Amanda Serrano, campionessa WBA, IBF, WBO dei pesi piuma e protagonista delle serate organizzate da Paul (nell’ultima, dove ha toccato il record di presenze in Porto Rico, la Serrano si è infortunata e non ha potuto combattere). D’altronde tanti pugili lo hanno detto: ben vengano le star se portano visibilità alla boxe. Stavolta, però il limite è stato ampiamente superato. Tyson a luglio di anni ne avrà 58 e nell’ultimo periodo è stato immortalato in sedia a rotelle per una forma di sciatica. Sui social l’ex campione del mondo dei pesi massimi pubblica video in palestra in cui non rinuncia ad allenarsi e appare in forma, ma la boxe è pericolosa a qualsiasi età, figuriamoci alla soglia dei 60. Nel luglio 2020 annunciò il suo ritorno sul ring per un match su otto round contro l’ex campione Roy Jones Jr, ma in quel caso la California State Athletic Commission richiese lo status di esibizione. Sostanzialmente fu una piccola sessione di sparring tra due amici, con tanto di simbolico verdetto di parità. Poco male. In quell’occasione, nell’undercard, Jake Paul fece il suo debutto sul ring sfidando l’ex giocatore della NBA Nate Robinson. Stavolta i destini dei due si incroceranno sugli schermi di Netflix, che trasmetterà l’evento. Paul non è un pugile pericoloso, ha vinto solo contro ex atleti di Mma e pugili mediocri e non appena ha alzato un po’ l’asticella, contro Tommy Fury (fratellastro del più noto Tyson), ha perso. Ma la differenza tra i due è di 30 anni ed è normale immaginare regole estremamente rigorose per questo incontro. Pochi round, probabilmente da due minuti e con guantoni da sparring e un arbitro estremamente attivo e premuroso. Insomma, poco più di un allenamento. Più soldi che show. E un po’ di malinconia per Iron Mike.