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Una frazione insidiosa a fare da intermezzo alle grandi sfide d’alta montagna. Così si presentava la diciottesima tappa della Vuelta a España 2017, che di fatto non manca di regalare emozioni e spettacolo. Merito del vincitore di tappa, indubbiamente: il belga Sander Armèe (Lotto-Soudal), che a trent’anni suonati si toglie la soddisfazione di conquistare il primo successo tra i professionisti su un palcoscenico tanto importante. Armèe che – in fuga dalle battute iniziali – se ne va con Alexey Lutsenko (Astana Pro Team) nei chilometri finali, e sul breve ma insidioso strappo conclusivo riesce a staccare anche il kazako, concludendo vittorioso.
Ma il merito va anche a Fabio Aru (Astana Pro Team) che, con un’azione coraggiosa quanto scriteriata, prova a lasciare un segno in questa Vuelta muovendosi quando di chilometri all’arrivo ne mancano oltre trenta, e il distacco dai fuggitivi risulta ormai incolmabile. Sullo strappo conclusivo si accende poi la bagarre tra gli uomini di classifica, con protagonisti un sempre battagliero Alberto Contador (Trek-Segafredo) e Chris Froome (Team Sky). Quest’ultimo, dopo la debacle di ieri, riesce a guadagnare terreno su un Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) in difficoltà e a consolidare così il primato in classifica generale, quando due sole tappe precedono la passerella finale in quel di Madrid.
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L’ORDINE DI ARRIVO DELLA TAPPA
LE PAGELLE
Sander Armee 10
Prima vittoria da professionista per il trentenne belga, autore di un ottimo gesto atletico nel finale. Tra i protagonisti della fuga di giornata, Armee riesce ad avvantaggiarsi insieme ad Alexey Lutsenko in prossimità dello strappo conclusivo. All’ultimo chilometro il belga si libera poi della compagnia del kazako e va a vincere sul traguardo di Santo Toribio de Liébana.
Alexey Lutsenko 7,5
Il kazako, già vincitore di una tappa in questa Vuelta, è bravo a cogliere l’attimo e arrivare a giocarsi con Armee il successo di giornata. Purtroppo per Lutsenko il belga ne ha di più e, dopo averlo staccato, gli rifila 31” in poche centinaia di metri.
Giovanni Visconti 7
Il siciliano è bravo inserirsi nella fuga di giornata e, dopo aver perso contatto in un primo momento, a rientrare sulla testa della corsa nel finale. Visconti perde l’attimo quando Armee e Lutsenko si avvantaggiano in pianura e il suo tentativo di rimonta sullo strappo conclusivo risulta tardivo. Comunque un buon piazzamento in una Vuelta che lo ha visto correre in appoggio dell’illustre corregionale.
Fabio Aru 8
Il Cavaliere dei 4 mori non si smentisce e offre l’ennesima prova dello straordinario carattere che lo contraddistingue. Ormai tagliato fuori dalla lotta al podio e in evidente calo di condizione (dopo il Tour de France corso ad alto livello e concluso al quinto posto), Aru comunque non demorde e a una trentina di chilometri dalla conclusione se ne va tutto solo, guadagnando fino a un minuto e mezzo sul gruppo tirato dal Team Sky. Negli ultimi due chilometri, quando dietro si accende la bagarre, il sardo perde molto del vantaggio accumulato e per poco non viene ripreso. Ma i 12” e la posizione guadagnati in classifica generale (che adesso lo vede ottavo a 6’33” da Froome) contano poco rispetto alla dimostrazione della grinta di questo corridore, davvero mai domo.
Alberto Contador 8
Il cuore di ogni appassionato di ciclismo piange al pensiero che domenica Alberto Contador appenderà la bici al chiodo. Pur sull’inevitabile viale del tramonto, il Pistolero ha ancora diverse cartucce da sparare, come a più riprese sta dimostrando in questa Vuelta. Sulle strade che cinque anni fa gli regalarono la sua seconda vittoria alla corsa a tappa di casa (al rientro dalla squalifica per il “caso clenbuterolo”), Contador è ancora una volta battagliero. Nel finale resiste all’accelerazione di Froome e rilancia a sua volta, guadagnando una manciata di secondi su diversi rivali di classifica. Il Pistolero c’è ancora e sabato, sull’Angliru, darà vita al suo ultimo show.
Chris Froome 7,5
Il leader della classifica generale dimostra di essersi ripreso dalle enormi difficoltà accusate ieri sulla terribile asperità finale. Oggi Froome non perde un colpo, sfruttando come sempre il lavoro dei compagni di squadra e muovendosi in prima persona sullo strappo conclusivo. Il solo Contador e il sorprendente canadese Michael Woods gli resistono, mentre Nibali – suo rivale più pericoloso – accusa 21”. Un segnale piuttosto incoraggiante per il “kenyano bianco”, in vista della terribile frazione che attenderà i corridori sabato e che potrebbe consentirgli di aggiungere la Vuelta a España al proprio palmarès.
Vincenzo Nibali 5
Un passo indietro per lo Squalo dello Stretto, che nelle ultime tappe aveva corso in maniera a dir poco impeccabile. Purtroppo lo strappo conclusivo di soli 2 km – necessitando di quel cambio di ritmo del quale Vincenzo appare sprovvisto a questo punto della sua carriera – risulta indigesto per le sue caratteristiche. Nibali paga così 21” a Froome (che in classifica generale lo precede ora di 1’37”) e Contador, 17” a Kelderman e Zakarin (che invece in classifica lo seguono). Ma sabato lo Squalo avrà nuovamente a disposizione il terreno per tentare l’assalto alla roja. C’è da aspettarsi il suo morso.