Una candidatura attenta ai costi, alla sostenibilità sociale e ambientale, in grado di lasciare al Paese un’eredità importante: queste le richieste avanzate dal governo al Coni, chiamato a scegliere la città da candidare per i Giochi Olimpici invernali del 2026. Un comunicato scarno, arrivato solo in serata per riassumere quanto discusso all’ora di pranzo a Palazzo Chigi: l’esecutivo ha espresso la volontà di garantire il sostegno alla candidatura italiana, ma ha voluto precisare alcune condizioni da rispettare, soprattutto economiche. “I soldi sono pochi e sono della comunità: se vengono investiti sugli eventi sportivi importanti devono essere documentati, altrimenti vanno allo sport di base”, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport Giancarlo Giorgetti riassumendo il pensiero del governo.
Dovrà essere “un’Olimpiade di buon senso – ha aggiunto – basata su impianti esistenti, compatibile con l’ambiente e in grado di lasciare un’eredità al territorio perché bisogna evitare spese inutili”. In pratica, tutto quello che sostiene da sempre il Coni di Giovanni Malagò in linea con i nuovi dettami del Comitato olimpico internazionale. La stessa idea di sostenibilità, in fondo, era alla base del progetto Roma2024, stoppato al fotofinish dall’amministrazione grillina della capitale. Ora, però, l’orientamento politico sembra diverso. I Cinque Stelle, oggi al governo, hanno deciso insieme alla Lega Nord di appoggiare la candidatura italiana per le Olimpiadi invernali del 2026. Ma un nodo resta e riguarda la città da proporre al Cio. In lizza ci sono Cortina, Milano e Torino, che hanno già presentato i rispettivi dossier. “Il governo non ha espresso preferenze perché la decisione spetta al Coni”, ha sottolineato Giorgetti, ma nel Consiglio dei ministri si è parlato anche delle tre città in lizza con opinioni ancora lontane. Forse per questo il sottosegretario con delega allo sport ha ipotizzato uno spostamento in avanti della decisione del Coni, prevista per martedì prossimo, 10 luglio.
“Penso che il Comitato olimpico nazionale possa riflettere adeguatamente rispetto alla posizione che ha assunto il governo”, ha rimarcato Giorgetti trovando la piena condivisione del presidente del Coni Giovanni Malagò. “Martedì in Giunta e Consiglio nazionale affronteremo la questione e potremo avere le idee più chiare sul percorso da seguire”, ha sottolineato il numero uno dello sport italiano. Dunque la palla passa al Coni, chiamato a riflettere prima di effettuare la scelta finale e comunicarla al governo. “Vogliamo assistere gli eventi sportivi ma dobbiamo controllare prima, durante e a consuntivo come vengono usati i soldi pubblici – ha spiegato Giorgetti – Se venisse portata avanti una candidatura mirabolante, fantastica ma non in linea con un approccio sobrio, il governo non sarebbe d’accordo. Se invece verrà avanzata una proposta di buon senso e sobria, non offensiva, allora la appoggeremo”.