[the_ad id=”10725″]
“Olimpiadi Torino 2026? Non abbiamo parlato molto su quelle che sono state le evoluzioni delle ultime ore. Ho sempre sostenuto una cosa di buonsenso che per portare avanti una candidatura bisogna avere tre gambe di un tavolo dello stesso peso e della stessa altezza: gli enti locali, il comitato olimpico ed il governo. Quando ci sarà un governo, si tratterà nello specifico della situazione”. Questo il pensiero del presidente del Coni Giovanni Malagò al termine della Giunta tenutasi al Foro Italico. “Le persone che parlano dell’argomento dovrebbero leggere la carta olimpica – sottolinea il numero uno dello sport italiano – Non è il sindaco della città che manda al Cio la lettera, ma deve essere il presidente del Comitato olimpico a scriverla”.
Con le dichiarazioni del leader dei Cinque Stelle Beppe Grillo c’è stato un cambio di rotta da parte del movimento: “Per due giorni e mezzo ho preferito rimanere in religioso silenzio – afferma Malagò – Chiunque rappresenta il Comitato olimpico non può che essere contento quando qualcuno fa un endorsement a favore di una candidatura, tanto più se è un rappresentante di un movimento che è molto rappresentato il paese. Il mondo dello sport non fa polemica. Ma io ho il diritto ed il dovere di difendere il lavoro fatto dal comitato promotore di Roma 2024: il dossier della candidatura era modificabile, lo abbiamo cercato di dire in tutti i modi”.
“Mettere nuovamente la faccia per una candidatura? Se mi viene fatto un giuramento volentieri, non vedo perché il mio paese debba essere penalizzato per qualche scelta fatta in passato dovuta a fatti tecnici e politici. Sarebbe squallido che uno ragionasse in questi termini, penso che questo non sarebbe corretto” , ha concluso Malagò.