“Un’altra vittoria al Giro, l’oro ai Mondiali e alle Olimpiadi: potrebbe essere il modo più bello di chiudere”. Vincenzo Nibali non ha dubbi e sa che la sua carriera nel mondo del ciclismo è stata fin qui strepitosa, ma potrebbe diventare addirittura leggendaria con la vittoria iridata e ai Giochi. A 35 anni lo Squalo dello Stretto è pronto a mettersi ancora alla prova: “Se il Mondiale resta in Svizzera e a settembre, il percorso è perfetto per me. Se andrà a finire in Oman o in Qatar a novembre, tutto si complica, dipenderà da che tipo di corsa disegneranno”. Nel corso dell’intervista rilasciata a Repubblica il siciliano prova a guardare con positività ai mesi di corse inevitabilmente a porte chiuse: “Ma ricominciare a porte chiuse non deve diventare un problema esistenziale, per me è importante che si riprenda. Si può correre lo stesso, sapendo che non sarà sempre così. Passiamo questi tre mesi di gare, riattiviamo il sistema, è importante, rischieremmo di non ripartire più. Le strade senza pubblico fanno impressione, ma sarebbero un male necessario, inevitabile”.
Nibali sa che il Giro d’Italia che partirà proprio dalla sua Sicilia potrebbe essere tutta un’altra cosa se, a ottobre, possa disputarsi con il pubblico sulle strade: “Speriamo che fino a ottobre tutto sia a posto. Tre anni fa a Messina è stato il delirio, è stato bellissimo. Se la forma cresce durante il Tour bene, oppure rischi di saltare di brutto o di saltare dopo. Paura di contagio alle gare? La mia paura, e la condivido con molti miei colleghi, è quella di portare il virus a casa, dai nostri cari. Ma il ciclismo è lavoro, è così che viviamo”.