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“Anche se all’ultimo secondo dei tempi supplementari, siamo riusciti a chiarire che il Coni da oggi è assolutamente un ente pubblico indipendente”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò in conferenza stampa a Palazzo H commentando il decreto legge approvato dal Governo per ristabilire l’autonomia del Coni e allontanare il rischio di sanzioni da parte del Cio in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
ROMANZO – “E’ stato un percorso onestamente difficilmente spiegabile in pochi minuti – ha proseguito il numero uno dello sport italiano – E’ un romanzo che visto da fuori, anche da persone competenti, non capiscono dove ci si è incagliati. Poi questa escalation incredibile di queste ultime ore. C’è stato un fatto, la quasi tempesta perfetta. Viviamo in tempi di pandemia e già sarebbe bastato”, ha spiegato Malagò.
IL MONDO DELLO SPORT UNITO E COMPATTO – “Questa decisione che si rinviava e poi è arrivata la crisi di governo – ha proseguito – Questo comitato esecutivo del Cio di domani rappresentava a tutti gli effetti la dead-line. Quando hanno fatto presente che ci sarebbero stati dei rischi, che qualcuno pensava non fosse corrispondente ai fatti, bisognava sapere che questo era l’ultimo in quanto Esecutivo, non ce ne sarebbero stati altri, perché il Cio, entra nel trimestre bianco, per il rinnovo del presidente, lasciando perdere che Bach è candidato unico. Si è parlato di bandiera, ma le conseguenze erano infinite. Noi viviamo di credibilità e di prestigio che ha accompagnato una storia centenaria. Non c’è un atleta importante che non mi ha chiamato nelle ultime 48 ore. Non mi sono mai sentito solo. Ogni giorno dirigenti, atleti e tecnici mi sono stati vicini, il mondo dello sport non è mai stato così compatto. Voglio ringraziare tutti loro per la vicinanza”.
GOVERNO E VIA CRUCIS – “Le istituzioni in questi giorni sono state vicine al Coni. Anche il Governo sul filo di lana, all’ultimo secondo, ha tenuto conto delle problematiche, convocando un Consiglio dei ministri per risolvere la questione dell’autonomia e mettere fine al calvario, a quella che ho definito una via crucis. Tutti hanno fatto la propria parte”.
BACH – “Il presidente Bach mi ha espresso la sua felicità, la situazione stava diventando imbarazzante per tutti, anche per il Cio, nei confronti di un Paese come l’Italia che ha sempre partecipato alle manifestazioni olimpiche”.
“Tutto sistemato con il decreto? No, ma lasciateci qualche minuto di serenità e da domani con la giusta dignità che la storia del Coni richiedeva, faremo tutti gli approfondimenti necessari con una posizione psicologica e normativa diversa. Noi ora abbiamo il nostro confine”, ha concluso il capo dello sport italiano.
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