Prosegue lo scontro tra Giovanni Malagò e Paolo Barelli, durante il Consiglio nazionale del Coni a Roma un altro botta e risposta tra il presidente del Coni e quello della Federazione italiana nuoto. La querelle era nata per la denuncia sulla presunta truffa legata alla ristrutturazione della piscina del Foro Italico, procedimento poi archiviato dal Gip lo scorso 24 dicembre. La vicenda “è chiusa perché un giudice ha messo la parola fine sottolineando la correttezza delle procedure adottate dalla nostra federazione. Ora però dico al governo: non è pensabile che non ci siano dei correttivi per un intervento quando il Coni fa valutazioni errate”, ha detto Barelli. “Non parlo con spirito di rivalsa o vendetta ma tutti voi presidenti potrete capire quanto abbiamo sofferto sentendoci accusati di un reato mai commesso. Ora mi pongo un problema: come è possibile che un padre giudicando il figlio non abbia valutato con appropriatezza dei dati di fatto? È stata malafede? Non credo e spero di no. È inadeguatezza? Non lo so, questo è un ente pubblico che ha dirigenti deputati a giudicare. Io però ne esco con amarezza e delusione: spero e mi auguro che questa vicenda abbia insegnato qualcosa, soprattutto a chi ha responsabilità. Di sicuro, e lo dico al governo, deve servire per mettere un punto fermo sul confine delle responsabilità: mi riferisco alla parte istituzionale e politica che ha il compito di portare avanti un ente importante come il Coni”.
“Hai fatto delle minacce, vedremo nel prossimo quadriennio quali saranno le tue azioni. Il Coni continuerà a fare il mestiere di vigilante anche se tu ora vuoi cambiare le regole del gioco e tirare in causa il governo: auguri per questa iniziativa“. ha risposto il presidente del Coni Giovanni Malagò al numero uno della Federnuoto Paolo Barelli. “Avevo già dato la notizia della chiusura della vicenda penale nella Giunta di Genova a gennaio ma l’ho ribadita qui in Consiglio perché sono stato chiamato poco fa dal senatore Franco Carraro che mi ha manifestato il desiderio del senatore Barelli di avere una soddisfazione personale – ha aggiunto Malagò – Ora Barelli dice di non sapere se il Coni Servizi ha agito in malafede o forse con inadeguatezza e fa minacce: vedremo le tue azioni nel prossimo quadriennio“, ha concluso.