“I ciclisti mi piacciono solo investiti. Mi stanno sul cavolo. Gli sparerei, non lo faccio perché non sono armato, ma lo farei volentieri”. Sono queste le frasi shock di Vittorio Feltri, pronunciate durante un evento a Milano, nelle quali si è scagliato contro i ciclisti e in particolare le piste ciclabili.
In risposta a queste gravi affermazioni, che esulano dalla definizione dello stesso consigliere regionale della Lombardia di “provocazione” è l’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI): “Siamo amareggiati. Questa non è una provocazione, ma un incitamento alla violenza inaccettabile. Nel paese con il più alto tasso di morti per chilometro pedalato è imbarazzante vedere come gli utenti deboli della strada siano considerati come birilli. Il tema del rispetto del ciclista non può essere affrontato in modo così superficiale e ignorante.
“Siamo allibiti che un giornalista e politico del calibro di Vittorio Feltri si sia espresso in questo modo, ferendo tutti noi e coloro che hanno pianto per una persona cara uccisa sulla strada. Invece di ironizzare sul dolore delle famiglie delle troppe vittime della strada, per il ruolo ricoperto dovrebbe battersi attivamente per accrescere la cultura e il rispetto di tutti per chi si muove con un mezzo green. La bicicletta ci salverà , purtroppo non dall’ottusità e stupidità di chi quando sono morti campioni come Michele Scarponi e Davide Rebellin hanno promesso di rendere l’Italia un Paese più civile e invece ad anni di distanza la strage sulle strade imperversa come se nulla fosse”, ha dichiarato il presidente ACCPI Cristian Salvato.
Queste invece le parole del ciclista Matteo Trentin, vicepresidente ACCPI e portavoce del gruppo dei corridori in attività , con un appello a Giorgia Meloni: “Carissima Premier quando vuole la invito a fare un giretto in bici assieme a questo personaggio del suo partito che a quanto pare vive ancora durante la rivoluzione industriale. Potete usare anche l’elettrica cosà ci si diverte di piú. Da donna, da madre e da cristiana dovrebbe prendere in considerazione quanto rischiano i nostri figli sulle strade ogni santo giorno”.