Dalla Renania ai Campi Elisi, sognando la maglia gialla, passando anche per Belgio e Lussembrugo. Parte oggi con un cronoprologo a Dusseldorf l’edizione 2017 del Tour de France, pronto a mandare nuovamente in scena i duelli tra i maggiori interpreti delle grandi corse a tappe. L’uomo da battere, quanto meno stando all’albo d’oro, sarà ancora una volta Chris Froome, a caccia del quarto sigillo che proietterebbe ancor più nella storia il britannico di origini keniane. Non mancheranno però gli avversari per il capitano del Team Sky: su tutti quel Nairo Quintana che dopo aver fallito l’assalto al Giro d’Italia cercherà riscatto sulle strade francesi, sempre più blindate per l’incognita terrorismo. Il colombiano cerca la prima vittoria al Tour e sarà affiancato dal mai domo Alejandro Valverde. Alberto Contador invece sogna il terzo trionfo a Parigi, per uno degli ultimi sussulti di una carriera da campione. Quel che è certo è che i tre campioni non hanno rubato l’occhio nella prima parte di stagione: ecco allora che il Tour 2017 potrebbe anche rivelarsi uno dei più aperti degli ultimi anni.
La Francia ripone le sue speranze di grandeur in Romain Bardet, secondo lo scorso anno e spinto dal tifo transalpino per riportare in patria la maglia gialla a trentadue anni di distanza da Hinault, ultimo francese a vincere nel 1985. Chi probabilmente arriva al via della Grande Boucle più in forma che mai è Richie Porte: l’australiano della BMC ha messo in mostra una grande condizione vincendo il Giro di Romandia, ma dovrà smentire il recente passato, che lo ha sempre visto cedere sulla distanza delle tre settimane.
E l’Italia? La spedizione azzurra è la più numerosa al via della corsa con 18 corridori, dietro soltanto ai 39 francesi. Per la classifica generale la nostra unica carta non può che essere Fabio Aru, fresco vincitore del Campionato Italiano. Il sardo, costretto a saltare il Giro, ha preparato al meglio il Tour e si è già messo in mostra nel recente Giro del Delfinato. L’impressione è che in Francia potremo ammirare il miglior Aru di sempre, da capire se questo basterà per raggiungere il podio. Sognare è lecito, e il cavaliere dei quattro mori ha dimostrato di non aver paura di niente e nessuno. Anche il percorso potrebbe favorire l’azzurro: soltanto 36 i chilometri a cronometro, con la salita che sarà più che mai determinante per la classifica finale.
I primi scossoni tra i big potrebbero già arrivare nei quattordici chillometri del prologo odierno, soprattutto se la pioggia dovesse bagnare le strade di Dusseldorf. Il primo appuntamento in quota alla quinta tappa, con l’arrivo sulla Planche des belles filles, tanto cara a Froome nel recente passato. La tappa di Chambèry chiuderà di fatto la prima settimana, alla quale seguiranno i Pirenei e infine il gran finale sulle Alpi, dove i “Giganti” Izoard e Galibier saranno giudici inappellabili. Ultima possibilità per cambiare qualcosa nella suggestiva cronometro di Marsiglia, alla vigilia della tradizionale passerella parigina.
Non resta quindi che godersi queste tre settimane, che come ogni estate sono destinate a regalare emozioni a milioni di appassionati. Con la speranza che ci sia sempre più spazio per lo spettacolo dello sport pulito e sempre meno per i sotterfugi del doping.