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Coni, Malagò: “Vorrei dare seguito al lavoro di questi anni e arrivare alle Olimpiadi del 2026”

Giovanni Malagò - Foto Giuseppe Giugliano
Giovanni Malagò - Foto Giuseppe Giugliano

Vorrei dare seguito al lavoro di questi anni, si chiama spirito di servizio, il desiderio personale è quello di completare il percorso arrivando fino a Taranto e alle Olimpiadi 2026, eventi per i quali mi sono esposto come non mai, cosa che mi viene internazionalmente riconosciuta”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in un’intervista al Corriere dello Sport, in cui ha ricordato anche che “dal 90% degli organismi sportivi, atleti inclusi, ho ricevuto segnali molto positivi, affettuosi e chiari. Inoltre, non si può trascurare il consenso del 67% dell’elettorato qualificato”. Precisazioni che arrivano dopo le parole del ministro dello Sport, Andrea Abodi, che pochi giorni fa ha parlato di “fine percorso”. “Tra me e il ministro non c’è nulla di personale, tuttavia mi chiedo cosa sarebbe successo, a parti invertite, se a cinque giorni dalla chiusura dei Giochi avessi dichiarato che lui avrebbe dovuto lasciare – ha proseguito Malagò –. Ho raccolto decine di testimonianze di sostegno, dopo quell’intervista. Almeno venti atleti mi hanno chiesto se era vero che li stavo lasciando, comunque da Andrea non me lo sarei mai aspettato.

Parole per cui, comunque, Malagò non ha “sofferto come un pazzo”, precisa: “Certo, il fatto di essere a capo di un movimento che è il quarto per indice di competitività nel mondo dopo Stati Uniti, Cina e Germania e che ha appena disputato 79 finali olimpiche, qualcosa dovrà pure contare… La prima cosa che Velasco ha detto dopo il trionfo sugli Stati Uniti è stata ‘ringrazio il Coni per lo spirito di collaborazione espresso sul piano della preparazione, dell’assistenza sportiva, logistica, medica, scientifica’. Frasi dello stesso tenore le aveva pronunciate Marco Villa del ciclismo, ma anche con le federazioni antipatizzanti (tennis e nuoto, nda), la collaborazione è stata totale e ne sono orgoglioso”. Quindi, la chiusura con una battuta: “Ci si può alzare dalla poltrona? Certo, ma non prima che la partita sia finita, soprattutto se si sta vincendo. Come faccio a perdermi il finale?”.

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