Il fuoriclasse del Team Visma Lease a Bike, Jonas Vingegaard ha rilasciato un’intervista al portale danese DR, in cui ha tracciato un bilancio del 2024, anno per lui difficile dopo la tremenda caduta di aprile al Giro dei Paesi Baschi. In quell’occasione Vingo ha riportato la frattura di sette costole, dello sterno, di una clavicola, di un dito di una mano e un polmone collassato. Incredibilmente, meno di tre mesi dopo si è presentato al via del Tour de France, dove è riuscito anche ad imporsi in una tappa e a chiudere secondo nella classifica generale, dietro ad un inarrivabile Tadej Pogacar.
Tornando alla caduta del 4 aprile, Vingegaard ha dichiarato: “È stata la prima volta che dopo essere caduto non ho cercato di tornare subito in bicicletta. Per un momento, ho pensato che potessi avere un’emorragia interna. In quegli istanti ho davvero pensato che fosse tutto finito“. Il danese ha aggiunto: “Ho pianto molto, pensavo a mia figlia Frida, a mia moglie Trine e al nostro bambino che doveva ancora nascere. L’idea di abbandonarli tutti era insopportabile. Quando ero fermo a terra dopo la caduta, ho pensato: ‘Se sopravvivo, chiudo la carriera’“.
Vingegaard, il recupero lampo dopo la caduta
Dopo lo shock iniziale però, a mente fredda, il fuoriclasse danese si è messo al lavoro e passo dopo passo ha recuperato, presentandosi alla partenza del Tour de France, che lo vedeva campione uscente per la seconda volta in fila: “Alla fine io e mia moglie abbiamo capito che dovevo continuare a fare il ciclista perché è la mia passione. Ma quando ero in ospedale, non pensavo minimamente al Tour; quando sei in terapia intensiva, non riesci nemmeno ad alzarti per andare in bagno, figurati se pensi a correre in bici“.
Il campione danese ha poi riflettuto su come il suo atteggiamento verso il rischio fosse cambiato dopo l’incidente: “Prima ero sempre molto disinvolto. Pensavo che cose gravi non mi sarebbero mai capitate, perché sono bravo a controllare la bici e a evitare gli incidenti. Ma a un certo punto succede e basta“.
I prossimi confronti tra Vingegaard e Pogacar
Il desiderio degli appassionati è di rivedere i duelli ad altissimo tasso di spettacolo tra Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar. I due fenomeni si scontreranno ovviamente al Tour de France, ma con buona probabilità anche ai Mondiali, che per la prima volta nella storia si terranno in Africa, in Rwanda. Dubbi invece sulla loro partecipazione al Giro d’Italia, che Vingegaard non ha mai corso: entrambi scioglieranno le riserve nelle prossime settimane, ma appare verosimile che lo sloveno sceglierà una tra la Corsa Rosa e la Vuelta che non ha mai vinto.
Nel corso dell’intervista a Ekstra Bladet, Vingo ha elogiato Pogacar: “Vedo che vince queste corse e provo una grande ammirazione per lui. Penso che sia un ciclista straordinariamente forte, ma è chiaro che nella vita di tutti i giorni mi concentro su me stesso. Io cerco di migliorarmi il più possibile per le corse che dovrò affrontare, e spero che sia sufficiente per batterlo“.
Vingegaard sente anche che il livello per vincere il Tour de France si è ulteriormente alzato: “Quest’anno è stato più alto di sempre, ma lui è stato fenomenale e infatti mi ha lasciato indietro. Si può vedere anche dalle mie prestazioni, rispetto a ciò che riuscivo a fare in passato, che questa è stata una prestazione migliore, come ad esempio sul Plateau de Beille. Ricordo che il primo anno in cui ho vinto il Tour, i dati di potenza non erano nemmeno comparabili a quelli che abbiamo avuto quest’anno“.
Il palmares dei due campioni a confronto
Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard sono due dei ciclisti più dominanti degli ultimi anni, con palmares che li rendono già in giovane età assoluti protagonisti nel panorama ciclistico mondiale. Lo sloveno ha già conquistato tre volte il Tour de France (2020, 2021 e 2024), diventando il più giovane ciclista di sempre a vincere la Grande Boucle per due edizioni consecutive. Il suo palmares include anche la vittoria al Giro d’Italia 2024, la medaglia d’oro ai Mondiali 2024, e poi svariati successi nelle classiche, come il Giro delle Fiandre, l’Amstel Gold Race e la Freccia Vallone nel 2023, due Liegi-Bastogne-Liegi (2021 e 2024), e quattro Giri di Lombardia consecutivi (2021, 2022, 2023 e 2024); a ciò si aggiungono anche le tappe vinte nei grandi giri, finora diciassette al Tour de France, sei al Giro e tre alla Vuelta.
Dall’altra parte Vingegaard ha vinto il Tour de France nel 2022 e 2023, togliendo lo scettro allo stesso Pogacar soprattutto grazie ad una straordinaria costanza nelle tappe di montagna. Il suo palmares comprende anche un Giro dei Paesi Baschi, un Giro del Delfinato e una Tirreno-Adriatico. Il danese è meno versatile rispetto al suo rivale, ma in salita può dare del filo da torcere a chiunque, e per questo motivo con una preparazione normale potrà lottare per riprendersi il titolo di campione al Tour de France già dal 2025.