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In questa prima settimana di Vuelta è successo un po’ di tutto, tra cadute, attentati alla salute dei corridori e quant’altro. Geraint Thomas non fa prigionieri nel corso del suo podcast e si schiera contro i suoi colleghi, facendo riferimento al finale della quarta tappa in cui ci sono state due cadute piuttosto pericolose. “Il finale è stato terribile, un film dell’orrore” spiega il vincitore del Tour 2018. “Finita l’ultima salita, per andare al traguardo, erano tutte strade belle e ampie, ma qualche corridore ha fatto cose da idiota assoluto. E qualche squadra probabilmente dimentica di avere i freni sulle biciclette”.
Il ciclista gallese non fa nomi, con un’eccezione: “Groves ha chiuso un corridore della Movistar. Certo, non è stata una mossa molto gentile, ma cose del genere possono capitare negli ultimi 10 km. Comunque, quel corridore della Movistar ha deciso di reagire afferrando la maglia di Groves nei pressi del collo e spingerlo. Io ero proprio dietro loro quando è successo, l’ho visto e mi sono detto: ‘Quel tipo è matto. Mi sa che ha troppa caffeina nel sangue’. Quindi ho deciso di posizionarmi in gruppo in un punto diverso. Quella faccenda poteva finire solo con una caduta”.
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