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Il secondo e ultimo giorno di riposo della Vuelta a Espana 2023 anticipa l’ultima settimana di corsa, sei tappe che porteranno domenica sera a Madrid. Qui sarà incoronato il vincitore della Vuelta numero 78, che dopo due settimane sembra ormai una questione interamente di casa Jumbo-Visma. Un dominio impressionante e con pochi precedenti negli anni recenti, con il Tourmalet che è stato il culmine di una giornata spartiacque in occasione della tredicesima tappa. La crisi nera di Remco Evenepoel, campione uscente, ha estromesso il belga dalla lotta per la classifica generale e fino a prova contraria ha tolto dalla competizione l’unica reale minaccia per la corazzata giallonera. In maglia rossa però non ci sono Primoz Roglic o Jonas Vingegaard, bensì colui che fino a pochi giorni fa era sempre stato un loro gregario di lusso, ovvero Sepp Kuss.
VUELTA 2023: IL CALENDARIO COMPLETO
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Lo statunitense si è trovato improvvisamente leader della corsa davanti a quelli che sulla carta sono i suoi capitani designati. Una situazione tanto particolare quanto vantaggiosa, visto che arrivati a questo punto della Vuelta la generale vede Kuss al comando con poco più di un minuto e mezzo su Roglic e Vingegaard, che a loro volta hanno circa un minuto di vantaggio su Juan Ayuso. Restano tutte da capire le dinamiche interne alla Jumbo-Visma, che dopo aver portato a casa il Giro con Roglic e la Vuelta con Vingegaard potrebbe coronare un 2023 da sogno andando a monopolizzare l’intero podio in Spagna. Difficile dall’esterno capire se l’attacco della sesta tappa, che ha permesso a Kuss di guadagnare un corposo vantaggio, poi sugellato con la maglia rossa due giorni dopo, sia stata una mossa consapevole e voluta in ottica classifica generale o se tutto si sia evoluto “casualmente” in questo modo.
Quel che è certo è che adesso sembra difficile che Ayuso, Mas, Soler e Landa possano impedire la vittoria della Vuelta 2023 da parte della Jumbo-Visma. L’ultima settimana vedrà nella scalata all’Angliru il suo momento chiave, con tante altre salite comunque all’orizzonte. In questo momento però il vero tema sembra essere la gestione interna della squadra che sta controllando e dominando la corsa. Sarà infatti interessante seguire le ultime tappe per capire se ci saranno ordini di scuderia, gerarchie prestabilite o se qualcuno dei protagonisti vorrà provare a far saltare il banco anche a discapito dei propri compagni di squadra. La posta in palio a livello individuale del resto è altissima, andando ad analizzare le singole situazioni.
Per Sepp Kuss potrebbe essere l’occasione di una vita, una chance irripetibile di conquistare un Grande Giro. Sarebbe anche un premio meritatissimo per il ruolo decisivo giocato nelle vittorie della Jumbo-Visma in questi anni. Si è sempre definito “poco adatto” a vestire i galloni del capitano, ma se riuscirà a reggere sull’Angliru allora potrebbe davvero coronare una favola di quelle che definiscono una carriera. Per Primoz Roglic e Jonas Vingegaard sarebbe invece l’occasione di entrare ancora di più nella storia del ciclismo, riuscendo a completare una doppietta con due Grandi Giri nello stesso anno, impresa riuscita finora a dieci ciclisti nella storie e ai soli Pantani (1998), Contador (2008) e Froome (2017) negli ultimi 25 anni. Per lo sloveno inoltre sarebbe la quarta Vuelta, un trionfo che gli permetterebbe di eguagliare Roberto Heras come primatista di vittorie finali in Spagna, e il quinto Grande Giro in assoluto, dato che lo collocherebbe tra i primi dieci di sempre eguagliando tre Leggende italiane come Bartali, Binda e Gimondi. Il tutto senza considerare che Roglic, 34 enne tra poco più di un mese, potrebbe non avere più molte occasioni di questo calibro Per il danese invece, oltre alla doppietta Tour-Vuelta (riuscita in passato solo a Hinault, Anquetil e Froome), arriverebbe anche il secondo step nella corsa alla Tripla Corona, che a quel punto vedrebbe solo il Giro d’Italia come tassello mancante.
La forza di una grande squadra da una parte, l’ego dei campioni dall’altra. Il ciclismo è pur sempre uno sport individuale e una gestione aziendalistica da parte della Jumbo-Visma sicuramente nuocerebbe allo spettacolo. Allo stesso tempo una lotta senza quartieri tra compagni di squadra potrebbe significare la fine dell’attuale gruppo giallonero, quantomeno a livello di singoli interpreti che forse dovrebbero valutare situazioni diverse. Starà quindi all’intelligenza della squadra e dei singoli corridori capire come interpretare al meglio l’ultima settimana di una Vuelta davvero particolare, che appare chiusa in favore di un’unica squadra ma che allo stesso tempo resta apertissima a mille possibilità .
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