“Mi sembra che da molto tempo non c’è fiducia da parte del Cio nel management dell’Iba, sennò non ci sarebbero state delle procedure e dei tornei di qualificazione completamente autogestiti tramite il Cio per la qualificazione olimpica. Non faccio il giudice, ma ovviamente ho doveroso rispetto nei confronti della determinazione del CIO dopo le Olimpiadi di Parigi di non avere rapporti con l’IBA e ovviamente il Coni, non solo nostro ma degli altri 205 paesi del mondo, non può che attenersi alle prescrizioni del Cio perché ne è la sua emanazione“. Queste le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine dell’evento di taekwondo “Kim e Lyu” al Foro Italico. “Dopo le Olimpiadi ci si dovrà organizzare perché, così come è stato molto brillantemente gestito il discorso dei tornei di qualificazione olimpica, si devono fare tante altre cose come attività giovanili, campionati juniores e così via“.
“E’ chiaro che quindi questa nuova organizzazione dovrà necessariamente esplorare tante altre funzioni subito dopo le Olimpiadi; ormai il dado è tratto – ha proseguito Malagò -. I nostri rapporti con il Cio sono sotto gli occhi di tutti, il rapporto con la federazione italiana pugilato è idilliaco, il mio rapporto personale con il presidente è straordinario quindi per l’Italia non ci sarà nessun problema“.
“Il presidente Cito lo sa, non si può esentare da portare minimo due medaglie, questo è poco ma sicuro, è inutile che vi parlo del colore” ha poi detto Malagò in merito alle chance del taewkondo azzurro a Parigi. Il numero uno dello sport italiano si è quindi soffermato anche sull’evento, definendolo “impressionante. Sapevo di questo movimento, sapevo soprattutto di quello che è stato definito un lavoro di semina e invito tutte le persone, anche di altre discipline sportive – ha poi proseguito Malagò – che vengono qui a vedere come si coltiva tutto un percorso che parte dall’età infantile fino ad arrivare alle categorie più importanti“, ha poi concluso.
“Voglio far contento il presidente Malagò ma i Giochi Olimpici sono una cosa complicata. Abbiamo conquistato tantissimi risultati in questo quadriennio e speriamo di fare bene, con la consapevolezza che la concorrenza è tanta, che non sarà un’Olimpiade facile, ma daremo il meglio. Gli atleti hanno dimostrato di esserci, poi ce la giocheremo“. Così il presidente della Fita, Angelo Cito, a margine dell’evento “Kim e Liu”, presso il Foro Italico, in vista di Parigi e delle aspettative del numero uno del Coni, che punta almeno due medaglie.
In merito invece alla manifestazione di oggi, Cito ha poi aggiunto: “Questo è l’evento a cui noi come Federazione teniamo più di tutti, persino più delle Olimpiadi, non è una battuta ma è veramente lo spirito del taekwondo – ha proseguito – L’atmosfera che si vive, il coinvolgimento delle famiglie, tutti i nostri campioni, come Vito Dell’Aquila e Simone Alessio, sono partiti da questa gara, ecco perché dico che è molto più importante delle Olimpiadi, le Olimpiadi è il punto di arrivo, questo è il punto di partenza“, ha poi concluso.