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“L’inserimento in Costituzione dello sport è fondamentale, ma da cittadino credo sia mancato o non si è avuto il coraggio di parlare di diritto allo sport. Prendo atto che quello intrapreso è un cammino. E come si fa? Applicando le leggi, perché sono tante le infrastrutture sportive costruite dal 70′ a oggi che non rispettano le leggi in materia di accessibilità”. Lo ha detto Luca Pancalli, presidente del Cip, durante il convegno ‘Costruire il modello sportivo europeo basato sui valori, dal basso verso l’alto: un mezzo per favorire l’inclusione e il benessere sociali dei giovani europei’ a Spazio Europa.
“Nelle infrastrutture sportive e non solo, basti pensare anche ai teatri o ai cinema, si parla di accessibilità salvo poi scoprire che devi entrare da dietro, dove magari ci sono secchioni o immondizia. Quella non è accessibilità ma mortificazione. Il mondo paralimpico ha sempre avuto una visione non solo a livello italiano ma anche internazionale. Usare lo sport come strumento di contagio virtuoso della società. Noi utilizziamo lo sport per creare un paese migliore, questo non vuol dire rinnegare il ruolo nella dimensione agonistica”, conclude Pancalli.
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