Il processo sportivo contro i vertici della Federazione italiana danza sportiva (Fids) ricomincia da capo. Questa la decisione del Collegio di garanzia dello sport, riunito oggi pomeriggio a sezioni unite per valutare il ricorso presentato dalla Procura generale dello sport presso il Coni, in persona del procuratore generale Enrico Cataldi e dei procuratori nazionali Thomas Martone e Maria Elena Castaldo, contro la decisione della Corte federale d’appello della Fids pubblicata in data 18 settembre 2017.
Secondo tale sentenza, che confermava quanto già stabilito in primo grado dal Tribunale federale nazionale, l’azione disciplinare promossa dalla Procura generale dello sport contro Michele Barbone (presidente Fids), Davide Cacciari, Giovanni Costantino, Michele Lauletta, Gianluca Matarese, Roberto Musiani, Edilio Pagano, Piercarlo Pilani, Alberto Pregnolato, Sergio Rotaris, Fernando Tiberio, Christian Zamblera, nonché nei confronti della federazione stessa, doveva ritenersi inammissibile per difetto di titolarità in capo al procuratore generale dello Sport e improcedibile per difetto di legittimazione dei procuratori nazionali dello sport applicati.
Secondo il Collegio di Garanzia, che ha accolto oggi il ricorso presentato dal generale Cataldi, l’azione disciplinare era invece pienamente legittima e dunque gli organi endofederali avrebbero dovuto valutare la questione nel merito: per questo tutti gli atti sotto stati rimessi al Tribunale federale nazionale di primo grado, dove il procedimento ripartirà dal principio. Ma stavolta con un giudizio nel merito.