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Sono diversi i temi toccati dal presidente del Coni Giovanni Malagò durante la conferenza stampa post Giunta Nazionale. Su tutti, la preoccupazione per il quadro politico nazionale. “Abbiamo parlato della questione del Governo, visto che siamo il Paese ospitante delle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali e dei prossimi Giochi del Mediterraneo. Non facciamo politica, ma in questo momento di congiuntura internazionale, con la crisi economica e la guerra, le dimissioni del presidente Draghi sono viste con forte preoccupazione dalla comunità internazionale – ha spiegato Malagò – Ho sentito Draghi domenica pomeriggio, gli ho detto che il mondo dello sport è con lui. Nei prossimi mesi ci sarebbe incertezza se saltasse il Governo, cambierebbero tante strategie”.
Il numero uno del Coni ha poi affrontato il tema delle aggregazioni, che potrebbe portare a un risparmio tra i “5 e 10 milioni di euro”. “Oggi abbiamo 371 discipline diverse, la media è di 6,3 sport per organismo, un numero destinato a crescere e nessuno può pensare che in Consiglio ci possano essere 371 rappresentanti. Bisogna quindi procedere con degli accorpamenti”
A margine, c’è stato spazio anche per un commento sui Mondiali di Atletica di Eugene. “Jacobs era partito con dei dubbi, ma era convinto di fare bene. Purtroppo c’è stato questo infortunio, la scelta di rinunciare è stata medica, non si è voluto forzare. Tamberi? Sapevamo che Gimbo non era in condizione ottimale, è arrivato quarto, ma gli esperti di atletica ritenevano che il podio sarebbe stato un successo“.
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