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Valentina Petrillo, prima atleta transgender ai Giochi Paralimpici: “Da donna sono felice e non ho più paura, nemmeno delle minacce sui social”

Valentina Petrillo
Valentina Petrillo - Foto Tommaso Berardi/IPA

“Quando ero un uomo non ero me stessa, non ero felice e correvo con il freno a mano tirato. Ora da donna sono felice e non ho più paura, nemmeno delle minacce sui social. So che ci saranno delle polemiche, ma spero che la mia storia sia d’esempio per molte altre, disabili e non, trans e non”. A parlare in un’intervista all’agenzia France Presse è Valentina Petrillo, velocista che sarà la prima atleta transgender a partecipare alle Paralimpiadi, in programma a Parigi dal 28 agosto all’8 settembre.

Petrillo, 50 anni, che da uomo (Fabrizio) vinceva titoli italiani paralimpici, è dal 2023 una donna anche per le autorità italiane. In Francia gareggerà nei 200 e nei 400 metri piani categoria T12, riservata agli ipovedenti. La velocista, che soffre dall’adolescenza della sindrome di Stargardt, con perdita progressiva della vista, potrà correre alle Paralimpiadi dopo aver ricevuto l’ok dalla Federazione internazionale di atletica in seguito a una riduzione indotta di quattro volte del tasso di testosterone nel sangue.Sono consapevole che ci saranno critiche, che alcuni non capiranno perché lo faccio, ma mi sono battuta anni per essere qui e fare la cosa più bella che abbia mai fatto: correre in uno stadio”, afferma in vista dei Giochi, dove avrà al seguito l’ex moglie, il fratello e i suoi due figli.

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