Il caso Sagan sembra non avere fine: dopo la squalifica del campione del mondo al termine della quarta tappa del Tour de France, la Bora Hansgrohe ha annunciato il ricorso al TAS di Losanna, impugnando di fatto la decisione dei commissari di gara. Si tratta di un caso più unico che raro, considerando anche il fatto che la squadra del fuoriclasse slovacco chiede la riammissione del proprio corridore nella Grande Boucle, dopo aver saltato due tappe.
Si tratta ovviamente di una mossa mediatica, le possibilità di vedere Sagan riammesso al Tour sono praticamente pari allo zero. Secondo la Bora Hansgrohe, Sagan non avrebbe in alcun modo causato deliberatamente la caduta di Mark Cavendish (costretto al ritiro) negli ultimo 200 metri della quarta tappa. Lo slovacco avrebbe tenuto la propria traiettoria, senza poter vedere l’inglese arrivare sulla destra: inoltre non è stata data possibilità a Sagan di spiegare la sua versione dei fatti, prima che la commissione decidesse di espellere il campione iridato dal Tour 2017.
Il comunicato della squadra si chiude con la convinzione che un’eventuale sospensione della squalifica potrebbe portare alla riammissione immediata di Sagan in corsa. Quest’ultima opzione appare a dir poco improbabile, ma non resta che attendere ulteriori sviluppi sulla vicenda.
Questo il tweet della Bora Hansgrohe:
ANNOUNCMENT: #BORAhansgrohe lodged an appeal with the CAS. #TDF2017https://t.co/6rYxOeWyqD
— Red Bull – BORA – hansgrohe (@RBH_ProCycling) July 6, 2017