Alla fine vince sempre lo sport. Anche in tempi di pandemia, anche nel periodo più buio dal dopoguerra in avanti, anche quando quotidianamente si fa la conta delle vittime che questo maledetto Covid-19 sta causando in tutto il Mondo. Ma per fortuna ci pensa lo sport a farci emozionare, forse ancora di più visto il momento, e a regalarci un briciolo di normalità che non c’è più da parecchi mesi.
Emozioni e lacrime come quelle che ci ha regalato oggi Lewis Hamilton, laureatosi per la settima volta campione del Mondo della F1. In Turchia, in una delle gare più belle degli ultimi anni, il pilota britannico ha guidato da campione qual è riuscendo a fare la differenza e a sigillare come meglio non poteva un traguardo storico, quei sette mondiali detenuti da Michael Schumacher che sembravano irraggiungibili. Nel giorno in cui la ‘Rossa’ torna a ruggire: terzo un ritrovano Sebastian Vettel, quarto un arrabbiato Charles Leclerc. Lacrime di gioia per Lewis, quasi di rabbia per il monegasco che un giorno, neanche troppo lontano, vuole scriverla lui la storia.
Qualche ora più tardi ci ha pensato Joan Mir, anni ventitré, a diventare campione del Mondo della MotoGp. A Valencia lo spagnolo fa festa grande: in un Mondiale senza padrone, con Marc Marquez ai box per i problemi al braccio, è stato lui il più continuo del lotto ed ha meritato di vincere il titolo iridato. Ma grandi applausi anche a Franco Morbidelli, vincitore del Gran Premio e capace nuovamente di riportare in alto il tricolore italiano. Come la grande spedizione azzurra degli Europei di ciclismo su pista che a Plovdiv ha collezionato tre medaglie d’oro, sette d’argento e quattro di bronzo.
Pensi all’Italia ed il pensiero ti va subito a Jannik Sinner che, a Sofia, è diventato il più giovane azzurro a vincere un torneo Atp (diciannove anni e neanche tre mesi). Oltre un milione di persone incollate alla tv per la finale di un torneo che non è di certo uno slam, ma che è l’emblema della voglia che gli italiani hanno in questo momento di appassionarsi ed emozionarsi per le imprese degli sportivi. “Rischi di stop? In questo momento non ne vedo”, ha detto il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina. E nessuno pensi a fermarlo. Ancor di più in questo momento.