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Era solo una passerella quella che Remco Evenepoel doveva percorrere da Laz Rozas a Madrid per un totale di 96.7 chilometri. La vittoria l’aveva già certificata ieri nella ventesima tappa, ma la bici al cielo poteva alzarla solo oggi. Il fenomeno belga fa sua la Vuelta, il primo (chissà) di tanti Grandi Giri all’età di 22 anni. Spodestato il grande favorito della vigilia, quel Primoz Roglic che andava alla caccia del quarto successo di fila in Spagna. Ma il corridore della Quick-Step ha sbaragliato tutta la concorrenza, da Carapaz a Hindley, gente che era già abituata a prendersi successi pesanti. Dopo il traguardo, il belga è corso a baciare la fidanzata, prima di essere preso d’assalto dai propri compagni di squadra: “E’ il giorno più bello della mia vita – le sue prime parole a caldo -. Penso di avere messo a tacere tutte le critiche. Ho pensato a tutti i sacrifici, non è stato facile per me ricominciare. Lo scorso anno è stato molto duro: ho subito tantissime critiche. Anche le ultime tre settimane non sono state facili. La pressione è stata enorme. Volevo salire sul podio e vincere almeno una tappa, ho vinto la Vuelta e anche due frazioni. Non poteva andare meglio”.
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