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“I dati dicono che noi abbiamo quasi il 2% del Pil. Non è solo un gioco, è industria, indotto, economia. Moltissimi nel nostro settore, come in altri, erano pronti a fare le cose per bene, avevano investito, e sono stati costretti a chiudere”. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha parlato a Quarta Repubblica su Rete 4 della possibilità di riapertura del mondo dello sport, prima di focalizzarsi sulla riforma che tarda ad arrivare e che fa rischiare pesanti sanzioni del Cio nei confronti dell’Italia, tra cui quella di non potersi presentare con i colori azzurri alle Olimpiadi di Tokyo: ”Le Olimpiadi di Tokyo ci saranno sicuramente, l’Italia è fuorilegge per la carta olimpica quindi rischiamo di non avere inno né bandiera alle Olimpiadi”.
E sulla riapertura delle piste di sci: “Era molto complesso da organizzare, il problema non è sciare, ma gli assembramenti che si creano agli impianti. Bisognava cominciare a fare investimenti a giugno per mettere tutto in sicurezza ma sono strutture private, e i privati non sempre se la sentono di fare investimenti pesanti senza poi sapere cosa deciderà il Cts e il Governo”.
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